“A” di Antonio Petrianni 28 maggio ore 18.30

Aus + Galerie
presenta
inaugurazione 28 maggio ore 18.30
ingresso libero
“La ricerca di ciò che abbiamo perduto riparte…”
“Il ricordo diventa morte e si rigenera come rimembranza del cieco.”
L’artista
Antonio Petrianni nasce a Latina nel 1975. Ha frequentato l’accademia di belle arti di Roma. Gli artisti che più hanno inciso sul suo percorso sono Antonin Artaud e Samuel Beckett nel teatro, e il dadaismo come avanguardia. La sua scelta professionale è stata dettata dall’amore per l’immagine. Oggi è un video editor affermato, scompone e ricompone immagini. Il suo percorso artistico si sviluppa proprio intorno a questa grande passione, l’ immagine.
L’immagine in tutte le sue forme.
Dedizione, cura, ricerca costante. Creare storie. Distruggerle e ricrearle, nuove o solo diverse. Ispezionare, comprendere l’immagine ed accettare i suoi suggerimenti.
Nascono da qui i lavori di videoart e cinema sperimentale, esposti presso le gallerie d’arte Macro Future, Romberg, Raccolta Manzù, Museo Duilio Cambellotti, Antiquarium Civico del Procoio.
Oggi lo vediamo esporre un progetto che si distingue da tutti gli altri, per mezzi e per spunto creativo. “A” ha cominciato a prendere forma nel 2014. Un libro in braille, dove l’immagine è dichiaratamente una geometria, un punto, un elemento estraneo a nessuno.
Il progetto artistico “A”
In principio la percezione viene deviata dalle leggi geometriche.
L’abitudine si tramuta in metodo e il pregiudizio prende il sopravvento.
Non siamo più in grado di “vedere” ma solo guardare, analizzare, risolvere.
Inizia la scomposizione dello spazio fino al punto geometrico.
Il progetto nasce dalla necessità di recuperare uno spazio sentimentale ormai calloso.
La ricerca di ciò che abbiamo perduto riparte quindi da qualcosa di irrazionale e incalcolabile.
Verso il passato il punto diventa elemento base del Braille (oltre che della geometria), riponendo le speranze in una lettura scevra dalla vista. Le fotografie sono punti confusi dove il problema non è più creare le immagini e men che meno interpretarle, ma accettarle. Per il non vedente le figure diventano porzioni ruvide di silenzio, tra le immagini mentali dei testi. Il ricordo perduto diventa morte e si rigenera come rimembranza del cieco.
Nel futuro la più piccola frazione temporale, incalcolabile, diventa mezzo di ricerca sentimentale e di riabilitazione alla capacità di “vedere”.
ufficio stampa: Beatrice D’Errico
mob.+ 39 349.7870254
beatrice.derrico@yahoo.it
Aus + Galerie
via Satrico 6, Latina
ingresso libero
inaugurazione il 28 maggio ore 18.30
su prenotazione dal 29 maggio al 26 giugno
per prenotazioni ausgalerie@gmail.com
mob. (+39) 338.27.09.409