Slash Radio Web: Palinsesto della settimana dal 5 al 9 novembre 2018

Di seguito la programmazione di Slash Radio Web relativa alla settimana 5-9 Novembre 2018.
Vi segnaliamo la rubrica “Un libro al giorno”, prodotta e curata dal Centro Nazionale del Libro Parlato (della durata di cinque minuti), in onda da lunedì al venerdì con i seguenti orari: 8.55, 14.50, 18.50 e al termine della programmazione serale.
Dopo “Un libro al giorno”, di mattina, potrete ascoltare a partire dalle ore 9.00 Almanaccando, la rubrica sui fatti del giorno a ritroso nel tempo e a seguire il Meteo.

Alle 9.30 l’appuntamento è con Spotlight, con notizie di attualità, politica, cultura e sport e approfondimenti a cura di ospiti del mondo del giornalismo.

Vi ricordiamo come ogni settimana il doppio appuntamento con UiciCom, nei giorni di mercoledì, con inizio alle 10.30, per ciò che concerne le notizie e le attività ed eventi del territorio e della Presidenza Nazionale,
e di Venerdì, sempre alle 10.30, per il tour di presentazione di tutte le sezioni Provinciali, Intercomunali e dei Consigli Regionali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS.

Slashbox vi terrà compagnia, invece, nei giorni di martedì 6, mercoledì 7 e giovedì 8 Novembre dalle ore 15.00 alle 17.30.

Vi segnaliamo per ciò che concerne il nostro contenitore pomeridiano:

Martedì 6 Novembre: apriremo la puntata con il dott. Antonio Quatraro, presidente del Consiglio Regionale Toscano dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Aps , e con Davide Bottari, ricercatore presso IMT – Scuola Alti Studi di Lucca , i quali ci illustreranno i risultati del recente seminario internazionale su “cervello e disabilità visiva”.
A seguire torna protagonista a SlashBox il Museo Tattile Statale Omero di Ancona. Il dott. Andrea Socrati parlerà della mostra Forma Mentis – Estetica del tatto, che sarà ospitata fino al 25 Novembre, e del progetto “Doors, si prega di toccare” in collaborazione con l’organizzazione libanese Red Oak per promuovere l’accessibilità nei musei e nei luoghi della cultura del Libano ma anche l’educazione artistica ed estetica delle persone con disabilità visiva.

A concludere lo scrittore Tommaso Pincio ci presenterà il suo ultimo libro “Il dono di saper vivere” Einaudi editore.

Trama: Esiste un dono del saper vivere, uno speciale talento nello stare al mondo, senza il quale ogni altra qualità finisce per risultare inutile? E che cosa puoi fare se scopri che non hai quel dono?
Con queste domande, che prima o poi chiunque si pone nel corso dell’esistenza, ho fatto i conti per anni, lavorando in un luogo che somigliava alla fortezza del Deserto dei Tartari, una galleria d’arte situata nella stessa strada in cui Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, uccise e si avviò a una fine rovinosa. Ci ho fatto i conti perseguitato dal fantasma di un uomo che al genio artistico univa una spiccata propensione a cacciarsi nei guai, tanto da spingere un insigne studioso ad affermare che, seppure incredibilmente dotato, Caravaggio non disponeva del dono di saper vivere. Ci ho fatto i conti per anni, finché un giorno ho pensato che fosse il caso di risolvere la partita scrivendo un romanzo, ignaro, o almeno non abbastanza consapevole, che il raccontare può rivelarsi una maledizione. È questo l’innesco del nuovo libro di Tommaso Pincio, tra i più originali scrittori italiani della sua generazione. Un vertiginoso gioco di specchi che sorprende il lettore, lo spiazza, non lo fa mai sentire al sicuro. Non è un romanzo su Caravaggio, ma forse è il più appassionato, inedito ritratto che del pittore sia mai stato realizzato. Non è un’opera di fiction, e neppure un testo autobiografico. È il tentativo struggente di confessare che impresa fallimentare, antieroica, sia vivere, per ciascuno di noi.

Tommaso Pincio nato a Roma nel 1963, è uno scrittore italiano. Tra le sue opere: Lo spazio sfinito (minimum fax), Un amore dell’altro mondo (Einaudi) e La ragazza che non era lei (Einaudi). Esperto di letteratura nordamericana, collabora regolarmente alla rivista Rolling Stone e alle pagine culturali di Repubblica e del manifesto. Ha tradotto Francis Scott Fitz¬gerald, Jack Kerouac, Philip K. Dick, John Cheever, Oakley Hall.

Mercoledì 7 Novembre: In apertura sarà nostro graditissimo ospite il Sottosegretario alla famiglia e alla disabilità Vincenzo Zoccano per illustrarci l’ attività sua e del Governo di cui è rappresentante e sarà a disposizione per rispondere alle domande e alle curiosità degli ascoltatori.

A seguire il giornalista Tommaso Labate spiegherà chi sono “I Rassegnati” , titolo sul suo ultimo romanzo edito Rizzoli.

Trama: «Trentanove è il numero simbolo di una generazione fallita o sull’orlo del fallimento. Una generazione fregata dai padri, che pure avevano consegnato l’illusione che a un’infanzia felice e a un’adolescenza bellamente turbolenta sarebbero seguiti anni di benessere, serenità, sollievo, pace. Una generazione che non genera figli, come impietosamente fotografato da tutte le rilevazioni statistiche. Trentanove è l’età media del Rassegnato.» Come siamo arrivati fin qui? Da dove ha origine quella che Mario Monti, da presidente del Consiglio, definì «generazione perduta»? Quali sono le responsabilità dei quarantenni di oggi e quali le colpe di una pessima visione politica e sociale nell’Italia degli ultimi cinquant’anni? Tommaso Labate, anagraficamente coinvolto in questa categoria vittima di un’inarrestabile parabola discendente, scava nel passato dei Rassegnàti per trovare la matrice della non-reazione, dell’inerzia, della sconfitta che segna il destino dei ventenni di vent’anni fa. Quelli a cui la dignità deve essere concessa per decreto. Dalle lotte (finte, sbagliate o troppo facili) degli anni Novanta a quelle individuali, quasi ombelicali di oggi, dalla crisi occupazionale a quella dei valori, I Rassegnàti è la cronaca precisa di un’occasione sprecata, di una partita persa all’ultimo rigore. Come quello di Baggio nella finale di USA 94, sparato alto sopra la traversa.

Tommaso Labate Ha cominciato a fare il giornalista a 22 anni, senza passare da una scuola di giornalismo. E ne fa un vanto. Però è passato da uno stage non retribuito, questo sì, che dopo un anno l’allora direttore del Riformista Antonio Polito trasformò in un’assunzione. Si occupa di politica interna e di tutte quelle varie ed eventuali che inspiegabilmente qualcuno continua a chiamare costume e società. Ha scritto, in ordine sparso, per la carta (Vanity Fair, l’Unità, Reset) e anche per la televisione (Rai3). Ha lavorato al Corriere della Sera e attualmente è a La7. Tifoso dell’Inter, invece, lo è da sempre.

Inoltre ci faremo raccontare l’esperienza della Leonessa BXC la squadra di Baseball per Ciechi fondata dal campione Sarwar Ghulam.
Vi saranno altresì diverse incursioni di nostri ascoltatori, che saranno presenti in radio.

Giovedì 8 Novembre: Slashbox è interamente dedicato alla filosofia ed ai miti dell’antica Grecia. Apriremo con Matteo Nucci e con il suo libro “L’abisso di Eros” editore Ponte alle Grazie.

Trama: Cosa accade quando siamo presi da quell’emozione potentissima che gli antichi chiamarono eros? Come cambiamo e cosa cominciamo a inseguire? In che modo, poi, eros entra dentro di noi e in che modo penetra la nostra anima e ne altera il funzionamento?
Sono domande cui da sempre gli esseri umani cercano di dare una risposta. Ma nessuno ha saputo farlo con la chiarezza cristallina, la costanza della riflessione e la forza immaginifica di quegli uomini e quelle donne che abitarono le città dell’Ellade nel primo millennio prima della nascita di Cristo. A tal punto che abbiamo ancora un disperato bisogno di loro. Perché leggendo Omero, Esiodo, i lirici, i tragici, Platone, noi troviamo mezzi e strumenti per affrontare il nostro presente di passioni, amori, rincorse impossibili e relazioni durature. E veniamo soprattutto spinti a confrontarci con noi stessi e con le abissali profondità che ci portiamo dentro l’anima. Del resto, gli antichi furono chiari: Eros è un dio potentissimo, una delle divinità da cui tutto ebbe origine; nulla accade senza di esso; e nulla cambia più potentemente di quando esso ci squarcia il petto e ci penetra, facendoci tremare le gambe e predisponendoci a una nuova vita. Perché quando veniamo sedotti, tutto ciò a cui eravamo abituati crolla come un castello di carte e ci sentiamo morire alla vecchia esistenza mentre ci si dischiude un futuro da osservare con occhi nuovi, nuove energie e quel vitalismo dolce e tormentoso che è il segno adamantino del nostro innamoramento. Ma la potenza e la bellezza di quel dio androgino e alato chiamato Eros non si esaurisce nell’innamoramento. Quando ha penetrato l’anima la tensione erotica correttamente indirizzata ci spinge a cercare di costruire incessantemente nuove forme di relazione, nuove passioni, inseguendo nuovi traguardi. Tanto che scopriremo come l’abisso infinito della nostra anima ci possa spingere a conquistare traguardi impensabili, fino al più grande premio concesso da amore: la realizzazione della nostra individualità.

MATTEO NUCCI è nato a Roma nel 1970. Ha studiato il pensiero antico, ha pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e Platone e una nuova edizione del Simposio platonico. Ha insegnato in diverse università italiane, fra cui la Sapienza, l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Roma Tre. Nel 2009 è uscito il suo primo romanzo, Sono comuni le cose degli amici, finalista al Premio Strega. Nel 2013 ha pubblicato Le lacrime degli eroi, un successo di pubblico e critica. I suoi racconti sono apparsi in antologie e riviste mentre gli articoli e i reportage di viaggio escono regolarmente su Il Venerdì di Repubblica.

A seguire il professore Mauro Bonazzi ci parlerà di Socrate partendo dal suo libro “Processo a Socrate” editore Laterza.

Trama: «Meleto, figlio di Meleto, del demo Pito, contro Socrate, figlio di Sofronisco, del demo Alopece, presentò quest’accusa e la giurò: Socrate è colpevole di non riconoscere gli dèi che la città riconosce, e di introdurre altri nuovi esseri demonici. Inoltre, è colpevole di corrompere i giovani. Si richiede dunque la pena di morte.»
399 a.C.: la città di Atene condanna a morte uno dei suoi figli più autorevoli, Socrate. Cosa è successo davvero nei mesi in cui si è svolta la vicenda giudiziaria? Si ripete spesso che si trattò di un processo politico mascherato, per colpire le simpatie oligarchiche dell’anziano filosofo. Ma forse il vero oggetto del contendere in questa vicenda fu proprio il pensiero di Socrate. Fino a che punto una comunità – ieri come oggi – può tollerare che i principi e i valori su cui si fonda siano messi radicalmente in discussione? E davvero le ragioni della filosofia e quelle della città non sono compatibili? Una lettura originale di uno dei più celebri processi della storia.

Mauro Bonazzi insegna Storia della filosofia antica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato anche a Clermont-Ferrand, Bordeaux, Lille e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Specialista del pensiero politico antico, di Platone e del platonismo, tra le sue pubblicazioni ricordiamo: I sofisti (Carocci, 2010), Platone, Menone e Fedro (Einaudi, 2010 e 2011), À la recherche des Idées. Platonisme et philosophie hellénistique (Vrin, 2015), Il platonismo (Einaudi, 2015) e Atene, La città inquieta (Einaudi, 2017).

Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci, Chiara Maria Gargioli e Renzo Giannantonio.

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con quesiti e contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta il numero: 06-92092566
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti le trasmissioni, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.

Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
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Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:
Sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
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