in ITALIA distribuito dalla MEDITERRANEA PRODUCTIONS
La Storia di Marie è basata su un evento realmente accaduto in Francia nel tardo XIX secolo.
Nata sorda e cieca, la quattordicenne Marie Heurtin è incapace di comunicare. Ma nonostante la diagnosi di un medico che la crede muta, il padre di Marie, un umile artigiano, non si decide ad affidarla ad un asilo. Disperato, si reca presso l’istituto di Larnay vicino Potiers, dove delle suore si prenderanno cura della giovane muta. Nonostante lo scetticismo della Madre Superiora, suor Margherita, una giovane suora, prende questo “piccolo e selvaggio animale” sotto la propria ala e fa tutto ciò che può per condurla fuori dal buio. Ci riuscirà, nonostante i fallimenti e i tentativi di scoraggiamento, armata della sua gioiosa fede e dell’amore per Marie.
IL FILM HA RICEVUTO DIVERSI PREMI TRA CUI: RELIGION TODAY FILM FESTIVAL premio 2015 – LOCARNO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL premio variety della critica – MILL VALLEY FILM FESTIVAL premio del pubblico ha partecipato inoltre CHICAGO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL – SEMINCI semana internacional de cine Valladolid – GIFFONI FILM FESTIVAL E ‘difficile immaginare come sia vivere in un mondo senza suoni e senza immagini. Con questa pellicola il regista Jean-Pierre Ameris presenta la storia di Marie Heurtin, nata nel 1885 in una casa di contadini in mezzo alla meravigliosa campagna francese che fino all’età di 10 anni vive la libertà nella forma più primitiva, ma limitata dal buio delle sue incapacità. L’amore incondizionato dei genitori purtroppo non basta a crescere una bambina con tali difficoltà, la quale viene portata nel convento delle suore di Larnay. Il primo incontro è turbolento, la bimba percepisce l’imminente distacco dal suo affezionato padre e in preda al panico si rifugia sopra un albero. Solo la coraggiosa Marguerite si avvicina con cautela alla creatura impaurita. Il contatto delle loro mani, del volto, fanno trapelare l’inizio di un rapporto di amore e di fiducia. Malgrado l’opposizione della suora madre superiore, con quasi ingenua testardaggine accoglie Marguerite la bambina in convento. Inizia così la missione di Marguerite di illuminare con il sapere l’oscurità del mondo da cui Marie non è mai potuta uscire.
Nonostante l’ostinazione di Marie, Marguerite non si arrende e piano piano le insegnerà che per ogni cosa esiste un nome attraverso il quale le persone possono comunicare, le insegnerà così a diventare parte di una collettività, dove vivrà le gioie degli affetti e i dolori delle perdite. Un film riflessivo che ci ricorda quanto spesso diamo per scontato l’importanza delle parole che non sono solo suoni ma sono anelli di una catena che ci lega gli uni con gli altri.