Corrado Augias e l’ipovisione, di Corrado Siri

Autore: Corrado Siri

LETTERA A CORRADO AUGIAS

Gent. mo Dottor Augias, mi permetto di sottrarle qualche minuto, confidando nella Sua preziosa sensibilità, per sottoporre alla Sua attenzione un piccolo-GRANDE problema di natura meramente "tecnica", che personalmente (ma la cosa riguarda moltissimi altri lettori) incontro nell'affrontare la lettura della Sua rubrica "LA MIA BABELE" su IL VENERDI' di Repubblica.
Tale Rubrica è scritta in corsivo e ciò rappresenta per un ipovedente grave come me un grande ostacolo! Una sorta di "barriera visiva". Le confesso che dopo aver letto la Rubrica di Brunella Schisa e le due brevi recensioni della Sua pagina, mi trovo costretto a rinunciare nel prosieguo della lettura della parte in corsivo.
Sono un accanito lettore e pur conoscendo il metodo Braille e utilizzando sintetizzatore vocale per computer, amo soprattutto la lettura diretta, il contatto "fisico" con il libro o il giornale, anche se comporta per me tempi lunghi e affaticamento. Affaticamento che potrebbe essere diminuito se non evitato al milione e mezzo di ipovedenti stimato in Italia, semplicemente grazie ad accorgimenti tecnici quali la scelta di font (in particolare Arial), di corpo caratteri, contrasto e, laddove possibile, riduzione del corsivo appunto! Il tutto senza rinunciare all'aspetto, all'estetica o al significato che la diversificazione nell'impiego di caratteri tipografici può rappresentare.
Le rubo ancora qualche istante per compiere alcune riflessioni sul fatto che nella nostra società è ormai acquisita la consapevolezza della necessità di abolire le barriere architettoniche, ma nella nostra società non esiste ancora una vera "cultura dell'ipovisione"! Il milione e mezzo (solo in Italia) di persone con un'acuità visiva così bassa da non poter far completamente affidamento sul senso della vista in molte situazioni della vita quotidiana, ma allo stesso tempo non identificabile con chi è cieco, potrebbe essere alleviata da molti disagi, consentendo la valorizzazione del grande potenziale che un ancorché minimo residuo visivo può comportare, adottando soluzioni semplici e non onerose, ad esempio nelle segnaletiche stradali, negli uffici pubblici e ovviamente… nei giornali! Ringraziandola sentitamente per l'attenzione, la saluto cordialmente.
Corrado Siri

RISPOSTA DI CORRADO AUGIAS

Capisco il suo problema, lo segnalo subito alla Direzione del giornale.
Cordialmente, Corrado Augias

RISPOSTA DELL'ART DIRECTOR DI REPUBBLICA, GIANNI MASCOLO

Gentile Signor Siri, il 19 aprile troverà in edicola un Venerdì rinnovato graficamente e arricchito nei contenuti.
Spero che l'abolizione del fastidioso corsivo ed l'introduzione del nuovo carattere del testo siano da lei, e dai nostri lettori, apprezzati maggiormente.
Un cordiale saluto Gianni Mascolo, Art Director.

Ecco la mia risposta: Gent. mo Dottor Mascolo, la ringrazio sentitamente per l'attenzione e per le iniziative intraprese dal Vostro giornale, che senz'altro verranno accolte con grande favore dai lettori con gravi difficoltà di vista! Personalmente mi attiverò, per quanto in mia facoltà, quale volontario impegnato nel campo della disabilità visiva, per diffondere al massimo la Notizia! Ringraziandola vivamente, le porgo i più distinti e riconoscenti Saluti, Corrado Siri.
IL VENERDI' di Repubblica è uscito in edicola rinnovato nei contenuti e, come anticipato dall'art director Gianni Mascolo, anche nella "veste grafica". Il corsivo è stato eliminato in tutti gli articoli e le rubriche. I titoli sono in "grassetto marcato" e gli articoli stessi, tutti in stampatello minuscolo in nero con buon contrasto su pagine esclusivamente bianche. Nel complesso, rispetto alla versione precedente del giornale, si notano mutamenti tipografici apprezzabili che, a mio avviso, ne consentono una migliore fruibilità ai lettori con difficoltà visive.