Il prossimo 21 Febbraio, grazie a una legge del Parlamento italiano, celebreremo la ricorrenza della giornata nazionale del Braille.
Accanto alle tante iniziative locali e regionali, quest’anno abbiamo previsto, in collaborazione con il Club Italiano del Braille, due appuntamenti di carattere nazionale.
Il primo a Firenze, il giorno 20, in un incontro con le scuole e i ragazzi. Il secondo a Cagliari, proprio il 21, per intitolare una piazza a Louis Braille e ascoltare alcune significative esperienze di vita legate all’uso di questo formidabile sistema di lettura e di scrittura tattile.
Ecco, sull’esempio di Cagliari, rivolgiamo ancora una volta l’invito ai sindaci e ai consigli comunali perché in tutti i paesi e in tutte le città d’Italia che ancora non vi abbiano provveduto, venga intitolata a Louis Braille una via, una piazza, un’area pubblica, come proposto dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti già due anni or sono.
Non si tratterebbe soltanto di un omaggio all’inventore del sistema di lettura e scrittura tattile a uso dei ciechi, ma della riproposizione di un tema di grande attualità perché sia conservato nella memoria e nell’attenzione dei cittadini.
Il sistema Braille, inventato a Parigi quasi duecento anni fa, ha rappresentato e ancora oggi rappresenta per tutti i ciechi nel mondo, la vera opportunità per sconfiggere lo spettro dell’analfabetismo e per fruire dell’istruzione, della cultura, dell’informazione al pari degli altri cittadini.
La modernità e l’efficacia del sistema, se mai ve ne fosse ancora bisogno, sono ulteriormente dimostrate dal suo impiego sempre più ampio anche nell’ambito delle tecnologie informatiche e digitali, dove oggi viene addirittura integrato sotto forma di tastiera virtuale come mezzo di scrittura touchscreen.
Milioni di ciechi in Italia e nel mondo, leggono, lavorano, studiano, si informano, grazie al Braille in tutte le sue applicazioni, non solo come mezzo di lettura sulla carta stampata, ma anche come sistema di comunicazione tramite computer e tablet e perfino, appunto, come strumento di scrittura virtuale sugli schermi degli smartphone.
Al centro dei nostri appuntamenti nazionali in occasione della Giornata del Braille, quest’anno abbiamo voluto mettere la Scuola e la Musica.
La prima perché sia garantito nei fatti agli studenti ciechi e ipovedenti il diritto allo studio che nasce innanzitutto dalla possibilità reale di imparare a leggere e a scrivere in Braille per uscire dallo stato di analfabetismo strumentale.
La seconda per riaffermare una vocazione tradizionale dei ciechi che va tuttavia sostenuta con la diffusione di spartiti musicali in Braille e con l’apertura delle porte dei conservatori per accogliere i nostri ragazzi e dare loro l’opportunità di intraprendere e proseguire gli studi musicali.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti continuerà a profondere ogni energia e a impegnare ogni risorsa perché al Braille sia riservato il posto di assoluta priorità nella formazione e nell’istruzione delle persone con disabilità visiva in quanto esso rappresenta la chiave di apertura delle porte della conoscenza e della cultura.
Alle autorità politiche e amministrative nazionali e locali, semplicemente, chiediamo sostegno e attenzione in questo nostro impegno di civiltà e di uguaglianza.
Mario Barbuto
La Giornata Nazionale del Braille, di Mario Barbuto
Autore: Mario Barbuto