Il 18 gennaio convegno per presentare un corso promosso da Unione Ciechi e Associazione Dislessia
Genitori e insegnanti tornano a lezione per costruire una scuola più accessibile e inclusiva per gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Con un convegno venerdì 18 gennaio prenderà il via il progetto «Differenti abilità»: un corso gratuito di 124 ore promosso dalla sezione territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) con la collaborazione dell’associazione italiana dislessia (AID) di Sassari e il finanziamento della Fondazione di Sardegna.
L’evento di apertura si terrà alle 15 e 30 nella sede della Fondazione di Sardegna in via Carlo Alberto 7 a Sassari.
Il 24 gennaio partirà il corso vero e proprio.
Sarà possibile seguire gratuitamente tutta l’attività formativa o scegliere i singoli moduli, tra cui uno rivolto a studenti e dedicato alla relazione con i compagni con disabilità. Il progetto, che si concluderà ad Aprile, prevede anche il coinvolgimento degli stessi alunni.
Venerdì i lavori saranno introdotti dalla vice presidente della fondazione di Sardegna, Angela Mameli, dal presidente territoriale dell’Unione Italiana Ciechi, Franco Santoro, dal Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto, e dalla vice presidente nazionale AID, Antonella Trentin. Alle 17 sarà la volta delle relazioni di Paola Torcolini, Marco Condidorio e Maria Antonietta Meloni.
Chiuderà la Professional Counselor Sabrina Salis con l’invito «Carpe Diem… prendete la vostra vita e fatene un capolavoro».
«Abbiamo promosso questo progetto perché crediamo nel lavoro di rete – spiega Franco Santoro – e nel dialogo tra tutti gli attori della scuola: genitori, insegnanti e alunni. La nostra associazione nasce abbattere le barriere e riteniamo che la formazione sia lo strumento migliore per raggiungere questo obiettivo. Vorremmo che negli Istituti scolastici nascesse un ulteriore momento di confronto sulla gestione del disagio, provando anche a battere nuove strade». Tra i temi affrontati ci saranno la teoria degli apprendimenti, i metodi di studio, la didattica inclusiva, il coding, l’uso delle nuove tecnologie.
Fonte: La Nuova Sardegna
Data pubblicazione: 16 gennaio 2019