Egregio Presidente,
in relazione alla sua lettera del 9 gennaio 2013, le fornisco di seguito gli elementi informativi utili a spiegare le scelte operate da questa Amministrazione.
Nell'anno 2012, il riparto del fondo delle politiche sociali è intervenuto con considerevole ritardo rispetto alle annualità precedenti. Normalmente il suddetto riparto veniva infatti effettuato nei mesi di giugno – luglio; quest'anno, al contrario, visti i vari interventi normativi e amministrativi di riduzione della spesa pubblica e la mancata intesa con le Regioni, i tempi si sono notevolmente allungati, tanto che soltanto in data 16 novembre 2012 è stato firmato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze concernente la ripartizione del fondo nazionale per le politiche sociali anno 2012; tale decreto è stato registrato dalla Corte dei Conti il 27 novembre 2012.
Con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 5 dicembre 2012, registrato presso la Corte dei Conti in data 12 dicembre 2012, è stata assegnata al fondo per l'associazionismo sociale la somma di Euro 6.750.000,00.
La legge sulla contabilità di stato prevede che la gestione finanziaria dello stato si svolge in base al bilancio annuale di previsione e l'unità temporale della gestione è l'anno finanziario che comincia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. Gli impegni di spesa assunti possono riferirsi soltanto all'esercizio in corso, pertanto alla chiusura dell'esercizio finanziario il 31 dicembre nessun impegno può essere assunto a carico dell'esercizio scaduto. Quindi, nel caso di specie, la somma assegnata a seguito del riparto del fondo, la cui registrazione da parte della Corte dei Conti si è avuta, come ricordato, solo in data 27 novembre 2012, doveva essere necessariamente impegnata entro il 31 dicembre 2012, pena la perdita sul competente capitolo di bilancio della somma stessa con conseguente reintegro nelle casse generali dello stato.
La somma deve essere però impegnata nei confronti di beneficiari certi , che in questo caso vanno individuati attraverso una procedura di evidenza pubblica, come previsto dall'art. 12 della legge 241/1990 e s.m.i., che prevede una fase di valutazione da parte di una apposita commissione, che redige le graduatorie degli ammessi, nonché la successiva approvazione da parte dell'Osservatorio nazionale che, come anche da Lei affermato, è stato mantenuto dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012. Il riferimento al D.P.C.M. 46/2011, che stabilisce in massimo 180 giorni il termine di conclusione del procedimento amministrativo, è un puro riferimento ai termini massimi previsti per la conclusione della procedura complessiva, comprendente anche la fase successiva all'impegno finanziario. Ma in ogni caso, il decreto di impegno deve essere effettuato entro il 31 dicembre dell'anno in corso.
Mi preme sottolineare che, non appena abbiamo avuto l'informazione della registrazione del decreto di riparto del fondo, abbiamo provveduto a pubblicare sul sito le linee di indirizzo, in anticipo rispetto alla loro registrazione da parte della Corte dei Conti, con ciò anticipando l'iter procedurale altrimenti previsto. A nulla rileva l'errata corrige del 5 dicembre, in quanto essa è intervenuta a correggere un errore materiale non avente alcuna incidenza sugli ambiti di intervento previsti nel bando, i quali comunque rimangono pressoché invariati da molte annualità, salvo piccole integrazioni o specifiche.
In conclusione l'amministrazione si è trovata nella necessità di stabilire termini più ristretti del solito per agire in maniera conforme a quanto previsto dalle norme sulla contabilità pubblica e garantire al tempo stesso l'effettivo svolgimento del bando, dando seguito alle legittime aspettative delle stesse associazioni di promozione sociale. Si ribadisce infatti che, qualora l'impegno della somma stanziata non fosse stato effettuato entro il 31 dicembre nei confronti di beneficiari certi e individuati, le associazioni di promozione sociale avrebbero visto persa la somma stanziata a loro favore, in un anno come quello appena trascorso, che ha comportato tagli in molti settori.
Queste osservazioni servono anche a chiarire come non sia possibile dare seguito alla richiesta di Lei avanzata di riavvio della procedura. Riavvio che, anche ove fosse possibile, non troverebbe comunque motivazione nella impossibilità materiale di presentazione dei propri progetti da parte delle Aps, che Lei richiama nella sua lettera. La partecipazione delle associazioni alla procedura è stata infatti, al contrario, ampia: sono 109 le domande di finanziamento pervenute entro i termini. Un numero che, se si tiene conto del fatto che quest'anno le associazioni potevano presentare una sola domanda di finanziamento, è in linea con quello delle annualità precedenti, in particolare, lo scorso anno, sono state presentate 179 domande, ma poiché molte provenivano dalla stessa associazione, il numero effettivo degli enti che lo scorso anno hanno richiesto il contributo è pari a 122. Ne risulta quindi che, di fatto, la capacità della amministrazione di fronteggiare la esigenza in cui si è venuta a trovare di riuscire a contemperare tempi ristretti, effettivo utilizzo delle risorse ed esigenze di conoscenza e di risposta della utenza risulta positivamente riscontrata empiricamente (ex post )proprio dal numero delle domande pervenute, perché ciò attesta che la ridotta tempistica non ha nei fatti compresso in modo realmente significativo la presentazione delle istanze.
Per quanto riguarda il 2013, stiamo operando affinché il riparto del fondo nazionale delle politiche sociali avvenga in tempi stetti. L'intesa sul riparto con le Regioni dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Ciò renderà possibile, al prossimo governo, predisporre tempi più distesi per l'emanazione del bando relativo alle Associazioni di Promozione Sociale.
Sperando di avere dato risposta ai suoi interrogativi, rimango a sua disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti.
Maria Cecilia Guerra
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Il Sottosegretario di Stato