Caro Presidente,
in un giorno così importante, così significativo per la nostra storia, sento che non può mancarti il mio breve e semplice pensiero. Oggi, infatti, ricorre il 27° anniversario della Tua presidenza. Ventisette anni! Più di un quarto della vita trascorsa dall’Unione. Ventisette anni segnati da fatica, impegno, preoccupazioni, lotte, delusioni, speranze e vittorie che appartengono alla Tua tenacia e al Tuo ottimismo.
Come è noto, Tu sei il quinto presidente dell’Unione in ordine di tempo; ma per chi ama la storia del nostro Movimento, la Tua presidenza, per durata, per contenuti e per caratteristiche non può certamente essere considerata la quinta.
Ciò può non essere rilevante per chi ignora le nostre cose, ma la storia è fatta di realtà.
Per chi, come me, è stato, è e sarà fedele all’Unione, oggi occorre aver presente che due date della Tua presidenza, 1986 e il 2013 indicano una coincidenza che non può sfuggire a nessuno, neppure agli sconsiderati: il 12 gennaio del 1986 assumesti la presidenza del nostro Movimento per salvarlo, con le poche forze allora disponibili, da una profonda crisi causata soprattutto da dissensi della dirigenza del tempo; ventisette anni dopo, sempre sotto la Tua guida, l’Unione si è salvata da un possibile commissariamento che sarebbe stato causato dall’opera denigrante di uomini dalla mentalità certamente mediocre.
Caro Presidente, in questo momento è troppo forte in me la tentazione di cogliere l’occasione di ricordare i giorni lieti da Te scritti nella storia dell’Unione anche con la partecipazione del mio modesto impegno; ma sottrarrei del tempo a Te prezioso. Desidero soltanto dirti ancora una volta, in questa occasione, che in cuor Tuo devi essere felice, perché finora anche le avversità sono state formidabili occasioni per dimostrare agli increduli, ma anche a quanti non sanno ancora lavorare con Te, che la Tua forza è tutta nel Tuo ottimismo e nel Tuo coraggio che consentono di spronare all’opera i Tuoi collaboratori.
Per tutto questo il mio cuore esprime il fervido augurio che Tu riesca ancora a trasformare i nemici dell’Unione in altrettanti amici, che Iddio Ti conceda ancora a lungo le forze necessarie per continuare la marcia verso la piena integrazione sociale dei ciechi e degli ipovedenti.
Con la stima e l’affetto di sempre
Vitantonio Zito