ISEE – Articolo di “Repubblica”

Autore: Tommaso Daniele

Inserisco un aritocolo di Repubblica che riassume bene il problema dell'ISEE.

 

E' pronta la stretta del governo Monti sui criteri di accesso al Welfare di
base. L'ultima bozza del decreto della presidenza del Consiglio è stata
presentata nei giorni scorsi ai sindacati e al mondo delle associazioni: un
documento composto da 12 articoli che rivede il calcolo dell'Isee,
l'indicatore della situazione economica, in pratica una sorta di denuncia
dei redditi rinforzata che viene richiesta per accedere ai servizi sociali e
al welfare, gestiti dai Comuni e dall'Inps. Viene investita un grande parte
dei servizi sociali, che riguardano circa 7,4 milioni di persone che spesso
assommano più prestazioni: si va dagli asili nido (31,8 per cento), agli
sconti sulle tasse universitarie (14,7 per cento). Comprese le forme di
assistenza erogate dall'Inps: dagli assegni di maternità agli assegni di
sostengo al nucleo familiare (in totale il 64,8 per cento). Ben il 27,3 per
cento degli utenti Isee accede ai servizi sanitari (assistenza domiciliare e
case di riposo). Avere questi servizi sarà più difficile appena sarà varato
il decreto previsto dal "Salva Italia" del dicembre scorso. Nel calcolo del
reddito massimo al di sotto del quale si ha il semaforo verde di accesso al
servizio entrano infatti nuove voci. Alla base del reddito lordo Irpef si
aggiungeranno il valore dell'indennità di accompagnamento per gli invalidi,
i redditi guadagnati attraverso i voucher e anche, paradossalmente, la
social card. Ma la novità più importante sono i pesi delle componenti
patrimoniali, casa e rendite finanziarie. Il peso degli immobili, ai fini
della determinazione del reddito Isee, era calcolato fino ad ora in base
alla semplice rendita catastale: dall'approvazione del decreto entra
nell'Isee il "diabolico" meccanismo Imu, si dovrà infatti tenere conto della
rendita catastale rivalutata dell'85 per cento. Di conseguenza molti
sforeranno la soglia massima: o non avranno più diritto o pagheranno per
intero i servizi sociali.  L'altro aspetto riguarda le rendite finanziarie:
fino ad oggi Bot e Cct sono considerati ai fini del calcolo dell'Isee solo
al valore nominale, mentre per fondi comuni, azioni e obbligazioni si
calcola una rendita finanziaria presunta pari al tasso legale di sconto che
va a comporre l'imponibile. Con la riforma i titoli di Stato entrano a pieno
titolo nel calcolo Isee: con la novità che il reddito finanziario presunto
sarà legato ai Btp decennali, soggetti alla variabilità dei terribili e ben
noti spread. Cambia, e diventa più leggero il meccanismo della franchigia
che consentiva di abbattere il reddito Isee. Mutui, proprietà della casa e
costi per l'affitto peseranno di meno. Mentre sarà introdotta – questa è una
agevolazione – una franchigia generalizzata volta a tutelare lavoratori
dipendenti e pensionati pari a 2.000 euro. Risolto anche il tema spinoso
dell'ancoraggio al reddito di alcune prestazioni: gli assegni di maternità e
gli assegni al nucleo familiare Inps saranno legati al reddito Isee (fino ad
oggi fa fede invece il lordo Irpef). Ciò non avverrà – come invece disponeva
una prima versione del decreto – per gli assegni di accompagnamento degli
invalidi. Stretta anche sui controlli: per la prima volta una norma dispone
che anche le prestazioni sociali siano sottoposte ad accertamenti al fine di
verificare la sussistenza delle caratteristiche che rendono necessario il
sostegno pubblico.