Conversazione con la dr.ssa katia Caravello
Psicologa psicoterapeuta.
Vi è mai accaduto di trattare di un argomento che vi sta a cuore con qualcuno che avvertite assente, lontano e indifferente alle vostre spiegazioni, alle vostre perplessità?
Avviene talora che, nei momenti di maggior bisogno di ricevere un consiglio, di avvertire in altri interesse per la vostra situazione personale, per l’assoluta importanza che attribuite ad una circostanza particolare che vi investe personalmente o collettivamente vi accorgete che, malgrado la presenza fisica dell’ascoltatore avvertite la sua assoluta indifferenza e siete feriti da un penoso senso di vuoto determinato dalla totale assenza della persona a cui vorreste affidare la vostra situazione?
Ciò che può accaderci personalmente si verifica purtroppo molto frequentemente a livello sociale soprattutto quando si cerchi di esprimere un bisogno collettivo, l’urgenza di assumere una decisione che determini un comportamento socialmente rilevante.
Parliamo spesso di inclusione, di condivisione, di interdipendenza senza accorgerci che il nostro entusiasmo cade nel vuoto, che le nostre intenzioni, le nostre aspirazioni svaniscono non appena proposte
È ben vero che il combattimento contro l’indifferenza è difficilissimo: preferibile un grande entusiasmo anche se eccessivo o ingiustificato piuttosto che l’indifferenza, un nemico che non si fa conoscere, che non accetta né il confronto e tento meno lo scontro: l’indifferenza è insomma il peggior nemico, un nemico con cui non è possibile lottare.
Cosa accade, dunque, quando l’indifferenza diviene un comportamento collettivamente diffuso?
Per questo avremo con noi, nella nostra sala 98 90 50 l’amica Katia Caravello che, nella sua qualità di psicologa_psicoterapeuta con esperienza sulle problematiche sociali più gravi quali sono quelle connesse alla pluriminorazione, ci condurrà ad un approfondimento di questo morbo tanto diffuso anche oggi nella nostra civiltà così avanzata nella possibilità tecnologica della partecipazione e spesso tanto alienante e assurdamente indifferente dinnanzi alle situazioni più cogenti.
Si tratta di un tema che ci mette, per così dire, alla prova: se saremo in molti nella sala virtuale mercoledì 18 febbraio alle ore 18 vorrà dire che non accettiamo l’indifferenza, ma che vogliamo dedicare il nostro impegno per conoscere e approfondirne le cause e le implicazioni per sconfiggerla, ma se saremo in pochi, aldilà di ogni causa di possibile impedimento personale, vorrà forse significare che anche noi siamo piagati da questa malattia pressoché inguaribile.
Che ne dite, catastrofismo il mio? No davvero: siamo aperti alla speranza e proprio per questo vogliamo lottare contro l’indifferenza, una condizione che induce allo spegnimento di ogni iniziativa entusiasmante.
Ritengo che l’intervento della Dr.ssa Caravello sia invece particolarmente ricco di coinvolgimento per tentare di sanare questa insopportabile situazione in cui troppo spesso ci conduce il momento che stiamo vivendo collettivamente.
Vi aspettiamo perché possiate esprimere le vostre esperienze e le convinzioni personali, perché possiate tutti insieme contribuire alla riuscita di questo interessante incontro.
Come sempre per avere il pin di ingresso nella sala potete telefonare o scrivere a me e agli amici Nunziante Esposito e Pino Servidio.
A mercoledì, dunque, giorno 18 nella sala 98 90 50 alle ore 18.
Cesare Barca
Email: cesarebarca@alice.it
Tel. 329 20 50 972
Nunziante Esposito: email Nunziante.espositoo@alice.it tel. Tel. 349 67 23 351
Pino servidio email: Giuseppe.servidio@alice.it tel.335 80 82 002