Oltre il Congresso, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Penso che da qualunque parte si guardi, se lo si fa con equilibrio, il Congresso appena concluso si possa definire storico.
Non si era mai vista tanta gente partecipare anche a proprie spese e poi il nuovo statuto, le mozioni, i documenti delle sezioni di lavoro e un Consiglio nazionale a tinte rosa.
Comunque penso che pur storica, questa pagina bella e gratificante ci debba impegnare con celerità in un’azione di ripartenza più che veloce visti i problemi che vi sono sul tavolo.
Abbiamo la Legge di stabilità che procede a grandi passi, le tematiche della scuola e quelle del lavoro ma poi abbiamo i tanti progetti posti in essere dall’Irifor e dobbiamo porre in essere un’azione che porti al superamento di tanti steccati burocratici i quali ingessano l’azione delle Sezioni.
Penso che da tutti noi dovrà venire una spinta per il superamento della contabilità attuale per andare verso un sistema più semplice e soprattutto più trasparente come la partita doppia.
Ci dobbiamo, tutti insieme impegnare affinché le regole interne vengano maggiormente rispettate a ogni livello perché, dobbiamo essere persone degne di rispetto anche all’esterno.
Auspico che i nuovi dirigenti nazionali eletti dal Congresso e la relativa nascente Direzione Nazionale, pongano in essere un nuovo metodo di lavoro che sia più aperto al dialogo e soprattutto più trasparente.
Devo dire che sono fiducioso e spero si vedano subito i segnali di una inversione di tendenza come si sono visti al Congresso.
In quella sede, non vi era mai stata tanta libertà di parola e non mi pare che ai delegati sia stato coartato il voto da parte di nessuno.
Per la questione delle minoranze, se cinque anni fa fossero state accolte le nostre proposte, le cose sarebbero state diverse ma comunque le minoranze a mio avviso dovrebbero superare un certo quorum per entrare negli organi.