Venerdì 28 Luglio 2023 alcuni biellesi con disabilità visiva, hanno potuto assistere al NABUCCO di G. Verdi messo in scena all’ARENA di Verona. Questo spettacolo rientra nel progetto “Arena per Tutti”. Per dieci serate nel 100° Arena di Verona Opera Festival, dal 20 luglio al 19 agosto, la Fondazione Arena di Verona offre a mille persone con disabilità sensoriale (e non solo) e ai loro accompagnatori la possibilità di seguire la rappresentazione da posti creati appositamente per le loro esigenze e di godere di una serie di percorsi innovativi grazie a uno specifico programma di accessibilità. Le quattro opere scelte per inaugurare il progetto, coordinato dalla Professoressa Elena Di Giovanni con il supporto della Professoressa Francesca Raffi dell’Università di Macerata, sono: Aida(la “regina” dell’Arena), La Traviata (la più rappresentata al mondo), Nabucco (il primo capolavoro di Verdi) e Rigoletto (la quintessenza della poetica verdiana). Nelle dieci serate dedicate all’iniziativa, le quattro opere sono precedute da percorsi multisensoriali. Ogni recita è introdotta da un trailer accessibile (in italiano e in inglese, con sottotitoli, voce, traduzione in lingua dei segni italiana e internazionale, audio descrizione delle immagini) e dotata, durante la rappresentazione, sia di audio descrizione dal vivo, sia di sottotitoli per non udenti. Inoltre è garantita a tutti i disabili presenti la possibilità di accedere a un’altra novità assoluta: i programmi di sala digitali. Si tratta di strumenti altamente inclusivi che, replicando la grafica e la struttura dei classici programmi di sala cartacei (con sinossi, note di regia, foto e informazioni sugli spettacoli), offrono testi semplificati con caratteri modificabili e ingrandibili, immagini e bozzetti di scena con audio descrizione (per persone cieche e ipovedenti).
Nel ringraziare i volontari UNIVOC, la cui presenza al fianco dei disabili visivi biellesi rende possibile questo tipo di esperienze auspichiamo che tali iniziative possano essere replicabili anche sul nostro territorio al fine di rendere accessibile la cultura operistica e non solo anche a chi diversamente potrebbe trovarsi di fronte a difficoltà di vario genere.