Presentazione candidatura, di Adriano Capitolo

Autore: Adriano Capitolo

Sono nato ad Asti il 4 marzo 1970, cresciuto in uno dei 118 piccoli comuni della provincia astigiana.

Vivo a Roatto, in cima a una delle tante colline del Monferrato, dove  risiede  la produzione delle eccellenze vinicole. Appena ventenne, in seguito alle gravi ferite causate da un’esplosione rischiavo  di perdere la vita. Mentre negli stadi si disputavano i mondiali di calcio  “ITALIA 90”, io mi giocavo la partita più difficile di tutte contro la morte. Ma non era ancora la mia ora! I medici e il buon Dio fecero miracoli, così mi salvai. 

Qualche giorno dopo l’operazione agli occhi, l’oculista che mi visitò, dopo aver rimosso le bende non poté fare altro che pronunciare l’infausta sentenza: cecità assoluta da entrambi gli occhi. A quel punto mi crollò il mondo addosso. Mi resi conto  che  non avrei mai più rivisto la luce del giorno.  Il  volto dei miei genitori e  delle mie sorelle  e quello  della mia  ragazza erano ormai  preclusi per sempre. Anche il  viso  del  mio primo nipote, che sarebbe nato da li a poco, era perso. La mia vita era ormai distrutta, i miei sogni, i miei progetti, le mie passioni, tutto finito in quel terribile boato. Scoppiai in un interminabile pianto interrotto solo da singhiozzi e che finì  solo quando, ormai stremato senza più lacrime e con l’effetto dell’ulteriore dose di morfina, mi addormentai. L’affetto e l’amore della famiglia, la vicinanza delle amicizie e le persone che conobbi  durante il ricovero  mi  aiutarono a uscire   da quell’incubo. Ricordo tutti i  ragazzi e le  ragazze della mia età e non solo, accomunati da un destino crudele che ci aveva portato via una o più parti del nostro corpo e allo stesso tempo la spensieratezza e la gioia di vivere, tipica della gioventù! 

Grazie  a  loro trovai la forza di reagire e non lasciarmi trascinare nel baratro della depressione. Quante volte allora come  ora, mi sono sentito dire che sono stato  fortunato! Come no……! Ho solo perso la vista, la mano destra e parzialmente la sinistra!

Se non è fortuna questa!

Prima di essere dimesso, iniziai un lungo percorso riabilitativo fatto di sedute  concentrate principalmente sulle funzioni percettive e tattilo plantari nonchè vestibolari. 

 Non fu facile riappropriarsi dell’equilibrio senza più nessun riferimento visivo, ma pian piano  con la fisioterapia, tornai ad acquisire una posizione eretta, e con l’ausilio di supporti ripresi a deambulare.

Tornato a casa dopo giorni e giorni di esercizio e sedute di fisioterapia, di nascosto, camminando lentamente, appoggiandomi ai muri entrai in garage. A tentoni, Tra le auto parcheggiate, cercai   di riconoscere la mia ford fiesta. Brancolando nel buio Per un tempo che sembrava infinito, urtando dappertutto,  avevo l’impressione di essere una pallina in un flipper. Dopo un po’,  con il braccio, che tenevo davanti a me, cercando di proteggere le ferite, urtai  contro lo   spoiler che riconobbi essere quello della mia Ford acquistata subito dopo aver conseguito la patente, un anno e mezzo prima.

 Ci girai intorno tenendo il braccio appoggiato alla carrozzeria e raggiunsi la portiera, che, con quel che era rimasto della mano sinistra, ancora con le bende a proteggere le ferite, con fatica e non poco dolore riuscì ad aprire. Seduto al posto di guida, cercai i pedali, d’istinto il piede destro si posò  sull’acceleratore. In quella posizione mi sentivo come se avessi visto, avevo ben presente la posizione di tutti i comandi, allungai il braccio sinistro fino a raggiungere il volante che cercai di afferrare, mentre con il destro mi dirigevo verso la leva del cambio per controllare che non vi fosse la marcia inserita. Nel tentativo di afferrarne il pomello, mi resi conto che non avevo più la mano. Tanta era la voglia di sentire il rombo del motore che ci passai sopra e spostando il braccio verso il volante andai a cercare la chiave che sapevo di trovare già inserita nel nottolino. Intanto, nel dubbio che il cambio non fosse in folle e come buona regola di sicurezza con il piede sinistro premevo la frizione, mentre con la  destra cercavo la chiave per avviare, ma era ancora quella mano che non avevo più ad impedirmi  di ruotare la chiave fino all’accensione. Continuai ad ignorare tutti quei segnali che contrastavano  inesorabilmente con   la mia passione per la meccanica e i motori. Iniziai a premere l’acceleratore come se il motore fosse acceso, ad ogni colpo di acceleratore risuonava nelle mie orecchie il sound di quegli alti e bassi che vedevo dalle oscillazioni della lancetta del contagiri.

Ma fu chiaro che quei momenti erano solo delle suggestioni. La realtà era che non avrei avuto  più alcuna autonomia. Avevo perso la libertà di andare a prendere la fidanzata, di andare al cinema, in  discoteca, non avrei più potuto uscire con gli amici, andare a giocare a biliardo, o a vedere i rally. In quel momento si aprì una nuova profonda ferita nel mio cuore e scoppiai  nuovamente a piangere.  La mia vita non l’avrei più vissuta da protagonista ma solo da spettatore!

 Era un giorno di fine settembre quando mi presentarono l’unione italiana ciechi, i servizi che offriva, le molteplici attività che organizzava. Mi parlarono del Braille, del sintetizzatore vocale oltre che dei numerosi ausili tattili o vocali per l’autonomia dei ciechi. In quel momento mi sentii  mancare il respiro, tutto riconduceva alla cecità, a quella condizione nella quale in quel momento di grande fragilità psicologica mi chiedevo se valesse la pena vivere. Quel mio stato di sofferenza non passò certo inosservato, tante vero che insistettero più volte nell’invitarmi a partecipare agli incontri dove avrei potuto conoscere persone nuove con le quali scambiare esperienze di  vita. Infine nel presentarmi i percorsi formativi finalizzati all’occupazione. trovai anche lavoro, infatti dal 14 luglio 1993 sono alle dipendenze dell’amministrazione provinciale di Asti, dove ancora oggi svolgo la mansione di centralinista e collaboro con i colleghi dell’ufficio relazioni con il pubblico. Con il passare dei mesi, la dipendenza da altri che mi accompagnavano quotidianamente a lavoro, inizio a pesarmi tanto che sentivo sempre più forte la voglia di potermi muovere autonomamente. Nel 1995, frequentai  il 1º corso di orientamento e mobilità  organizzato  dall’unione italiana ciechi di Asti. Immensa era la gioia che provai al termine di quel percorso che mi  insegno a muovermi con il bastone, ad orientarmi, ad utilizzare gli autobus e i treni. Avevo recuperato molta di quella libertà che “di botto”, nel vero senso della parola, avevo perso il 14 giugno di cinque anni prima. Così ritrovai  l’autostima, la sicurezza e la voglia di vivere. 

  Nel 1996 Venni eletto consigliere sezionale. In questi 24 anni dopo il secondo mandato da consigliere dell’Unione e della FAND di  entrambe sono stato eletto presidente. Ho inoltre ricoperto l’incarico di presidente dell’IRiFor, del comitato IAPB e di vice presidente dell’UNIVoC. Mentre a  livello regionale sono stato consigliere e successivamente presidente del Consiglio Regionale,  Presidente dell’IRi For e componente della FAND Piemonte. Attualmente sono presidente del Comitato IAPB di Asti, componente dell’UNIVoC, componente della Direzione Regionale UICI e vice presidente della FAND Piemonte.

Evidentemente l’incontro con l’Unione Italiana Ciechi segnò l’inizio della mia seconda  vita.

Credo nell’importanza del lavoro di gruppo, infatti dal 2000 mi occupo di autonomia: coordinatore del comitato provinciale e dal 2005 coordinatore a livello regionale.  I primi progetti, non solo cronologicamente ma anche perché disponibili su tutto il territorio nazionale, sono stati gli SMS vocali sviluppati con la TIM e successivamente  i  bancomat con guida vocale,implementati con   l’alta leggibilità sviluppati in sinergia con Intesa Sanpaolo e la società NCR. Ho promosso l’istituzione della commissione abbattimento barriere architettoniche e sensoriali presso la provincia di Asti. In tale ambito come componente ho offerto consulenze per la progettazione accessibile di numerose opere:

Istituto scolastico Andriano, la prima scuola che ancora oggi in Piemonte è l’unica ad essere totalmente accessibile. 

Il MOVICENTRO (stazione degli autobus)  E MOVILINEA (fermate dei bus)di Asti e provincia.

Sono inoltre stato delegato a rappresentare l’ente, partecipando alla stesura dei piani di zona per i servizi socio-assistenziale E al tavolo per lo sviluppo del turismo accessibile presso la regione Piemonte.

Come rappresentante UICI ho inoltre dato consulenze all’ASL , per il nuovo ospedale “CARDINAL MASSAJA” e per le case della salute. Al Comune di Asti per la zona 30, gli uffici anagrafe e servizi sociali oltre che per alcuni  attraversamenti pedonali con semafori acustici ed ancora per l’istallazione dei dispositivi audio visivi per gli annunci sugli autobus. Ho contribuito all’istallazione del percorso tattile presso l’agenzia 1 della CR Asti. La vocazione vinicola nel 2006 ha portato   alla  realizzazione di etichette in braille. Grazie alle 1000 bottiglie di “Barbera d’Asti”, donate da una cantina si realizzò un’etichetta celebrativa del 60º di fondazione della sezione astigiana che riportava le scritte in braille.

A livello regionale con il costante coinvolgimento dei componenti il comitato, ho promosso e contribuito alla realizzazione del manuale delle Best Practice per l’accoglienza turistica ” PER VEDERE OLTRE”, www.uicpiemonte.it.  

Ho collaborato con il politecnico di Torino contribuendo alla redazione del manuale “PROGETTARE PER TUTTI”, edizione 2011, Aracne editore.

Ho dato consulenze a RFI e 100STAZIONI per l’accessibilità delle principali stazioni piemontesi e alla Regione Piemonte per il costruendo grattacielo.

Ho promosso e collaborato ad organizzare con il finanziamento dell’Anci Piemonte, quattro seminari formativi per tecnici e progettisti in tema di abbattimento barriere, P.E.B.A. e P.A.U. 

Ho per anni partecipato all’osservatorio regionale per il trasporto. in tale ambito ho avuto la possibilità di contribuire alla stesura del capitolato d’appalto per la gara di assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale.

Ho partecipato, su delega della FAND NAZIONALE, alle consultazioni e audizioni presso l’autorità di regolazione dei trasporti per la definizione del regolamento sanzionatorio per le violazioni dei regolamenti UEE. 

Come vice presidente regionale della FAND, ho promosso l’istituzione del tavolo per il miglioramento  dell’accessibilità e fruizione del TPL, dal quale, è talaltro scaturita l’attività ispettiva. Inoltre ho partecipato al tavolo regionale per la definizione delle nuove linee guida per i progetti di vita indipendente contribuendo ad inserire tra i beneficiari anche i disabili sensoriali.

O più volte partecipato a consultazioni di organi legislativi regionali esprimendo pareri e proponendo emendamenti.

Nel 2008 con il supporto e la partecipazione della Commissione Nazionale o organizzato, Inserendola nel programma di “MONDIORING”, manifestazione cinofila di carattere mondiale, la “Giornata Nazionale del cane guida”, ad Asti.

Non sono mancate le occasioni di progettare  oltre che in campo riabilitativo, corsi di orientamento e mobilità, informatica, cucina, autonomia personale e domestica con programmi individualizzati per pluriminorati.

Di formazione per insegnanti di sostegno e assistenti extra scolastici.

Per la prevenzione della cecità, mi sono dedicato a screening itineranti, rivolti alla popolazione adulta ma anche ai bimbi della scuola materna per la prevenzione dell’ambliopia. In questo ambito ho conosciuto le complesse dinamiche di partecipazione ai bandi di enti pubblici e fondazioni private.   

Partecipando alla commissione tripartita ho promosso un corso di aggiornamento per centralinisti occupati, che, pur essendo previsti dalla legge 113 in Piemonte non erano mai stati realizzati prima. Il corso è stato finanziato con il fondo sociale europeo. 

Recentemente  ho organizzato un corso online per  l’utilizzo del home banking di Banca intesa, tramite l’app “MOBILE”.  Ho  trovato anche il tempo da dedicare a quella che è sempre stata una passione, la velocità! A 27 anni ho messo per la prima volta gli sci ai piedi con i quali ho pian piano preso confidenza scendendo dalle più facili alle più adrenaliniche piste nere fino a partecipare a delle gare di gigante.

Ho pedalato con il tandem, ho provato l’ebbrezza del volo con il deltaplano e successivamente ho  volato con apparecchi ultraleggeri. Non  poteva mancare la passione per i motori, che mi ha portato alla guida di un Go cart sul circuito della pista winner, non disdegnando le più lente e faticose camminate estive sui sentieri di montagna. 

Avendo perso la mia autonomia  personale e quindi la libertà di movimento, e dopo averla faticosamente recuperata, ritengo che senza autonomia non vi può essere una vita indipendente.

 Per questo ritengo che l’accessibilità del trasporto pubblico e della tecnologia touch screen dovranno essere una priorità.

Grazie per avermi letto.