Il Centro polifunzionale per ciechi pluridisabili è ora più vicino, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Cari amici,
è con grande soddisfazione ed immensa gioia che vi comunico che, da mercoledì 12 Ottobre 2016, la Federazione nazionale delle Istituzioni pro Ciechi ha finalmente completato il trasloco nei nuovi locali dell’immobile di Via Pollio 10.
Infatti, in occasione della nostra Assemblea Federale tenutasi lo scorso 12 Ottobre, abbiamo inaugurato ufficialmente la nostra nuova “casa”. Ora non possiamo più indugiare e per il nostro Segretario Arch. Fenici si prospetta un “bel” periodo di rilievi e di contatti per la realizzazione dell’opera da noi più agognata, e cioè del nostro Centro nazionale polifunzionale per ciechi pluriminorati.
Come più volte ribadito dal Presidente Rodolfo Masto e dal nostro Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto, da ora in poi, ultimato il trasferimento della Federazione dall’edificio di via Mirri nella nuova sede di via Pollio, l’obiettivo primario è l’allestimento in tempi brevi del Centro polifunzionale di cui sopra.
A tal proposito, sarebbe troppo lungo e triste rammentarvi in questo mio scritto le tante sofferenze ed umiliazioni che la nostra Unione e la Federazione hanno dovuto subire da dieci anni a questa parte per dare vita al “famoso” Centro per ciechi pluriminorati di Roma.
E tutto ciò a causa delle ostilità delle altre associazioni di minorati della vista e delle incomprensioni della politica e della burocrazia deputata ad erogare il finanziamento della Legge 278 alla Pro Ciechi.
Ma finalmente, la forza, l’autorevolezza e la caparbietà dell’UICI e della Federazione, più unite che mai in tale nobile causa, hanno trionfato, vincendo una battaglia che, diciamolo francamente, anche a molti di noi pareva perduta.
Ora invece, con l’apertura ufficiale dello spazioso immobile di Via Pollio 10 in Roma (circa 3500 metri quadri con terrazzo, cortili esterni e giardino), avvenuta lo scorso 12 Ottobre, per la Federazione tutte le “peripezie” e vicissitudini degli anni scorsi sembrano ormai acqua passata e sono alle nostre spalle, permettendoci di “guardare” al Centro non più come ad un sogno od ad un’”idea platonica”, ma come ad una “realtà” concreta, che tutti noi potremo toccare con mano in tempi molto rapidi.
Chi come noi si confronta ogni giorno con i tanti problemi, a volte irrisolvibili, dei nostri fratelli meno fortunati pluridisabili, conoscendo i drammi personali e la solitudine delle loro famiglie, mai come questa volta vive la consapevolezza di non poter fallire.
Dopo tanti anni d’attesa non ce lo perdonerebbe la storia e, soprattutto, non ce lo perdoneremmo noi stessi.
Le attese sono tante e non saranno certo soddisfatte soltanto dall’avvenuto trasloco e dal conseguente riposizionamento di laboratori ed uffici che, seppur necessari ed urgenti, costituivano solo una piccola parte del sogno “visionario” da realizzare.
Infatti, un Centro polifunzionale di alta specializzazione per la riabilitazione dei ciechi con disabilità aggiuntive è questo il nostro vero ed unico obiettivo! Un Istituto specialistico di innovazione per l’assistenza dei nostri “fratelli” più sfortunati ciechi con disabilità plurime, che, proprio per tali sue caratteristiche, non ha precedenti in Italia e che si porrà addirittura all’avanguardia rispetto alle analoghe strutture che operano già nel resto del mondo.
Al riguardo, noi del CDA della Federazione abbiamo già provveduto a costituire un Comitato tecnico scientifico di alto profilo (che coinvolge pure la FAND e la FISH), che ci supporti nella creazione di un Centro polifunzionale innovativo, che dia, così come dice la legge 278, un ruolo di assoluta rilevanza alla ricerca.
In tal senso, sarà utile il confronto con tutte le Istituzioni federate alla Pro Ciechi ed in primo piano con quelle del territorio, così come sarà strategico il ruolo dell’Unione per favorire il rapporto con le Università e gli Istituti nazionali di Ricerca.
Altrettanto “centrale” sarà il rapporto di collaborazione e l’unità d’intenti che saremo in grado di costruire con tutte quelle realtà ed organizzazioni (in primis La Lega del Filo doro) che, nel corso degli anni, hanno saputo guadagnare e conquistare tanta credibilità nel settore della cura delle persone con pluridisabilità. A loro non dovremo guardare con sospetto, invidia e gelosia, ma al contrario con atteggiamento di disponibilità al dialogo ed allo scambio di conoscenze e competenze, nell’assoluta convinzione che solo il confronto costruttivo, il rispetto reciproco e la condivisione possono contribuire alla crescita ed alle pari opportunità dei ciechi pluriminorati.
A noi “nuovi” dirigenti della Federazione e dell’UICI spettano dunque la grande responsabilità e la sapiente regia di un Centro polifunzionale che si ponga come “punto d’eccellenza” scientifico ed operativo a livello nazionale ed internazionale, foriero di speranza, luce e diritti per i ciechi pluridisabili italiani, in sintonia con le più importanti “conquiste di civiltà” ottenute dall’Unione negli ultimi decenni.
Amiche ed amici, qui si fa la Storia dei ciechi!

la nuova sede della Federazione

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