Ciao Maurizio e tutti,
mi scuso per il ritardo di questa mia risposta, ma precedenti impegni sul territorio non mi hanno consentito di provvedere prima.
La sede di via Borgognona è stata aperta e inaugurata nel 1970.
Il pregio della sua posizione e il valore commerciale sono indiscutibili e valutati tra i 13.500 e i 14.500 Euro al metro quadrato, per una superficie totale stimata di 1.060 metri.
La sede presenta tuttavia:
– gravi limiti di accessibilità, soprattutto in presenza di disabilità motorie;
– mancato rispetto delle normative e delle disposizioni in materia edilizia, impiantistica, igienica e di sicurezza;
– preoccupante precarietà statica dei solai;
– dislocazione strutturale interna poco efficiente.
Preso atto del problema, il Presidente e la Direzione nazionale valutarono come possibile una ipotesi di cambio di sede o, in alternativa, un piano di lavori di adeguamento di quella attuale.
Dinanzi a una proposta concreta di nuova sede, il presidente e la Direzione hanno proceduto a un sopralluogo dell’immobile sul posto, all’acquisizione di perizie di stima e a un regolare dibattito sul da farsi.
Verificato che mancavano le condizioni di convenienza finanziaria, associativa e politica per un cambio immediato di sede, si è stabilito di delegare la presidenza alla formulazione di un piano di adeguamento della sede attuale che verrà probabilmente esaminato nella prossima Direzione di fine settembre.
Gli oneri di tale adeguamento, purtroppo, si stimano in circa un milione di Euro.
In una ipotesi più ampia, si conta di impiegare in modo più efficiente e redditizio anche i due piani di via del Tritone, attualmente pressoché inutilizzati, a parte pochi dipendenti Irifor e alcuni servizi quasi dismessi.
Circa il Centro polifunzionale, già il nostro Consiglio nazionale dello scorso aprile, a larghissima maggioranza, si era pronunciato per la realizzazione di un diverso profilo, più adeguato alla realtà attuale e alle disponibilità finanziarie.
In conseguenza, si è ricercata una ipotesi di accordo con l’istituto Sant’Alessio di Roma il quale già opera nel settore con regolare accreditamento pubblico.
E. stato elaborato e approvato un protocollo di intesa tra Unione, Federazione e S. Alessio, per dare vita ad alcune attività di accoglienza riabilitativa e di ricerca scientifica pertinenti con il Centro, da collocarsi negli spazi di quell’Istituto entro la fine del 2015.
In tal modo si darebbe attuazione alla legge 378/2005, salvaguardando le risorse messe a disposizione e gli obiettivi indicati dal legislatore, ma nel contempo si attiverebbero nuove sinergie e si fornirebbero risposte concrete in tempi brevi, forse meno faraoniche, ma sicuramente più realistiche e praticabili.
Mario Barbuto