Sabato e Domenica 27-28 settembre, con l’assemblea nazionale dei quadri dirigenti, abbiamo vissuto due giornate di lavoro intenso e costruttivo.
Abbiamo avuto oltre cento interventi, svolti con spirito di collaborazione e desiderio di partecipazione, in un clima di libertà e familiarità.
Da tali interventi ci sono giunte tante idee nuove e preziose che arricchiscono il nostro panorama associativo, regalandoci molte osservazioni efficaci e puntualizzazioni utili, venute da ogni parte d’Italia, da ogni sezione e regione.
L’assemblea appena conclusa, semmai ce ne fosse stato bisogno, ci ricorda ancora una volta che Il confronto arricchisce e ci rende tutti più liberi e più forti, mentre Il pettegolezzo e la maldicenza impoveriscono e rendono miserabile chi lo pratica.
Abbiamo creato tre gruppi di lavoro di base che mi aiuteranno nel prossimo anno a organizzare e gestire al meglio alcune tra le grandi scadenze che ci attendono:
– la riforma del nostro Statuto Sociale
– la definizione di nuove modalità di gestione delle nostre risorse
– l’organizzazione del nostro ventitreesimo congresso nazionale del novembre 2015.
I gruppi di lavoro sono scaturiti proprio dal dibattito e dalla discussione assembleare, senza soluzioni preconfezionate e senza accordi precostituiti, nell’unico intento di valorizzare la qualità e le idee, piuttosto che la semplice territorialità o la mera adesione alle proposte del Presidente.
E tuttavia il territorio è risultato valorizzato al massimo, con la presenza nei gruppi di presidenti provinciali provenienti da sud e da nord, espressione di sezioni grandi e piccole, integrati con l’apporto di numerosi presidenti regionali che potranno aggiungere quel “di più” di visione generale, utile a svolgere un lavoro omogeneo e coerente, nell’interesse dell’intero nostro corpo associativo.
Sul profilo Face Book della presidenza nazionale ho scritto che mi sono sentito orgoglioso di essere il Presidente di questi quadri dirigenti, perché mi hanno aiutato a capire, a riflettere, a scegliere, grazie ai loro interventi, ai loro suggerimenti, ai loro consigli e al calore umano che hanno creato intorno a me con tanta generosità.
Non deludere questi meravigliosi dirigenti e non disattendere le lor aspettative è la mia unica responsabilità.
Guidare l’Unione dentro il futuro, al meglio delle mie capacità, sia pure in queste acque difficili, è il mio dovere.
Grazie di cuore e buon lavoro a tutti.
Mario Barbuto
Il confronto arricchisce, di Mario Barbuto
Autore: Mario Barbuto