Primo raduno dei cani guida per ciechi, sarà un esperimento riuscito? di Elena Ferroni

Autore: Elena Ferroni

A metà marzo di quest’anno, durante la prima riunione della commissione dedicata, viene lanciata l’idea di organizzare un momento di svago per i cani guida e di confronto per utilizzatori e futuri utilizzatori di quattro zampe come guide. Si muovono così i primi passi: qualche telefonata, l’iniziale stesura del progetto, alcuni aggiustamenti e poi è vera gioia quando arriva il sì del consiglio di amministrazione dell’I.RI.FO.R. Ero in sede nazionale quel pomeriggio, appena sono arrivata mi è stata data la buona notizia e ricordo molto bene la voglia di scrivere immediatamente agli altri componenti della commissione e a coloro che stavano mettendo insieme a me i primi mattoncini di questo momento tutto nuovo rivolto al cane guida.
A fine maggio parte quindi la diffusione dell’iniziativa, accompagnata dai dubbi di ogni prima volta: Piacerà? Ci saranno adesioni? Chissà… E da lì, ritrovarsi in un caldo sabato, l’ultimo di luglio, seduti in cerchio a presentarci con 7 cagnoni acciambellati ai nostri piedi e gli occhi esperti di due istruttori ed un’educatrice ad accompagnarci, il passo è stato davvero breve. Così, con l’entusiasmo di sapere di aver da condividere giorni insieme e con la timidezza di iniziare a raccontarci le rispettive storie ed aspettative, ha preso il via il primo raduno dei cani guida. Tutto è proseguito in modo molto naturale e spontaneo: la nota ricorrente di ogni giorno è stata senz’altro il tuffo collettivo e ripetuto di tutti i cani nel lago di Barcis, a pochi metri dall’uscita della struttura che ci ospitava, con l’eccezione di un golden che restava invece a prendere le nostre carezze. Abbiamo passeggiato insieme con i quattro zampe alla guida sulle strade di Barcis, lungo il perimetro del lago, sui sentieri per salire ad una malga con il rumore di una cascata nelle orecchie e nella foresta del Prescudin. Abbiamo fatto un’esperienza di breve guida con i quad e ci siamo lasciati portare sulle strade sterrate mentre sole e vento ci accarezzavano e l’acqua della pioggia appena caduta ci passava sotto le ruote. Abbiamo toccato sagome di animali e volatili tipici del luogo, dal camoscio alla splendida aquila reale, dai tronchi alle foglie del faggio, del pino e del tasso. Ci siamo pure improvvisati a pagaiare sui kayak monoposto sotto il controllo di attenti canoisti e abbiamo visitato una meravigliosa forra, raggiungibile solo in gommone. Tutte queste attività sono state intervallate ed accompagnate da una quotidianità direi quasi familiare, in cui chi era più esperto mostrava ai meno esperti come si porta un cane a guinzaglio e in guida, come si spazzola, come si asciuga, come non risponde al richiamo quando lo stimolo distraente è un cestino pieno di scarti di pollo ed anguria. Ci sono stati anche momenti più strutturati di confronto su come ci si comporta con il cane nei vari contesti, sia quando è in libertà sia quando svolge il suo ruolo di guida: abbiamo messo sul piatto difficoltà e possibili soluzioni, portando le esperienze di chi ha il cane da più tempo o di chi ne ha già avuto più di uno e soprattutto i contributi preziosissimi degli addestratori che ci osservavano con attenzione e voglia di scambio reciproco. La conclusione più bella di questi giorni trascorsi insieme è stata senza dubbio questa: fotografare i nostri cani che al comando “Resta!” stavano affiancati, chi seduto chi a terra, sullo sfondo del lago di Barcis e, al nostro successivo richiamo, hanno fatto esplodere un’eccitazione incontenibile manifestando insieme la nostra e la loro gioia.
Con la ferma convinzione che ci potranno essere altre occasioni di incontro e crescita per chi utilizza quotidianamente il cane guida, per chi ha voglia di conoscere tale possibilità di autonomia e per chi lavora con passione per l’addestramento di questi meravigliosi animali, cerco di soffocare la nostalgia che mi porto nel cuore dalla partenza da Barcis e di contenere la gratitudine per i componenti della commissione nazionale UICI dedicata ai cani guida, in particolare Ada Ammirata dalla quale è nata l’idea del raduno e che è stata nostra Social Reporter, pubblicando foto e video quasi in tempo reale, per il consiglio di amministrazione di I.RI.FO.R. nazionale e per la professionalità dello staff di “STUDIO IN”, che hanno reso una realtà bellissima questo primo esperimento tutto particolare di branco.