Prendendo spunto di un articolo del sole 24 Ore apriamo una finestra nel futuro e cominciamo a pensare che può succedere; di essere trasportati a destinazione da soli con un'auto in piena autonomia.
I Droni, cioè velivoli di cielo, terra e mare automatici, che si muovono guidati dal computer.
Nati in ambiente militare, i Droni stanno in realtà trovando rapidamente applicazione nei settori civili.
Gli esempi più appariscenti sono le auto che si guidano da sole: un insieme di videocamere e sensori permette al computer di bordo di prendere decisioni non solo sulla guida ma anche sul percorso migliore da seguire e sul tipo di strada da percorrere.
Se da due anni Google ha reso celebre il tema, facendo percorrere oltre 140mila miglia alla sua automobile nella Bay Area, inclusi San Francisco e il Golden Gate bridge, i progetti ci sono in realtà da molto tempo.
Darpa (Defense advanced research projects agency), l'agenzia governativa Usa del dipartimento della Difesa che negli anni Sessanta ha progettato internet, organizza dal 2004 il Grand Challenge, la sfida per riuscire ad avere entro il 2015 un'auto che si guida da sola.
Ma dagli anni Settanta ci provano sia il Giappone che la Germania e l'Italia.
Da noi c'è stato il progetto Argo dell'Università di Parma, che ha realizzato le "Mille miglia in automatico" con hardware di comune uso (montato su una Lancia Thema) e che oggi ha creato il Viac international challenge.
Tuttavia, non va dimenticato il progetto europeo Eureka Prometheus (dal 1986 al 1995).
Però, dopo tanta buona ricerca, non è mai nato nessun progetto industriale.
Unico sbocco: il programma spaziale che ha usato alcune di queste ricerche per le varie rover inviate su altri pianeti.
Google (e altre aziende) sperano invece di cogliere una nuova ondata di opportunità offerte dal bisogno di dominare i flussi di traffico delle smart city: secondo Google gli incidenti mortali su strada calerebbero del 40 per cento.
Ma se il robot che guida su gomma dà inquietudine al grande pubblico, il drone su rotaia è più "amichevole".
Soprattutto per treni e metropolitane.
Le moderne linee vengono sempre più spesso realizzate senza bisogno dei macchinisti in cabina, e all'aeroporto di Heathrow è stato costruito un sistema di "ovetti" per 4 persone senza pilota che trasferiscono i passeggeri dal gigantesco parcheggio al Terminal 5, orchestrando una complessa serie di precedenze, svincoli e differenti destinazioni".
Allora, siamo pronti ?
Le nostre città ci potranno vedere viaggiare da soli e diventare autonomi. Le tecnologie e la ricerca diventa sempre più vicina alle persone non vedenti; dai percorsi tattili informatizzati e parlanti, i cellulari con gli iPhone sempre più accessibili e gestiti con comandi vocali.
Allora cominciamo a pensarci perché quello che sembrava irranggiungibile nel prossimo futuro diventa realtà.
Una trasformazione tecnologica che vedrà i non vedenti sempre più liberi e autonomi e io ho già prenotato il mio Drone.
Pino Bilotti