Istruzione: Proposte per la definizione degli orientamenti programmatici del prossimo congresso nazionale dell’UICI, di F. Fratta, G. Iorio, L. Legname, S. Maugeri, S. Pasquini, S. Piscopo, P. Re e G. Rapisarda

Autore: F. Fratta, G. Iorio, L. Legname, S. Maugeri, S. Pasquini, S. Piscopo, P. Re e G. Rapisarda

Proposte per la definizione degli orientamenti programmatici del prossimo congresso nazionale dell’UICI sui temi dell’Istruzione e della Cultura, elaborate nel convegno “XXIII congresso dell’UICI: Quali idee? Su quali gambe?”(Napoli, 15-16 novembre 2014), promosso dal movimento Uicirinnovamento.
I punti che seguono vogliono essere essenzialmente una messa a fuoco di quelli che ai convenuti a Napoli nei giorni 15 e 16 novembre scorsi sono parsi i principali problemi in materia di istruzione e di accesso alla cultura dei ciechi e degli ipovedenti, nonché un insieme di proposte utili ad affrontarli.
Il gruppo di lavoro che ha predisposto la bozza per la discussione svoltasi durante il convegno stesso era costituito da: Francesco Fratta, Gennaro Iorio, Linda Legname, Salvatore Maugeri, Silvano Pasquini, Silvana Piscopo, Peppino Re e Gianluca Rapisarda.
Il testo che segue è il tentativo di raccogliere e sintetizzare le diverse sollecitazioni provenienti dai contributi apportati sia in sede di gruppo di lavoro, sia in sede di dibattito, partecipato ed approfondito, svoltosi durante il convegno.

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1) – Rimessa in discussione della politica tesa ad incrementare il sostegno scolastico, poiché tale incremento, esteso a partire dal ’92 anche alle superiori, non ha portato ad un elevamento del livello di istruzione dei nostri ragazzi, accompagnandosi anzi spesso a ingiustificate riduzioni di obiettivi e a sopravvalutazione dei risultati conseguiti, o addirittura ad esoneri (vedi ad es. educazione fisica o disegno), e traducendosi spesso, per altro verso, più in fattore di ostacolo anziché di potenziamento dell’autonomia degli alunni. Dunque il sostegno scolastico dovrebbe venire nel suo complesso sostanzialmente riqualificato, accentuando da un lato fortemente il suo ruolo di complementarietà e di supporto all’interno del consiglio di classe, il quale deve assumersi per parte sua in pieno e nella sua totalità la responsabilità di un valido percorso di inclusione, e d’altro canto riducendo progressivamente l’apporto del sostegno stesso con l’avanzare negli studi dell’alunno e il consolidamento dei risultati sia sul piano del profitto, sia su quello delle relazioni con il gruppo class e il contesto scolastico.
2) Necessità, quindi, di intervenire sulla formazione degli insegnanti di sostegno, per molti aspetti oggi carente sul versante tiflologico, sia con una maggiore articolazione territoriale dell’I.RI.FO.R., che metta il nostro Istituto in grado di intervenire rapidamente ed efficacemente tramite qualificate consulenze ad enti, insegnanti e famiglie (estendendo tra l’altro e, possibilmente portandola a regime nel prossimo futuro, la sperimentazione in corso denominata TIFLOWEBHELP ), sia impegnando le I.RI.FO.R. territoriali stesse a individuare ed inviare, da un lato i propri consulenti presso i CTS (centri territoriali di supporto), dall’altro a stipulare convenzioni con le facoltà universitarie di Scienze della formazione, per migliorare la preparazione di coloro che si avviano ad essere insegnanti di sostegno. E’ chiaro che per poter realizzare tali propositi occorre a monte un’azione sinergica tra Irifor, Federazione pro Ciechi e Biblioteca nazionale, anche, tra l’altro, proprio per formare adeguatamente ed aggiornare continuamente i nostri consulenti tiflologi.
3) Urge condurre una approfondita ricerca sui modi e le strategie per rendere utilmente frequentabili almeno alcuni (quali?) corsi di formazione professionale, allo scopo di mettere gli alunni ciechi in condizione di fruire efficacemente degli insegnamenti pratici delle materie professionalizzanti, in modo da poter poi spendere realmente la qualifica acquisita sul mercato del lavoro.
4) All’uopo, è necessario far conferire all’I.RI.FOR una funzione pubblicamente riconosciuta, per poter assegnare in proprio legale titolarità agli attestati da esso rilasciati; o, in subordine, per essere parte attiva nelle Commissioni d’esame degli Istituti pubblici, abilitati al rilascio del titolo d’idoneità, utile all’esercizio delle diverse professioni, individuate come possibili da svolgere, anche in situazione di handicap visivo.
5) Adoperarsi affinché venga creato e, conseguentemente, riconosciuto, il profilo professionale dell’assistente alla comunicazione, allo scopo di promuovere un più efficace intervento volto alla effettiva e piena inclusione scolastica degli studenti ciechi e ipovedenti.
6) Manca a tutt’oggi – e sarebbe strumento di estrema utilità – una mappatura degli studenti ciechi, territorio per territorio, che fornisca anche dati sulle loro scelte di studio dopo la scuola dell’obbligo.
7) Ridefinire meglio e tendere ad uniformare i criteri d’intervento del sostegno extrascolastico, anche nell’ottica di una formazione complessiva dei giovani ciechi e ipovedenti, con particolare attenzione alla loro capacità di organizzarsi in autonomia sempre maggiore sia lo studio che la vita pratica e relazionale.
8) Oltre all’impegno per rendere accessibili e pienamente fruibili i siti e gli eventi di interesse culturale, nonché i prodotti editoriali, è necessario impegnarsi per offrire specie a giovani e giovanissimi, sia a scuola che fuori di essa, occasioni ed opportunità di sperimentare materiali e strumenti di varie discipline artistiche, anche attraverso i numerosi laboratori offerti dai servizi educativi dei musei.
9) Creare a livello nazionale un qualificato gruppo di ricerca per l’individuazione di criteri il più possibile efficaci ed uniformi e di linee guida per la creazione dei vari supporti utilizzati nella fruizione di siti ed opere di valore culturale (piantine, mappe, disegni in rilievo, audiodescrizioni, ecc.), al fine di evitare e far evitare la produzione e la posa, con i costi relativi, di supporti spesso inutili quando non addirittura fuorvianti.
10) Arricchire ed aggiornare l’offerta dei materiali tiflodidattici da parte della federazione pro Ciechi, specie per ciò che concerne quelli dedicati agli ipovedenti, offerta che risulta al momento al quanto modesta.
11) Promuovere al più presto un convegno nazionale di studio che discuta il ruolo della Biblioteca per ciechi di Monza nell’era dell’editoria elettronica, nell’ottica di una ridefinizione e di una conseguente riorganizzazione dei servizi che essa deve essere in grado di offrire per rispondere alle nuove esigenze dei lettori, e in primo luogo a quelle di studenti ed insegnanti ciechi e ipovedenti.