Quando la difficoltà interferisce nelle aspettative della persona, condizionando qualche aspetto della vita quotidiana, insorge uno svantaggio.
Nella prevenzione e nel superamento degli svantaggi conseguenti all’anzianità o alla disabilità concorrono in modo determinante due fattori esterni:
1. il miglioramento della fruibilità dell’ambiente antropizzato, tenendo conto delle esigenze imposte dalla difficoltà;
2. l’adozione di appositi strumenti, detti “ausili”, che sono concepiti per consentire alla persona con difficoltà fisica e sensoriale di fare ciò che altrimenti non potrebbe, oppure di farlo con minore sforzo o dispendio di energia, oppure di farlo in modo più sicuro e in piena autonomia e psicologicamente più accettabile.
Entrambi i fattori offrono un contributo determinante al recupero della persona e della sua autonomia intesa come capacità di svolgere attività corrispondenti alle proprie aspettative.
I sistemi tecnologicamente avanzati, gli ausili di comunicazione, di controllo ambientale e di supporto offrono un contributo fondamentale al raggiungimento dei seguenti aspetti dell’autonomia personale:
1. la comunicazione, ossia la possibilità di esprimere ad altre persone il proprio pensiero, in modo che esso venga recepito esattamente e con naturalezza da parte dell’interlocutore;
2. il controllo del proprio ambiente di vita quotidiana, ossia la possibilità di gestire in base alle proprie decisioni i mezzi che occorrono per svolgere le attività e per permettere di utilizzare il tempo in modo corrispondente alle proprie aspirazioni.
Si parla spesso di “persone con particolari necessità”: con questo non si vuole intendere particolari necessità di comunicazione con l’ambiente, bensì necessità di speciali mezzi, strumentazioni e servizi, per colmare le normali necessità di comunicazione e mobilità.
Le soluzioni proposte attraverso il seminario di Messina sono appunto quelle di creare informazione sulla ricerca e prototipazione nel settore dell’Assistive Tecnology (progettazione di tecnologie e ausili per persone con difficoltà fisiche e sensoriali).
Il tutto parte dai costrutti legati al concetto di disabilità che sono profondamente cambiati negli ultimi anni. Le progressive riedizioni, da parte dell’OMS, dell’ICF (International Classification of Functioning and Disability) e dell’assemblea generale delle Nazioni Unite con la convenzione delle persone disabili riflettono in modo esemplare questo mutamento. La situazione di svantaggio è considerata oggi non come una inevitabile conseguenza della menomazione, quanto piuttosto il risultato di un’interazione negativa tra l’individuo e il suo ambiente. Dietro a questa nuova prospettiva si intravede una diversa concezione di salute non più riferita alle sole funzioni e strutture del corpo umano, ma anche al grado di partecipazione alla vita collettiva.
Oggi l’indipendenza non si limita più alla rieducazione funzionale, ponendosi come obiettivo irrinunciabile il raggiungimento dell’autonomia “fin dove possibile” e la partecipazione sociale della persona presa in carico, individuando i sistemi più idonei a superare o rimuovere gli ostacoli che impediscono queste acquisizioni.
Le risorse disponibili della persona con difficoltà, i suoi desideri e aspettative così come le sue concrete condizioni di vita costituiscono ora il punto di partenza dell’intervento.
Si è in questo modo aperta la strada all’uso di complesse strategie di trasformazione mirate a modificare positivamente il rapporto di interazione dell’individuo con l’ambiente.
All’interno di questi articolati percorsi innovativi un ruolo fondamentale è quello svolto dalle tecnologie per il superamento delle difficoltà, strumenti volti ad aiutare ed agevolare le funzioni divenute deficitarie in seguito ad un danno fisico o sensoriale. In particolare, lo straordinario sviluppo delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della mobilità e autonomia ha fatto emergere una nuova categoria di strumentazioni, quelle informatiche e dell’industrial design, che hanno aperto delle possibilità prima impensabili per chi presenta una difficoltà di tipo motorio, sensoriale o cognitiva.
La cosiddetta ”Assistive Technology”, o tecnologia assistiva, amplifica le capacità di pensare, di informarsi, di esprimersi e muoversi, accelerando ed accrescendo le possibilità di vivere la vita in piena autonomia sia di luoghi domestici, di lavoro, di viaggio e di controllo. Ma affinché queste tecnologie costituiscano una risorsa e non una nuova barriera è necessario individuare specifiche strumentazioni e soluzioni tecnologiche che rispondano alle particolari esigenze del “disabile” e dell’ambiente antropizzato, studiate e progettate per le specifiche esigenze
Il sistema delle tecnologie per il superamento delle barriere architettoniche, ambientali, dei trasporti e della propria abitazione, e delle strumentazioni per il superamento delle varie difficoltà destinate alle persone con difficoltà come i non vedenti ed ipovedenti, presenta dei punti di criticità che determinano enormi attese da parte delle persone con disabilità, delle famiglie, degli anziani, in quanto comprende ausili trapassati, luoghi inaccessibili e una ridotta autonomia.
Sebbene in questi ultimi anni il crescente sviluppo nel campo dell’elettronica, delle telecomunicazioni, dell’informatica e della tecnologia per il superamento delle barriere, ha portato all’incremento di prodotti e servizi, destinati sia alle persone normodotate che non, modificando lo scenario della domotica e dell’ambient intelligence per la sanità e per l’utenza debole, si continua a riscontrare la mancanza di una reale integrazione e cooperazione tra comportamenti, tecnologie e architettura.
L’enorme bisogno non soddisfatto è quello di porre la persona con difficoltà sensoriale al centro dello sviluppo tecnologico per realizzare, partendo da una attenta e precisa analisi delle necessità, strumentazioni innovative, efficienti e con un adeguato rapporto tra qualità e prezzo, per il superamento delle barriere fisiche e culturali. Qui entrano in gioco i sistemi che l’Unione Italiana dei Ciechi ed ipovedenti negli ultimi anni ha valutato, approvato e sui quali – insieme alle ditte produttrici – sta lavorando al loro miglioramento e potenziamento:
– il LVE(Loges Vett Evolution) , la pavimentazione tattile plantare;
– gli infrarossi ed il sistema d’informazione che utilizza le onde radio;
– il Sesamonet, un bastone che riceve le informazioni rilevate alla pavimentazione;
– Easy-Walk, il sistema per la localizzazione satellitare.
Un notevole connubio di diverse tecnologie finalizzate al raggiungimento di un unico scopo, l’autonomia delle persone non vedenti.
Giuseppe Bilotti