Giovedì 15 novembre alle ore 14:30, presso l’Istituto Francesco Cavazza avrà inizio la tre giorni di formazione e aggiornamento per oltre 15 docenti non vedenti e ipovedenti gravi.
Erano oltre quattro anni che i docenti non vedenti della scuola italiana attendevano questo momento di formazione e aggiornamento, finalmente offerto dall’I.Ri.Fo.R. nazionale e che avrà luogo nel prestigioso Istituto bolognese di via Castiglione.
L’Istituto Francesco Cavazza, fanno sapere i vertici di via Castiglione, è onorato di ospitare per la prima volta oltre quindici docenti provenienti da tutte le regioni italiane, al fine di consentire loro una tre giorni di formazione e aggiornamento sui temi più importanti, che toccano da vicino la professione docente e non solo.
Infatti per la prima volta un ex istituto per ciechi si offre quale struttura recettiva per lo svolgimento di un corso rivolto a docenti non vedenti.
L’organizzazione dell’Istituto ha permesso di allestire l’aula di informatica e le sale dove saranno tenute le lezioni, che terranno impegnati i docenti, per tre giorni nuovamente studenti, sulle tematiche più sensibili, tra cui l’accessibilità dei registri elettronici e dei testi scolastici, la normativa vigente afferente la scuola in particolare la legge 107/2015 e sulle tecniche e strategie per tenere la classe e svolgere le lezioni.
Ed infatti il titolo del corso è: la valorizzazione del docente e dirigente disabile visivo nel contesto normativo ed organizzativo, didattico, educativo e formativo della legge 107/2015
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha investito tanto nella sua storia per la formazione dei futuri cittadini, così come oggi fa lo stesso I.Ri.Fo.R. nazionale.
L’I.Ri.Fo.R. ONLUS, Ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione ai sensi del D.M. 177/2000, ha accolto la proposta delle commissioni nazionali, quella per la tutela dei diritti degli insegnanti e quella dell’Istruzione e Formazione, le quali hanno voluto fortemente questa opportunità formativa e di socializzazione delle più diverse tematiche afferenti le difficoltà della stessa professione, soprattutto quelle relazionali tra colleghi e studenti.
La professione docente non richiede, per il suo svolgimento, abilità fisico/sensoriali; in aula, di fronte agli studenti sono necessarie competenza, scioltezza, intuizione, empatia, professionalità ed un buon uso della dote più difficile, l’ascolto.
Non di meno sono importanti la capacità di sapersi porre, relazionare e, soprattutto condividere con studenti, colleghi e personale scolastico difficoltà soggettive e oggettive.
Molte sono le persone non vedenti che scelgono la carriera dell’insegnamento ma, non sufficientemente da catturare l’attenzione del ministero dell’istruzione sui temi più sensibili per noi docenti non vedenti o ipovedenti gravi e talvolta con minorazione aggiuntiva.
Come dire che dobbiamo ammettere che a fare la storia sono sempre le quantità e non le qualità, nel caso nostro le persone che hanno scelto l’insegnamento come professione.
Ma veniamo alle finalità di questo importante appuntamento con la formazione e l’aggiornamento:
il corso si propone di riportare al centro del dibattito sulla scuola, nuovamente la figura dell’insegnante attraverso una riflessione complessiva sulla situazione italiana, non solo dell’istituzione scolastica ma, dell’istruzione e dell’educazione in relazione alle esigenze dei docenti in situazione di cecità assoluta, parziale o di ipovisione grave, che vi operano. La disabilità verrà indagata nei suoi aspetti problematici e penalizzanti, ma anche presa in considerazione come valore aggiunto, specialmente sul terreno didattico e pedagogico. Verranno approfondite le strategie e le metodologie più adatte per affrontare gli aspetti relativi all’informatizzazione della scuola e verrà fatta una ricognizione delle principali forme di comunicazione messe in atto dagli studenti di oggi, soprattutto per quel che attiene ai linguaggi non verbali. Il tutto avendo come sfondo la normativa attualmente vigente, vedi per esempio la legge 107/2015
Gli Obiettivi specifici, per cui questa tre giorni può essere ritenuta a tutti gli effetti il modello per futuri progetti formativi che intendano rivolgersi a docenti o dirigenti non vedenti sono:
• “Conoscere meglio i propri diritti per un miglior esercizio dei propri doveri, diritti già normati e quelli per i quali, con l’apporto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si possa conseguire opportuna regolamentazione.
• Fare il punto sulla conoscenza e la pratica delle tecnologie informatiche e multimediali e verificarne sia il migliore uso sia il miglioramento dell’accessibilità
• Cogliere tutte le opportunità offerte dall’informatica per la gestione dei propri compiti burocratici e didattici.
• Mettere a fuoco i problemi relazionali con i colleghi (per i docenti) e con il personale dipendente (per i dirigenti scolastici)
• Comprendere l’odierna realtà adolescenziale e giovanile rispetto alle distorsioni indotte dalla minorazione visiva, approfondendo i linguaggi non verbali.”
Si sottolinea la mancanza, a questo seminario, dei dirigenti scolastici non vedenti che, nel passato hanno lavorato nella scuola italiana, con competenza e dedizione, lessico appropriato e autorevolezza.
Comunque, se è pur vero che fisicamente siamo una minoranza, dal punto di vista della dedizione, della professionalità, del credo personale e dell’entusiasmo, il docente rappresenta ancora oggi, per questa nostra società così fortemente concentrata sull’utilità immediatamente spendibile d’ogni cosa purché materiale, il contraltare dell’utilità medesima, ovvero sia siamo l’inutilità nel senso più profondo e bello del pensiero teoretico greco, che ha rivolto se stesso al vero senso delle cose, lasciando la ricerca dell’utilità all’altro, per l’altro, contemplando il senso per sé; e che, in questo esercizio volto al coglimento del vero sapere, la professione docente, sola trova se stessa e s’esplica!
Marco Condidorio