Il raffronto dei dati di una ricerca dell’U.I.C.I. sull’integrazione scolastica riferita all’a.s. 1991/1992, con quelli della recente “indagine sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva“, realizzata dall’I.Ri.Fo.R. su dati dell’a.s. 2011/2012, fa emergere quale sia stata l’”evoluzione” del sostegno scolastico in questi vent’anni.
Come ricorderete, nel 1991 il modello di inclusione era ancora in fieri (la legge 104 è del 1992 ): e l’unica legge che allora dava indicazioni sulle modalità di integrazione degli alunni nella scuola di tutti era la 517 del 1977 con le diverse circolari applicative , solo nel 1987, la sentenza della C.C. n. 215, aveva introdotto un importante elemento di novità: il riconoscimento, per tutti i disabili, del diritto di iscrizione alle scuole superiori “normali”. Sottolineiamo che i disabili visivi, da sempre, avevano frequentato, senza sostegno in classe, le superiori presso i normali istituti scolastici.
Dalla prima ricerca risulta evidente come, nel 1991, l’assegnazione del sostegno venisse vista in modo globale (scuola+casa”: e come, al di là della diversità di appartenenza giuridica del personale di sostegno presente in classe ( Ministero o EELL), in aula vi fosse sempre una sola figura di sostegno : la presenza dell’assistente in classe unitamente al docente di sostegno verrà prevista solo dalla legge 104.
Data l’elevata presenza di allievi con minorazioni aggiuntive di varia tipologia e gravità, (erano il 38% nel campione nel 1991 e sono diventati il 43,2% in quello del 2011), per rendere più omogeneo i dati di riferimento e più significativo il raffronto tra i due momenti, così da poterne comprendere meglio l’evoluzione, riportiamo nelle due tabelle che seguono solo i dati che si riferiscono agli allievi con la sola disabilità visiva.
La tabella 1 riassume le percentuali di presenza dell’insegnante di sostegno nelle classi dove è presente una lunno con la soladisabilità visiva, nei vari ordini di scuola nell’a.s. 2011/2012 e nell’a.s. 1991/1992.
TABELLA 1:Alla classe è assegnato un docente di sostegno?
Ordine scuola INF. PRIMAR. * Sec. Di I grado Sec. II grado Risposta 2012 2012 1992 1992 2012 1992 Sì (Y) 83,24% 88,59 87,01 89,61% 84,75 85,86% 59,23 NO (N) 16,76% 11,41% 12,99% 10,39% 15,25% 14,14% 40,77%
*Nella ricerca del 1992 il dato era stato rilevato in modo aggregato tra la scuola per l’infanzia e la scuola elementare.
Dall’esame di questa tabella si evince come nel 2012, solo nella scuola per l’infanzia/primaria vi sia stata una flessione di poco più dell’1% nella percentuale di presenze degli insegnanti di sostegno, rispetto al 1992, mentre troviamo un aumento di circa cinque punti percentuale nella secondaria di primo grado e un incremento di ben il 26,63% nella secondaria di secondo grado.
Volendo astenerci da ogni commento, ci limitiamo, rispetto al dato decisamente elevato dell’incremento della presenza del sostegno nella secondaria di secondo grado, ad osservare che esso si può spiegare in un solo modo: il modello di inclusione adottato nel 1991, a pochi anni dalla sentenza 215, era ancora fortemente influenzato dalle modalità di inclusione attuate prima della sentenza, dove la frequenza da parte dei disabili visivi della scuola superiore avveniva senza docente di sostegno. Viceversa il dato del 2012 dimostra come si sia è esteso anche ai disabili visivi il modello di inclusione che , a partire dall’entrata in vigore della legge 104, fa delle figure di sostegno , i “garanti” del successo del processo di inclusione.
Dopo la 104, come è noto, oltre il docente di sostegno , a volte, troviamo in classe al suo fianco anche un assistente alla comunicazione messo a disposizione dagli EELL. (sbagliate se pensate che la cosa riguardi solo i disabili visivi con altre disabilità), purtroppo non è così: la tabella 2, riferita agli alunni con la sola disabilità visiva presenti nelle scuole nell’a.s. 2011/12, lo dimostra.
TABELLA 2: Alla classe è assegnato un assistente alla comunicazione?
Ordine scuola Inf Primaria S. I gr S. II gr Risposta 2012 2012 2012 2012 Sì (Y) 32,83 36,93 31,87 30,97 NO (N) 67,17 63,07 68,13 69,03
Nel 1991 queste figure in affiancamento al sostegno non c’erano , mentre oggi esse sono presenti in aula unitamente al docente di sostegno in oltre il 34% delle classi dove vi è un alunno con la sola disabilità visiva.
Purtroppo nella ricerca del 1991 non era stato rilevato il dato delle ore medie settimanali di sostegno in classe in modo disaggregato per ordine di scuola, né rispetto alla presenza o meno di disabilità aggiuntive. Possiamo fare il raffronto soltanto tra i dati riferiti all’intero campione delle due ricerche.
I dati che seguono sono comunque un importante indicatore per comprendere come si è venuto evolvendo, in senso quantitativo, il modello di inclusione dei disabili visivi in questi ultimi vent’anni.
Dal confronto dei dati delle due ricerche , veniamo quindi a conoscere , come sia evoluto il sostegno: si è passati dalla presenza di una figura di sostegno prevalentemente in classe , ma anche a casa (abbiamo già detto che nella prima ricerca il dato è considerato globalmente) per 15 ore medie nel 86% dei casi, alle 17,7 ore medie settimanali del docente di sostegno nel 92% dei casi nel 2012, alle quali vanno aggiunte in oltre il 41% delle situazioni, altre 10 ore dell’assistente (il numero di ore medie settimanali di presenza dell’assistente in classe, è indipendente dalla presenza o meno di una disabilità aggiuntiva dell’allievo); a queste ore di presenza di un sostegno a scuola vanno poi sommate, per il 54% dei ragazzi, 8,5 ore di presenza a casa di un assistente.
Abbiamo poi elaborato questi dati per capire quale sia stato l’incremento medio percentuale delle ore settimanali della presenza in classe e a domicilio di figure di sostegno avvenuto tra il 1991/92 ed il 2011/12.
Mentre nell’ a.s. 1991/92, per ogni 100 allievi inseriti nella scuola, venivano erogate 1.290 ore di sostegno medie settimanali, DOPO vent’anni le ore settimanali di sostegno erogate per lo stesso numero di allievi sono mediamente 2.510 alla settimana (1.630 per il docente di sostegno, 420 per l’assistente in classe e 460 per quello a casa) , con un aumento in percentuale delle ore settimanali di sostegno di oltre il 94%.
Non si può certo dire che in questi venti anni, almeno per quanto riguarda l’inclusione scolastica dei disabili visivi, si sia tagliato sul sostegno, ci resta da verificare se ciò abbia giovato alla qualità dell’inclusione, la ricerca dell’I.Ri.Fo.R. ci potrà fornire delle risposte più oggettive, ma a sentire le famiglie dei nostri ragazzi sembrerebbe di no.
Alla luce di questi dati (non impressioni) un dubbio ci sembra legittimo: se, per migliorare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva, sia la strada giusta continuare a chiedere l’incremento delle ore di sostegno.
Luciano Paschetta (l.paschetta@libero.it)