Da quando nel XXI Congresso la nostra Associazione ha integrato la sua denominazione, passando da “Unione Italiana Ciechi” alla più inclusiva e lungimirante “Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti”, molta strada è stata fatta nella direzione della sensibilizzazione e della divulgazione di una “cultura dell’ipovisione”, tuttavia il contesto economico-politico e culturale degli ultimi anni ha contrastato con forza le spinte innovative che puntavano a questa rotta.
La nuova Commissione Nazionale Ipovedenti, insediatasi lo scorso 13 aprile, ha espresso con chiarezza l’unanime intento di lavorare al fianco della Direzione Nazionale per avvicinare sempre più all’UICI le persone con ipovisione e farle sentire, finalmente, parte sostanziale del tessuto associativo. L’intento ancor più ambizioso che ci si è posti, è di riuscire a divulgare nell’opinione pubblica una corretta e più profonda conoscenza delle peculiarità connesse all’ipovisione per promuovere la crescita e una reale integrazione delle persone ipovedenti.
Nella sua prima riunione la Commissione ha quindi individuato, tenendo anche conto della relazione programmatica proposta dal precedente Comitato e approvata nell’ultimo Congresso, tre macro-aree di intervento assegnandone la gestione ai componenti in base alle personali competenze e alle differenti esperienze professionali. La prima area interessa gli interventi scientifici e legislativi, la seconda quelli volti a migliorare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, nonché la autoconsapevolezza degli ipovedenti stessi, e la terza, infine, quelli rivolti al coinvolgimento della base associativa.
Ambizioso ed importante obbiettivo che si pone la nuova Commissione è quello di sostenere la Direzione Nazionale nel perseguimento della reale inclusione degli ipovedenti indicati negli artt. da 4 a 6 dalla L. 138/2001: ciò comporta, tra tutti, l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle Protesi, la modifica della L. 68/1999, nonché la revisione del Decreto Ministeriale del Ministero della Sanità del 5 Febbraio 1992 e della relativa “tabella indicativa delle percentuali d’invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti”.
In generale, gli obbiettivi di programma si potrebbero esprimere attraverso le seguenti quattro parole: informazione, collaborazione, riabilitazione e competenza.
L’informazione è lo strumento che rende efficace qualsiasi intervento volto alla prevenzione della cecità, alla reale integrazione funzionale e sociale, alla consapevolezza dei limiti e delle risorse.
La collaborazione è la rete su cui si può edificare uno stabile cambiamento della cultura e delle opportunità nonché una risposta efficace e concreta alle necessità degli ipovedenti: collaborare con le altre Commissioni per dirigersi verso un obbiettivo comune; collaborare con IAPB, con la SOI, con l’INPS, oltre che con i Ministeri, (in particolare con quelli della Salute, dell’Istruzione, del Lavoro e della Previdenza Sociale), ed infine con il Parlamento che dovrebbe essere il luogo più indicato per emanare leggi volte alla tutela delle pari dignità ed opportunità dei cittadini.
La riabilitazione è il mezzo ed il fine per garantire una concreta integrazione sociale, lavorativa e soprattutto sensoriale e funzionale della persona ipovedente.
La competenza, infine, è l’elemento fondamentale che lega tutte le altre parole in un discorso di contenuto concreto che rende possibile ed attuabile ogni buona intenzione e può riuscire ad abbattere le barriere culturali ma anche e prioritariamente quelle fisiche, legislative e burocratiche che si edificano su una dilagante ignoranza.
Con l’auspicio, quindi, di partecipare con impegno, motivazione e anche competenza, alla crescita delle persone ipovedenti, auguriamo alla Commissione di cui facciamo parte un proficuo e fruttuoso lavoro.
Zaira Raiola e Antonino Cotroneo