(Articolo in due puntate: prima puntata)
Le assemblee sezionali si sono pressoché concluse e si vanno via via costituendo i nuovi organi dirigenti del territorio ai quali toccherà l’onere di guidare l’Associazione per i prossimi cinque anni.
Vi sono ancora un paio di contenziosi che, per quanto numericamente circoscritti, costituiscono per il Presidente Nazionale motivo di forte preoccupazione e di profonda angoscia.
A furia di decriptare e interpretare statuti e regolamenti, infatti, corriamo il rischio di smarrire la ragione vera che deve sostenere l’impegno associativo di ciascuno di noi. Quella ragione che non può trovare radici soltanto nell’ambizione personale, nell’orgoglio ferito, nel desiderio di rivalsa, nello spirito di conservazione.
Abbiamo comunque chiuso questa fase associativa e possiamo incamminarci verso il congresso di Chianciano, preparandoci a dare corpo alle imminenti assemblee precongressuali interregionali che avranno inizio il 16 maggio a Bologna, per concludersi il 27 giugno in Sardegna.
Ai tanti amici ansiosi di giungere all’appuntamento congressuale, e soprattutto a quei pochi particolarmente frettolosi, ho cercato di spiegare nei mesi passati almeno due cose:
1) la vita sociale di tutti i giorni non è scandita o regolata dai nostri congressi;
2) l’impegno quotidiano dell’Unione deve mirare al conseguimento degli obiettivi di interesse dei ciechi e degli ipovedenti italiani, senza rinchiudersi in attese messianiche degli appuntamenti congressuali.
“Ogni cosa a suo tempo”, è stato il motivo ispiratore della azione della Presidenza Nazionale in questi mesi, nonché il ritornello che ho ripetuto in ogni occasione fino alla noia, mia e di tutti, proprio per evitare dannose fughe in avanti.
Senza voler attribuire loro alcun ordine di importanza, al solo scopo di tenere viva la nostra memoria, voglio elencare alcuni di questi obiettivi che abbiamo il dovere di perseguire, congressi o no:
– La riaffermazione del diritto al Lavoro, che rilanceremo con grande forza nella prossima conferenza nazionale a Napoli, dove daremo inizio a un percorso di inclusione e di riforma che influenzerà la vita di tante persone negli anni avvenire.
– La ridefinizione delle competenze amministrative e istituzionali relative al supporto scolastico, smarrite con la cosiddetta abolizione delle province, con il conseguente disorientamento di migliaia di famiglie italiane che attendono invece certezze di continuità del diritto all’istruzione per i loro figli.
– Il superamento della normativa che oggi include pensioni e indennità nel calcolo dell’ISEE, alla luce delle sentenze di giustizia amministrativa e soprattutto della constatata iniquità e inefficacia del provvedimento.
– La tutela delle persone con disabilità aggiuntive, alle quali abbiamo dedicato nei mesi scorsi tre momenti seminariali di livello interregionale che vanno ora portati a sintesi con una iniziativa forte di carattere nazionale, volta a trovare nuove soluzioni, nuove opportunità e nuovi partner in un settore dove l’unità delle risorse è molto più importante delle bandiere di appartenenza sventolate dalle singole organizzazioni.
– La riforma del nomenclatore tariffario, cristallizzato da oltre quindici anni nella vetustà dei suoi anacronistici elenchi, in attesa di una rivisitazione globale, già annunciata e promessa mesi fa dal Presidente del Consiglio, ma ancora in attesa di compiere i primi passi.
– Gli altri temi che riguardano mobilità, accessibilità, giovani, donne, anziani, autonomia, sport, turismo, tutela dei diritti inviolabili della persona in ogni circostanza e dinanzi a chiunque.
Anche in ambito associativo, inoltre, ci attendono appuntamenti che vanno organizzati e curati, ben prima di giungere al congresso di Chianciano:
– La lotteria Nazionale Louis Braille abbinata al Premio Braille, per la quale abbiamo atteso una autorizzazione da troppi anni e alla quale siamo riusciti a dare l’ultima “spinta” il 30 aprile scorso, con l’approvazione in commissione Finanza e Tesoro del Senato.
– La gestione del Fondo di Solidarietà e degli altri interventi di sostegno delle nostre strutture sul territorio, tanto più impegnativa nell’anno in corso, considerato l’incremento delle risorse disponibili, sia pure dinanzi a richieste sempre più pressanti che abbiamo tuttavia il dovere di elaborare e soddisfare in modo adeguato.
– La formazione di un nostro gruppo nazionale interno, specializzato in fund raising e progettazione europea, alla quale daremo avvio il prossimo 12 maggio e che si protrarrà per dodici-diciotto mesi, nell’intento di aggiungere nuove fonti di risorse per la nostra Unione.
– Il corso di alta formazione per “responsabili di strutture del terzo settore” che coinvolgerà per un anno venti ragazze e ragazzi, da impegnare anche nelle nostre strutture sul territorio, con interessanti prospettive di sviluppo professionale personale e di crescita associativa per noi tutti.
– Lo svolgimento dei campi estivi formativi che coinvolgeranno oltre cinquecento bambini e ragazzi su tutto il territorio nazionale, la metà dei quali con disabilità aggiuntive, per un impegno finanziario globale di circa un milione di Euro.
– Il percorso di riorganizzazione e di rilancio dell’I.RI.FOR., già in atto, ma che richiede chiarezza di obiettivi, rigore metodologico e adeguati tempi di attuazione.
– Il potenziamento della nostra web radio, quale nuovo strumento al servizio dei settori Informazione e Libro Parlato, anche tramite iniziative di promozione della lettura e dell’ascolto, con un evento di alto profilo culturale al quale daremo vita nel prossimo autunno.
– L’avvio del processo di ristrutturazione funzionale, gestionale, organizzativa e contabile a livello nazionale e territoriale, per conferire alla nostra Unione nei prossimi anni un apparato dinamico, efficace ed efficiente.
Con questo mio contributo intendevo parlare soprattutto di Congresso, ma come ho sempre detto, i doveri e i problemi di tutti i giorni hanno la precedenza.
Mi riprometto, pertanto, di scrivere prossimamente la seconda puntata di questo articolo, nella quale proverò a esporre le idee che ho maturato in questo anno di Presidenza Nazionale relativamente al Congresso, al profilo dei dirigenti, alla costituzione della “squadra” che guiderà l’Unione dal prossimo novembre.
Mario Barbuto