La concezione di questo metodo, nasce dall’idea di aggiungere, al linguaggio musicale già esistente ed operativo, a disposizione dei musicisti con disabilità visive, un ulteriore tassello per una categoria di strumentisti ben precisa, i chitarristi e i bassisti. Sono un chitarrista ipovedente dalla nascita e, dopo vari percorsi musicali svolti con alterne fortune, sono approdato alla didattica musicale, nella fattispecie relativa alla sei corde, per ipo e non vedenti, tengo infatti dei corsi dal 2012, presso la sezione provinciale di Como dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti ONLUS.
Quest’esperienza mi sta dando la possibilità di affrontare lo studio della notazione musicale in Braille, linguaggio col quale per ovvie ragioni didattiche, devo interagire con i miei allievi.
La sempre crescente passione per questa scrittura, ed il mio accostamento alle tecnologie utilizzate dai ciechi, tramite la mediazione di software di sintesi vocali che consentono l’uso dei dispositivi, oltre ad aprirmi una nuova prospettiva sul mondo, mi hanno fatto comprendere che… forse manca ancora qualcosa: un chitarrista vedente, oltre alla notazione musicale su pentagramma, dispone di una seconda possibilità per poter affrontare i suoi studi, l’intavolatura, o tablatura, ovvero la rappresentazione grafica delle sei corde su sei linee orizzontali e parallele, all’interno delle quali vengono indicati dei numeri, che indicano i tasti da premere, come in un sistema cartesiano di ascisse ed ordinate; vi è una facilitazione data da una maggior immediatezza nello studio di un qualsiasi brano, da svolgere anche in autonomia, soprattutto per i più inesperti ancora prossimi allo studio del pentagramma, dal quale, nota fondamentale, non si può comunque prescindere.
Questa possibilità, a parte qualche tentativo riportato su qualche dispositivo elettronico che rende l’analisi di un pezzo un po’ farraginosa, non è ancora a disposizione dei colleghi non vedenti, è per questa ragione che nelle prossime pagine tenterò di proporre una riproduzione, sia in Braille che con simbologie utilizzabili tramite sintesi vocali, della tablatura, metodo che ha aiutato e tuttora aiuta generazioni di musicisti. In questo documento, oltre alla traduzione dell’impianto basico della tablatura, nei suoi rapporti corde / tasti, sono state pensate anche delle simbologie interpretative che individuano le varie tecniche tipiche di questo strumento.
E’ opportuno ricordare che, l’analisi di una tablatura presuppone, nella maggior parte dei casi, una conoscenza dei brani o delle parti che si vogliono analizzare, almeno a livello di ascolto, a meno che le stesse non siano corredate almeno delle indicazioni concernenti le durate di ogni nota, parametri non sempre presenti, a differenza della notazione musicale su pentagramma.
Data la presenza di un primo tentativo, la proposta rimane perfettibile e quindi suscettibile di modifiche e riadattamenti.
Un pensiero importante, in merito a questa stesura va a Michela Barrasso, la quale, oltre ad essere mia compagna, mi ha insegnato con grande passione, il Braille e la figura carismatica e storica del suo inventore, mi ha anche dato alcuni suggerimenti su come rendere appetibili alcuni simboli, ringrazio inoltre i miei allievi, che mi auguro, possano trarre beneficio, insieme agli altri non vedenti che vogliono accostarsi allo studio della chitarra, da queste pagine. Nella mia pagina web www.domenicocataldo.it è presente l’intero metodo in PDF, chiunque fosse interessato ad una versione accessibile del documento, può contattarmi direttamente all’indirizzo domenicocataldo1974@tiscali.it, riceverà GRATUITAMENTE il relativo file rtf.
Buona musica a tutti www.domenicocataldo.it
Tablature per chitarra tradotte nella simbologia Braille e per sintesi vocale, di Domenico Cataldo
Autore: Domenico Cataldo