Milano -L’integrazione sale sul palcoscenico, di Erica Monteneri

Autore: Erica Monteneri

Sabato 30 maggio 2015 ha esordito, presso lo storico Circolo Paolo Bentivoglio, una compagnia di dilettanti, la Compagnia Bellezza, portando in scena la nota commedia musicale di Garinei e Giovannini “ Aggiungi un posto a tavola”, sotto la regia della bravissima Gioia Aloisi e dell’equipe di Edu Art.
La storia è nota a tutti, ma quello che non tutti conoscono è la particolare atmosfera che gli attori hanno saputo creare.
Bisogna dire che gli attori si sono formati in un corso di recitazione iniziato solo a gennaio, hanno imparato l’arte dell’espressività, la capacità di interiorizzare la parte come quella di aiutarsi reciprocamente: sì perché gli attori della nuova compagnia sono non vedenti, ipovedenti e vedenti, giovani ed anziani, con età variabile dai 20 agli 86 anni.
Nei mesi della loro formazione hanno imparato a leggersi dentro, a tenere sotto controllo le proprie emozioni, ad immedesimarsi nella parte, ad aiutarsi con piccoli gesti, piccoli cenni, fondamentali per orientarsi sul palcoscenico.
Clementina(Silvia Zaru) ha affascinato con la sua voce armoniosa, ma è stata anche un’attrice seducente e maliziosa.
Flavio Fera ha interpretato con estrema naturalezza la parte di Don Silvestro, un buon parroco di campagna, con tutte le sue emozioni, dalla paura allo stupore per l’intervento di Dio, al fastidio ed imbarazzo per le avances di Clementina, con quel pizzico di desiderio di trasgressione proprio dell’uomo, e non del sacerdote.
Accanto ai protagonisti, un bravissimo Toto, il ragazzo che subisce una metamorfosi da scemo del villaggio a giovane consapevole di sé grazie all’amore della bella Consolazione, una prostituta che giunge improvvisamente in questo paesino immaginario con l’idea di far soldi, e finisce per diventare una brava moglie.
Antony Bersani è stato il sindaco affarista ed egoista Crispino, un personaggio estremamente attuale.
Bravi anche i personaggi minori: Ortensia, moglie del sindaco, al secolo Elena Cortese; Teresa, la fedele perpetua, Natalina Milone; Umbertina, Elisabetta Vianello, ha rivelato doti di provetta caratterista, strappando più volte gli applausi del pubblico.
Bravissimo anche Andrea, un Dio ironico e malizioso; azzeccato anche il personaggio di Rosina, la sorella adolescente di Clementina.
Gaetana, Arianna, Cristiane e Nevina con i loro interventi hanno sintetizzato gli eventi e segnato i cambi di scena.
Anche Mustafà, Giuseppe Fabiano, ha interpretato con maestria la sua parte.
Alberta Viganò è stata una realistica Miranda, figura di madre iperprotettiva nei confronti di suo figlio, Toto, che proprio per questo è bloccato nell’infanzia fino alla scoperta dell’amore.
Mi piace ricordare il romantico ballo finale di Toto e Consolazione, che ha fatto immediatamente capire al pubblico che o si trovava di fronte a due attori da Oscar o a due veri innamorati. Per la cronaca, Toto ( Fabio Dragotto) e Consolazione ( Barbara Alfarano) si sono sposati il 6 di giugno.
I prolungati applausi del pubblico hanno sottolineato il successo della neonata Compagnia Bellezza, che nel suo nome ha voluto esprimere la bellezza della vita, la bellezza della diversità, la bellezza di un’arte integrata tra vedenti e non vedenti.
Erica Monteneri