Accesso alla cultura, di Stefano

Autore: Stefano

Viviamo in un mondo sempre più soggetto alla globalizzazione, ad un appiattimento di tipo anche culturale. ma molti di noi desiderano avere la possibilità di accedere alla cultura. In questo caso voglio segnalare il mio disagio, perché non ho sempre modo di accedere correttamente alla fruizione dei Musei. voglio in primis ringraziare l'unione ciechi che, in collaborazione con il Ministero dei beni culturali realizza delle trasmissioni molto interessanti che ci aiutano a capire molto di più in materia d'arte e stimolano anche gli addetti ai lavori. Il problema però rimane: secondo alcuni rendere accessibile un museo vuol dire che ad un cieco si mostrano, ad esempio, due modellini di opere. Ma cosa sono due modellini in scala rispetto ad un intero Museo? Io apprezzo gli sforzi, ma ancora siamo molto lontani. e' vero, talune cose si deteriorano se toccate, ma molte altre no. Allora perché non consentirne la fruizione a chi non vede? Occorre una maggior disponibilità da parte di chi ha il compito di gestire queste cose. Inoltre anche quando dei musei sono attrezzati con tavole, registrazioni od altro, col passare del tempo avviene che questo materiale o si deteriora, o viene rimosso. Proprio durante queste trasmissioni mi è capitato di notare che alcuni addetti ai lavori neanche ricordavano quasi di avere dei kit. Inoltre quanto è stato fatto o viene fatto in orti botanici, o parchi va curato, deve essere soggetto a manutenzione, altrimenti dopo pochi mesi le tavole braille non si leggono più e quelle a rilievo, spesso sono piene di schifezze , quali escrementi di uccelli.  Occorre che il Ministero lavori più per diffondere la giusta cultura e mentalità, che si apprenda che il pubblico diverso ha diritti sempre, non una tantum. rivendico il mio diritto a fruire delle bellezze del nostro Paese.
Un saluto affettuoso a voi tutti.

Stefano

Accessibilità degli elettrodomestici, di Flavia Vizzo

Autore: Flavia Vizzo

Buongiorno, mi chiamo Flavia. vivo da sola e debbo ogni giorno barcamenarmi con gli elettrodomestici, che di anno in anno, di mese in mese divengono sempre meno accessibili. In effetti, se eccettuo l'ottimo prodotto che è quel forno combinato parlante che produsse il tiflotecnico e che mi tengo caro caro, ho problemi con molte cose: lavatrici e lavastoviglie, ormai si basano su programmi che vanno impostati digitalmente, non vi sono più quelle manopole a scatto, ma tastini che spinti danno vita a belle scritte sui display per me non fruibili. Programmi corti, programmi di lavaggio lunghi, insomma, impostare, modificare, è per me stressante, da sola combino molto poco. Anche i robot da cucina diventano sempre più complessi: vi è ancora qualcosa, ma sempre più si complica la vita anche in cucina. non parliamo poi dei forni, quelli normali, sono sempre meno utilizzabili. Circa le  istruzioni, poi, il nulla. se qualcosa di più accessibile si trova, ha prezzi esorbitanti. anche questo mi sembra ingiusto, essere disabili ed avere bisogno di apparecchiature più sofisticate perché siano gestibili, comporta spese  maggiori. Non è giusto credo.
Grazie per l'attenzione.

Flavia

Caldaie e condizionatori, di Betta

Autore: Betta

Ho continui problemi di accessibilità con le caldaie ed i termostati relativi, nonché con i timer per la programmazione di accensioni e spegnimenti. Inoltre anche i condizionatori sono piuttosto difficili nella gestione: temperatura, deumidificazione, orientamento delle alette… Anche per raffreddare o  scaldare un ambiente debbo dannarmi. i vecchi modelli erano più amichevoli, oggi invece… Un vero stress.

Betta

Ascensori, di Francesco

Autore: Francesco

Vi sono ascensori che hanno la scritta Braille sulla pulsantiera e anche la vocalizzazione. ma in molti uffici pubblici ancora mancano. Anche qui, come al solito vi sono disposizioni ma non vengono seguite.

Francesco

Odio fare le file, di Dario

Autore: Dario

Detesto fare le file, dove poi si debbono prendere i numeretti… Non solo non so quale sia il mio, ma quando esce sullo schermo neanche so quale numero debbono servire. Direte: vacci accompagnato. ma non sempre ciò è possibile, e inoltre non sempre si può chiedere. Invece oggi ci sono anche i servizi vocalizzati, ma gli esercenti o anche gli uffici pubblici, come i municipi, se ne fregano bellamente.

Dario

Accessibilità della Tv, di Lucia

Autore: Lucia

Ciao a tutti, mi chiamo Lucia. Per me uno dei problemi al momento non risolvibile, è costituito dalla scarsa accessibilità delle televisioni. Già quando le accendi dopo l'acquisto si verificano i primi problemi: menù su menù, impostazioni su impostazioni, intuitivi e semplici per chi vede probabilmente, ma assolutamente inaccessibili per me che sono cieca assoluta. direte: e fatti aiutare… Mi faccio anche aiutare… ma il problema poi sorge con le sintonizzazioni: come debbo fare? di tanto in tanto escono fuori nuovi canali, o si viene invitati a risintonizzare il tutto perché vi sono mutamenti. e dunque? che fare? Cosa possiamo attenderci dalle case costruttrici? I ciechi, contrariamente a quanto l'opinione comune può ritenere, la televisione la guardano ed anche molto…
Rivendico il mio diritto ad un apparecchio gestibile. Inoltre non comprendo perché, quando qualcosa viene reso accessibile, questo debba costare tantissimo… comprendo che spesso ciò è dovuto al fatto che le apparecchiature debbono avere sistemi operativi o simili, ma spesso è davvero eccessivo lo scarto tra un apparecchio accessibile ed uno non.     grazie per questa possibilità.
Lucia

Medicinali, di Michele

Autore: Michele

Sono Michele, digito dalla Campania. per i medicinali qualcosa si è fatto: le scritte sulle scatole, le date da applicare, quelle di scadenza, che però le farmacie hanno raramente. ma i bugiardini? Le modalità d'uso e la posologia? Perché non dar vita ad un sito con queste indicazioni, o trovare qualche soluzione? so che i bugiardini  sono lunghi e non si possono inserire nelle confezioni. Allora che soluzione si può trovare?

Michele

File, di Roberto

Autore: Roberto

Vorrei segnalare quanto segue: nei  laboratori di analisi, spesso e volentieri si deve prendere il numeretto. Ma se io posso chiedere a qualcuno che numero ho, mi riesce molto più arduo sapere di volta in volta quale numero viene chiamato, visto che lo stesso compare in appositi schermi.
Almeno in posti come laboratori di analisi, studi medici, o simili, che alla fine sono quasi luoghi pubblici, secondo me dovrebbe essere obbligatorio avere servizi vocalizzati. del resto li hanno nei supermercati.

Roberto

Scritte in sovrimpressione, di Maurizio

Autore: Maurizio

Sono Maurizio. Mi tormenta il fatto che non posso leggere le scritte in sovraimpressione. dicono spesso: i numeri in sovraimpressione, che appaiono durante programmi televisivi o annunci vari sempre di carattere televisivo. danno telefoni,  indirizzi, o codici, insomma. Questa per me e' una delle forme di discriminazione peggiori, non posso fruire a pieno di indicazioni perché non sono vocalizzate in alcun modo. vi sembra civiltà questa?
Maurizio S.