Lettera aperta ai Segretari Generali delle Confederazioni Sindacali CGIL – CISL – UIL
Susanna Camusso – Annamaria Furlan – Carmelo Barbagallo
Scrivo a nome delle centinaia di migliaia di ciechi e ipovedenti italiani, certo di interpretare anche i sentimenti, i desideri e le aspettative dell’intero mondo della disabilità: alcuni milioni di persone in tutta Italia.
Scrivo per proporre alle Confederazioni Sindacali di dedicare il prossimo appuntamento del Primo maggio in tutte le piazze d’Italia al tema della disabilità, coniugata alla solidarietà sociale, all’eguaglianza e al Diritto al Lavoro.
L’anno scorso in Emilia-Romagna e in particolare a Bologna, questo tema ha fatto da filo conduttore delle manifestazioni sindacali del Primo Maggio, riscuotendo il consenso generale dei cittadini e dei lavoratori, tanto da convincere l’arcivescovo della città, Mons. Matteo Zuppi a salire sul palco accanto a noi tutti, a celebrare insieme la festa del Lavoro
Nonostante le leggi di protezione, nonostante l’azione continua delle nostre associazioni rappresentative, sovente supportata anche da una consistente opera di sostegno delle Confederazioni Sindacali, centinaia di migliaia e forse milioni di persone con disabilità rimangono ogni giorno alla ricerca della loro dignità offesa, da conquistare innanzitutto e soprattutto proprio grazie alla realizzazione del Diritto al lavoro che renda possibile l’indipendenza economica, l’autonomia personale, la libertà dal bisogno.
A nessuno potrà sfuggire quanto sia importante oggi riuscire a mutare la disabilità da un fattore di handicap a una risorsa preziosa a tutela delle persone e a favore di uno sviluppo economico e di un progresso sociale più equo ed equilibrato, dove gli esseri umani siano posti finalmente al centro dell’attenzione, in alternativa alle odierne, rigide logiche del profitto.
Le lotte per la conquista del diritto di cittadinanza e della dignità personale e civile, condotte quotidianamente dalle persone con disabilità, dalle loro famiglie e dalle loro associazioni di rappresentanza, per poter conseguire la massima efficacia e i migliori risultati, devono tuttavia sapersi unire alle rivendicazioni più generali delle classi meno abbienti, perché venga costruito e rinsaldato un vasto fronte comune della solidarietà sociale, premessa irrinunciabile per nuovi e più avanzati traguardi di civiltà e di uguaglianza.
Dedicare il prossimo Primo Maggio proprio a questa costruzione di un fronte ampio della solidarietà sociale significherebbe, tra l’altro, porre sul tappeto i temi reali che riguardano la vita quotidiana delle persone, al di là di un’agenda politica nazionale spesso povera di contenuti e comunque circoscritta, in genere, agli iniziati della tattica e dell’opportunismo; percepita pertanto dai cittadini, sovente, come lontano e mero esercizio di potere.
Confido, cari Segretari, nella vostra attenzione solidale per portare nelle piazze d’Italia, il prossimo Primo Maggio, tutti insieme, in un unico fronte di lotta e di proposta, i grandi temi dei Diritti Sociali, dell’uguaglianza delle opportunità, della dignità del Lavoro, della libertà vera delle persone, quale libertà dal bisogno e dalla povertà.
Sul palco delle celebrazioni, insieme a voi, fate dunque in modo che siano presenti e abbiano voce gli esponenti del mondo della disabilità, per indirizzare un messaggio chiaro e comune alla società e alla Politica italiana, riguardante un nuovo impegno di lotta e di proposta, verso più avanzate frontiere di solidarietà sociale e di rispetto umano.
Mario Barbuto
Presidente Nazionale Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti