La Rappresentanza Uici di Sant’Anastasia, nel mese di maggio, realizzerà un progetto dal titolo “Non ti vedo! Ma mi avvedo che…”, rivolto a bambini di scuola elementare e ragazzi di scuola superiore di due Istituti scolastici anastasiani: Istituto Comprensivo “F. D’Assisi” e Istituto Superiore “L. Pacioli”. Il progetto ha come finalità l’integrazione scolastica e sociale degli alunni minorati della vista attraverso la sensibilizzazione alla disabilità.
“Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità”. (M. Montessori)
Questa frase spiega quanto sia importante il ruolo dell’Istituzione scolastica e della famiglia nel formare, quelli che saranno, gli uomini e le donne di domani. “Educare alla disabilità”, questo dovrebbe essere l’imperativo categorico della nostra Scuola; soltanto così, un giorno, potrà esistere una società costituita da persone scevre da ogni forma di pregiudizio verso i “diversamente abili”.
L’handicap scaturisce non solo dal deficit dell’individuo ma anche dall’ambiente circostante Spesso il vero problema è rappresentato proprio dall’ambiente sociale, inconsapevole della realtà dei soggetti in difficoltà e convinto che non abbia nessun ruolo nella vita degli stessi, ma che tutto sia relegato agli assistenti sociali, educatori, personale sanitario, genitori, associazioni ed insegnanti di sostegno. E’ per tale motivo che è necessario effettuare un’opera di sensibilizzazione nei confronti innanzitutto dei compagni di classe, delle loro famiglie e di tutti coloro che operano all’interno di una scuola. Bisogna partire proprio da lì, ossia dal luogo deputato all’educazione di coloro che rappresentano gli adulti di domani, la società futura. E’ importante che i ragazzi, i loro genitori e tutti gli insegnanti (non solo quelli di sostegno) si rendano conto di quanto ciascuno di loro possa essere una risorsa fondamentale per progredire nella riduzione dell’handicap.
Rappresentanza Uici di Sant’Anastasia
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