Libri accessibili, di Chiara

Autore: Chiara

Buongiorno, mi chiamo Chiara, sono una patita lettrice, per me i libri sono quasi una ragione di vita. Amo leggere in tutte le modalità: utilizzando il braille, che consente un approccio diretto e non mediato alla lettura, servendomi del pc, prevalentemente con sintesi vocale, utilizzando il servizio del Libro parlato, che trovo davvero pregevole e che vedo migliorare sempre più. Vorrei approfittare della presenza di interlocutori dell'Associazione Italiana editori, per esortarli ad abbracciare veramente la causa dei libri accessibili. Mi spiego meglio: il progetto LIA, è certamente un'ottima cosa, disporremo di tremila titoli, in formato elettronico, fantastico. però: in primo luogo mi auguro che si tratti di libri in uscita, non già pubblicati da tempo, poiché, in questo caso, molto probabilmente già li avremo letti, od  acquisiti in braille, mediante il Libro parlato od altro servizio similare. Dunque mi auguro, da utente cieca assoluta, che si tratti di libri freschi di stampa, non già passati; in secondo luogo vorrei che questo progetto non rimanesse fine a se stesso, non rappresentasse un una tantum, dovuta al contributo erogato. desidero, da cittadina di questo Paese, da disabile, che lavora e paga le tasse e che rivendica un proprio diritto, dicevo, desidero che questo progetto possa essere solo un primo step verso una reale accessibilità dei libri. Il progetto deve poter servire a creare una cultura, tra gli scrittori ma anche tra gli editori, occorre che si comprenda che i ciechi desiderano leggere, hanno il diritto alla cultura, allo svago, al divertimento, offerti dalle opere letterarie.  Rivendico per noi il diritto a fruire come gli altri di libri in formato elettronico: oggi le tecnologie lo consentono. Ormai tutti producono e-book, dunque, perché non produrli in maniera accessibile a tutti? se il libro è accessibile, chi non vede è disponibile a pagarlo, ne' più ne' meno come fanno gli altri. Spesso gli e-book, costano anche meno… Perché non renderli accessibili? chi meglio della mia associazione in sinergia con l'AIE, può creare questa cultura? so che la mia associazione da anni lavora per questo: allora il mio invito, la mia esortazione, sono rivolti principalmente a chi questa mattina siede con noi ad un unico tavolo; che questo progetto sia davvero qualcosa di qualificante e che possa mutare qualcosa, non solo un contentino per noi. Tremila titoli possono sembrare molti, se poi sono titoli nuovi, ma non lo sono, a fronte di quanto viene pubblicato.

Chiara