Venezia e il ghetto ebraico. Significato storico, politico e sociale, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Abbiamo già avuto modo di conoscere e apprezzare il prof. Antonio Soligon, storico particolarmente affermato conferenziere accattivante quando, l’anno scorso, ha accettato di intervenire nella nostra sala telefonica 98 90 50 raccogliendo il nostro plauso e il nostro entusiasmo facendoci conoscere la nascita e l’attività storica di Venezia imperniata sull’economia del sale.
Avremo la gioia di averlo ancora con noi giovedì 10 marzo alle ore 18 per disegnare un altro aspetto di notevole importanza, utile per approfondire il processo dinamico di Venezia e il suo divenire socio-economico soffermando la nostra attenzione sull’importanza e il valore sociale e politico del ghetto ebraico tuttora esistente in questa meravigliosa nostra città.
Riporto di seguito la breve annotazione che il Prof. Antonio Soligon mi ha gentilmente trasmesso.
***

IL GHETTO DI VENEZIA
Gli ebrei, perseguitati ovunque specie dopo la peste del 1348, trovavano in Veneto un’ospitalità meno intollerante.
Erano feneratori perché, non potendo investire in beni immobili, disponevano di molto denaro liquido. Da qui la fama
di usurai e strozzini.
A Venezia, con l’eccezione di alcuni brevi periodi nel ‘300, gli ebrei non potevano risiedere. Dovevano abitare a Treviso o a Mestre.
Tutto cambiò con la guerra della Lega di Cambrai, quando si permise loro di rifugiarsi in città.
Terminato il pericolo, si “inventa” il Ghetto per riunirli tutti in un sol luogo facile da controllare. Il Ghetto Nuovo è infatti una piccola isola.
Ghetto (parola che significa in realtà “fonderia”) divenne in tutto il mondo sinonimo negativo di segregazione, ma il Ghetto fu in realtà per gli Ebrei di Venezia un luogo in cui vivere, certamente sorvegliati, ma anche sicuri e protetti. Divenne così la loro patria.
Il Ghetto ebraico di Venezia fu il primo al mondo, poi imitato in molte nazioni d’Europa. Sorse infatti il 29 marzo 1516, per cui fra pochissimo ne ricorderemo i 500 anni. E’ diviso in 3 parti: Ghetto Nuovo (1516), Ghetto Vecchio (1541 e 1589), Ghetto Nuovissimo (1633). Gli ebrei che vi vivevano arrivarono ad essere addirittura 4.000, tantissimi. Per questo le loro case, non potendo superare i confini
assegnati, si svilupparono in altezza fino a 8 piani. Sono le case-torri di Venezia.
Chi “aprì” il Ghetto? Napoleone!
Portava uguaglianza, libertà e fraternità anche per gli ebrei
***!
Sono certo che, anche in questo incontro, il Prof. Soligon susciterà il nostro interesse e appagherà il nostro desiderio di conoscere situazioni e circostanze storiche che hanno caratterizzato un lungo periodo, tanto discusso e variegato delle vicende storiche italiane.
Vi aspetto perciò in molti giovedì 10 marzo alle ore 18.
Come sempre chi avesse necessità di conoscere dettagli per partecipare e il pin di ingresso può scrivere o telefonare a me o agli amici Nunziante Esposito e Pino Servidio
NON PERDETE QUESTA OCCASIONE!.
Cesare Barca

Cesare Barca email: barcacesare39@libero.it tel. 329 20 50 972
Nunziante Esposito email:nunziante.esposito@alice.it cell.349 23 351
Pino Servidio: email Giuseppe.servidio@alice.it cell.335 80 82 002