L’arte è lo strumento attraverso il quale l’individuo può immergersi in un mondo parallelo che lo distanzi dalla realtà che lo circonda e lo faccia sentire parte integrante di un pensiero, quello dell’autore, che attraverso la sua opera apre scenari diversi. Allontanarsi dalla routine quindi, oggi più che mai, rappresenta un supporto psicologico necessario data dalla forzata permanenza nelle proprie abitazioni e il distanziamento sociale che ognuno vive, tant’è che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha avviato la campagna #museichiusimuseiaperti e che attraverso la collaborazione con i principali musei italiani rende accessibile le varie gallerie d’arte.
Lodevole iniziativa se non fosse che purtroppo tutti i percorsi che anche in Calabria sono stati attivati per rendere fruibile l’arte anche a chi come noi soffre di disabilità sensoriali, risultano vani dalla mancata predisposizione di adeguati strumenti accessibili. Catanzaro soprattutto negli ultimi anni, è stata protagonista di molteplici iniziative che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro e l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione unitamente a professionisti ed aziende locali ha messo in campo per far si che anche una categoria apparentemente così lontana dall’arte possa affacciarsi alle meraviglie che artisti di fama nazionale ed internazionale hanno lasciato in eredità all’umanità.
Da questo pensiero è partito quindi da Catanzaro un progetto tendente a sperimentare una nuova forma di riproduzione dell’arte ad uso e consumo della disabilità visiva. Un percorso nato nel 2014 e che la Dott.ssa Elena Console della TEA di Catanzaro ha sottoposto in fase embrionale alla Presidente Luciana Loprete attraverso un foglio con delle piccole scanalature a rilievo e che oggi, a seguito di costante lavoro e collaborazione con enti come l’UNICAL, l’OMNIARCH e lo Studio Rubino, nonché a svariati test realizzati dapprima a Catanzaro e poi estese in regione e nel resto d’Italia ha portato al riconoscimento del Brevetto del sistema AIVES acronimo di “Arte, innovazione, visioni, emozioni e sensazioni”.
Un percorso lungo, fatto di continui cambi di rotta perché la percezione dell’arte è ovviamente personale di ognuno, ma la modalità di riproduzione deve essere uniformata tant’è che lo stretto contatto continuo tra tutti gli attori nonché i suggerimenti e gli accorgimenti della Presidente dell’UICI e dell’IRIFOR Luciana Loprete hanno portato ad un risultato che difficilmente si pensava realizzabile.Molteplici sono state le collaborazioni che territorialmente l’associazione di categoria ha intrapreso negli anni, parallelamente al progetto AIVES ad esempio attraverso un’altra modalità di riproduzione di arte accessibile, è stata avviata la collaborazione con Antonella Oriolo, artista catanzarese che realizza le sue opere sulla base delle proprie emozioni e sensazioni e con la quale si è riusciti ad ottenere importanti risultati in quanto le sue opere che rappresentano soprattutto figure femminili in passato venivano racchiuse in alcune teche mentre oggi dopo suggerimento sono state rese disponibili al tatto dei fruitori ciechi ed ipovedenti.
Questa forma di arte tattile consiste nell’uso di materiale tessile per la riproduzione di forme e contenuti attraverso il collage ed il percorso di collaborazione ha avuto il suo apice in occasione dell’unica tappa in Calabria delle celebrazioni del centenario, tenutesi a Catanzaro lo scorso 25 Febbraio, con la donazione dell’opera “C’è una strada che va dagli occhi al cuore” e che rappresenta uno sguardo femminile con le date 1920-2020. Rendere quindi l’arte accessibile è solo il primo dei risultati ottenuti, perché se si imprime negli artisti il concetto di accessibilità sempre maggiori saranno coloro che spinti dalla sensibilità si adopereranno per fari si che sia sempre più diffusa.
Ciò è, e sarà possibile grazie alla collaborazione intrapresa con l’Accademia della Belle Arti con il quale nel 2018 è stato avviato un percorso di collaborazione che ha visto la la Presidente Loprete tenere delle lezioni ai giovani del corso di modellistica e con i quali è stata studiata l’opera successivamente donata in occasione dello spettacolo del 13 Dicembre 2018 e che rappresenta un cane guida invisibile agli occhi della popolazione come provocazione, e che è rappresentato per l’occasione da una bardana vuota.
Collaborazione intrapresa anche con il Liceo Artistico di Catanzaro con il quale da anni è stata avviata una collaborazione e che in occasione dell’OPEN DAY ha permesso all’UICI di Catanzaro di imbastire un laboratorio multisensoriale al buio che spinga i giovani allievi del Liceo a pensare ad arte che sia sempre più inclusiva. Percorso che ha visto la donazione da parte del Liceo di 2 opere tattili che rispettivamente rappresentano lo stemma di uno dei più storici palazzi della Città e che raffigura un’ape quale esempio di laboriosità e parsimonia ed un monumento che rappresenta un’ancora a ricordo dei caduti in mare in considerazione che la zona marinara della città è ricca di pescatori.Sulla strada dell’inclusione tanti sono oggi gli artisti che pensano e studiano forme di arte accessibile.
E’ motivo di vanto ed orgoglio quando artisti come Elena Peruzzo, le quali opere sono state anche esposte al Materia Festival di Catanzaro, si propongono per migliorare la propria arte attraverso il supporto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e della sua Presidente Luciana Loprete. Un percorso che il COVID ha interrotto ma che sicuramente sarà ricco di soddisfazioni nel futuro prossimo.
La tematica di arte accessibile dovrebbe essere un focus centrale di discussione costante in ogni ambito socio culturale e in particolare nei luoghi di legiferazione. Nella speranza che la giusta discussione porti alla realizzazione nel futuro di azioni concrete che permetteranno a tutti allo stesso modo di visitare un museo; per non essere accompagnati da qualcuno che seppur con le migliori intenzioni, tenderà sempre a descrivere l’opera che ha difronte con il suo personale punto di vista, che spesso, consentitemi di dirlo, non è lo stesso punto di vista di un altra persona.
E’ quanto mai importante e fondamentale che il percorso di crescita e di avvicinamento all’arte parta quindi anche per i disabili sensoriali all’interno dell’istituzione scolastica perché spesso si è appreso che in tali occasioni gli alunni purtroppo non avendo un immediato riscontro visivo con quanto spiegato non percepiscano le meraviglie delle opere. Da questa consapevolezza quindi il Presidente Luciana Loprete ha intrapreso un percorso per far si che l’arte possa essere fruibile al 100% da tutti.
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