Cittadini innanzitutto! – La parola ai diritti. Dall’Assistenza alla Cittadinanza consapevole, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Questo il titolo scelto per il XXIII Congresso dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che si terrà a Chianciano Terme dal 5 all’8 novembre.
Questo il tema che caratterizzerà l’appuntamento congressuale e coinvolgerà positivamente l’intero corpo associativo nei prossimi cinque anni.
Un tema forte, significativo, unificante. Preliminare a ogni ulteriore azione rivendicativa di tutela della categoria e portatore di progresso civile.
Un tema che può essere proposto, accolto e condiviso all’interno di quel fronte ampio e variegato che abbiamo voluto chiamare della «solidarietà sociale», al fine di compiere significativi passi verso l’auspicata azione comune e coordinata in grado di dare peso ed efficacia sempre maggiori alla nostra funzione di rappresentanza dell’intero mondo della disabilità.
Un tema di fondo e di principio, dal quale partire per declinare in modo coerente la gamma dei diritti umani basilari non negoziabili quali il diritto all’istruzione, al lavoro, alla cultura, alla mobilità, alla dignità, alla cittadinanza.
Un messaggio forte e chiaro da affidare in eredità ai dirigenti associativi che il congresso vorrà eleggere, in totale libertà e nella sua sovranità.
Una cornice caratterizzata da quasi cento anni di Storia associativa unitaria, entro la quale ricollocare tutte le nostre iniziative finalizzate alla tutela e alla rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Un messaggio di chiarezza, di unità e di speranza che vogliamo condividere con tutti i partecipanti al congresso e che desideriamo porre alla base di ogni nostra futura attività associativa, fedeli alla tradizione e promotori del rinnovamento, nel solco tracciato dal «padre fondatore» e dai nostri predecessori i quali hanno voluto una Unione tanto più solida e coesa in quanto strutturata intorno a una piattaforma di princìpi e di valori, quale base di ogni quotidiana rivendicazione.
Animati dalla forza dell’azione rinnovatrice e sorretti dalle nostre tradizioni di unità, guardiamo dunque con fiducia all’imminente appuntamento di Chianciano, con l’orgoglio dell’appartenenza alla più antica organizzazione di difesa delle persone con disabilità, con la consapevolezza della responsabilità sociale e del dovere personale che siamo obbligati a interpretare, con la certezza di muovere un altro passo nella giusta direzione verso il nostro futuro, come sempre, protagonisti attivi del nostro destino.
Mario Barbuto