Proposta di direttiva UE sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici
Onorevole Ministro,
Mi rivolgo a Lei nella mia qualità di Presidente Nazionale dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e di Vicepresidente dell’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union – EBU) di cui l’UICI fa parte, per esprimerle la nostra preoccupazione per il fatto che durante la presidenza lituana dell’UE non è stato compiuto alcun progresso riguardo all’adozione della proposta di direttiva sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici (COM(2012) 721 definitivo).
Per contro, è doveroso sottolineare l’impegno del Parlamento Europeo, in particolare della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, a migliorare la proposta della Commissione Europea ritenuta troppo limitata per il campo di applicazione e le modalità attuative.
La nostra valutazione critica della proposta originaria è dovuta alla constatazione che essa non risponde adeguatamente all’esigenza delle persone cieche e ipovedenti di accedere al crescente numero di prodotti e servizi che richiedono da parte dell’utente un sostanziale controllo delle modalità operative nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Infatti, sempre più servizi sono resi disponibili on-line, a causa dei minori costi. In realtà, mentre le nuove tecnologie e Internet rendono possibile un accesso senza precedenti alla società dell’informazione, oltre il 90 % dei siti web pubblici e commerciali continuano ad essere preclusi alla gran parte dei potenziali utilizzatori ciechi e ipovedenti che hanno bisogno di tecnologie assistive per accedere a Internet, con il risultato che essi si vedono tuttora negato l’accesso ai fondamentali servizi di interesse pubblico forniti on-line.
Nel corso della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre u.s. i leader politici hanno dichiarato che “occorre adoperarsi al massimo per accelerare i lavori sulle proposte legislative in sospeso” (cfr. il punto 7 delle conclusioni del Consiglio europeo su Economia Digitale, Innovazione e Servizi).
Ovviamente noi accogliamo con soddisfazione questa posizione, non comprendendo pertanto il motivo per cui sin dalla fine della presidenza irlandese la direttiva sulla accessibilità dei siti web degli enti pubblici non è stato discussa in sede di Consiglio Trasporti, telecomunicazioni ed energia.
I ciechi e gli ipovedenti italiani attendono con impazienza che l’Unione Europea e gli Stati Membri si attivino per porre rimedio alla loro crescente marginalizzazione in questo delicato settore in flagrante contrasto con quanto sancito inequivocabilmente dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disablità (cfr. articoli 9 e 21).
Le sarei pertanto grato di Sue rassicurazioni in merito alle iniziative che il Governo italiano intende porre in atto affinché da un lato l’Unione Europea emani la tanto attesa normativa di cui si tratta e dall’altro affinché nel nostro Paese almeno la Pubblica Amministrazione renda accessibili i propri siti e il loro contenuto alle persone con disabilità sensoriali.
Rimango a Sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento Lei ritenga necessario e, nell’attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.