Scuola “speciale” per bambini ciechi? No GRAZIE!, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Cari amici,
dopo le “comprensibili” proteste e forti polemiche sollevate dal caso della nascitura scuola “speciale” per bambini ciechi presso la Fondazione Lucia Guderzo di Padova, con conseguente ampia ed approfondita discussione scaturita in occasione dell’ultimo C.d.a. della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, è con una certa soddisfazione che condivido con voi la lettera a firma del Dott. Claudio Cassinelli, Presidente del Chiossone di Genova (tra i soci fondatori della Guderzo), con la quale la Giunta esecutiva dell’Istituto genovese comunica alla Fondazione Guderzo la sua decisione di non volerne più far parte.
A nome di tutti i minorati della vista italiani e del C.d.a. della Federazione (di cui è tra l’altro componente) rivolgo a Claudio un sentito e profondo ringraziamento per tale sua grande “lezione” di modernità ed inclusione scolastica.
Era necessario fare chiarezza su tale delicata e “dolorosa” questione ma che, diciamolo francamente, è stata provocata anche da un certo “vuoto” lasciato colpevolmente da noi.
Infatti, “scorciatoie” od “aborti” pedagogici come quelli del progetto della scuola “speciale” per bambini non vedenti di Padova sono, a mio modesto avviso, pure il risultato di una totale “sconcordanza” tra i nostri Enti collegati e l’Unione in materia di politica scolastica.
Al riguardo rinnovo con forza al Presidente Mario Barbuto ed alla “nuova” Direzione Nazionale la mia proposta di creare un “supercoordinamento” che ricomprenda l’UICI, la Federazione, l’I.Ri.Fo.R. e la BIC.
Noi del c.d.a. della Federazione ce la stiamo mettendo tutta ed il Consigliere Michele Borra sta buttando giù un’ipotesi di lavoro che sarà approvata all’inizio del 2016. La speranza è che tale nostra proposta venga poi condivisa anche dall’I.Ri.Fo.R., dalla Biblioteca di Monza e soprattutto dalla nostra Unione perché, tutti insieme ed in piena sintonia, si possa contribuire concretamente al rilancio definitivo della politica associativa sul sostegno e l’inclusione scolastica.

Al dott. Davide Cervellin
Presidente della Fondazione Lucia Guderzo
Via dei Tigli, 22
35010 Loreggia (Padova)

Caro Davide,
la Giunta dell’Istituto Chiossone, nella riunione del 18 dicembre scorso, ha deciso che l’Istituto debba uscire dalla Fondazione Lucia Guderzo.
È una decisione meditata e sofferta che si fonda sulla constatazione che hai scelto un orientamento in netto contrasto con gli ideali e l’impegno del Chiossone e con le speranze e le prospettive che avevamo quando abbiamo concorso alla costituzione della Fondazione.
Il contrasto si è evidenziato platealmente con l’illustrazione, a voce e a sorpresa, di un progetto di una scuola speciale, nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 19 novembre scorso.
Il Chiossone è impegnato fin dall’inizio degli anni settanta a sostenere l’integrazione dei disabili visivi nella scuola di tutti e conferma questo impegno con le azioni di tutti i giorni.
Non sappiamo se la Fondazione Guderzo otterrà il consenso delle famiglie e le risorse necessarie per realizzare il progetto. Sappiamo che aver proposto questa possibilità rappresenta una fuga, una falsa soluzione e in definitiva un inganno rispetto ai reali problemi di istruzione e alle speranze dei genitori di corretto sviluppo evolutivo dei bambini ciechi e ipovedenti.
La Giunta del Chiossone constata che la Fondazione Guderzo, elaborando il progetto di una scuola speciale, ma anche nella propria attività concreta, ha abbandonato la prospettiva di ridare vita all’esperienza del Centro Efesto, terminata con la scomparsa della sua direttrice Lucia Guderzo.
È venuta quindi meno la ragione fondamentale che aveva indotto l’Istituto Chiossone a partecipare alla costituzione della Fondazione. Abbandoniamo quindi le speranze che avevamo riposto in questa iniziativa che ci aveva impegnato con la sottoscrizione di una quota di capitale di 15.000 euro: un impegno non piccolo in rapporto alle nostre disponibilità.
La speranza che avevamo era quella di poter contribuire alla rifondazione del Centro Efesto in una nuova versione, sganciata da interessi commerciali, convenzionata col servizio sanitario nazionale, rivolta a erogare prestazioni di abilitazione e riabilitazione a adulti e bambini disabili visivi, con l’impiego anche di ausili tecnologici, forniti da qualunque produttore e distributore.
Crediamo ancora che servizi di questo tipo, accreditati e garantiti come diritti dei cittadini disabili dalle istituzioni pubbliche, siano la vera soluzione ai problemi e alle difficoltà, che ben conosciamo, dell’integrazione scolastica e alle aspettative di crescita e sviluppo dei ciechi e degli ipovedenti.
A questi argomenti avevo accennato “a caldo”, unendo la mia voce a quella di Rossano Bartoli, partecipando in videoconferenza alla riunione del Consiglio di Amministrazione del 19 novembre.
Aggiungo che la Giunta del Chiossone ritiene inaccettabile che il progetto di una scuola speciale sia stato elaborato e presentato senza alcuna preliminare consultazione e confronto con l’Istituto Chiossone che della Fondazione Guderzo è socio fondatore, e soprattutto cercando finanziamenti e stabilendo già rapporti e accordi con soggetti esterni.
Caro Davide devo dirti che non avrei mai pensato e voluto scrivere questa lettera.
Cordiali saluti e auguri.
Il Presidente
Claudio Cassinelli