Dopo una così ampia e ponderosa esposizione diventa davvero impossibile tentare di realizzare una qualsiasi sintesi, anche la più approssimativa. Mi limiterò, quindi, a compiere qualche riflessione sui fatti che maggiormente hanno colpito la sensibilità dei nostri soci per gli effetti negativi che essi hanno avuto o potevano avere sulla qualità della vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Mi riferisco alle decisioni del Governo che mettono in discussione l'indennità di accompagnamento al titolo della minorazione e le altre provvidenze economiche previste per i disabili presenti nel Disegno di Legge 4566 e nell'articolo 5 del cosiddetto "Decreto salva Italia".
Mi riferisco alla riduzione del 98% del contributo compensativo concesso all'Unione con Legge 24/1996 e all'azzeramento pressoché totale del contributo di funzionamento, da ripartire tra l'I.Ri.Fo.R. e lo IERFOP concesso all'Unione con Legge 379/1993.
Mi riferisco agli atteggiamenti dell'INPS e dell'Agenzia delle Entrate, che talvolta sono sembrati persecutori, e alla difficoltà di dialogo con il Ministero del Lavoro e della Pubblica Istruzione.
Mi riferisco alle contese messe in campo dallo IERFOP con continui ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, con il risultato di ritardare notevolmente l'erogazione all'I.Ri.Fo.R. e allo IERFOP dei contributi da parte dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Ma c'è un argomento che merita di essere trattato con assoluta priorità, un argomento che da qualche settimana non fa dormire la Presidenza, la Direzione Nazionale e lo staff della sede centrale: la volontà degli organi di vigilanza del Ministero dell'Interno di commissariare l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Una notizia piovuta sulla nostra testa come un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto la nostra esistenza e turbato la nostra coscienza. Ci è sembrata e ci sembra ancora incredibile. La più grande associazione di ciechi e ipovedenti, che per legge ne rappresenta interessi morali e materiali, vigilata dalla Presidenza del Consiglio, dai Ministeri dell'Economia, degli Interni, dei Beni Culturali e dalla Corte dei Conti, l'associazione che mai è stata oggetto di rilievi amministrativi da parte degli organi vigilanti, viene messa in discussione da un cavillo giuridico.
Ecco i fatti. Il Consiglio nazionale nell'aprile del 2011 ha approvato il bilancio consuntivo 2010 con un disavanzo di € 364.485,57, qualche mese dopo siamo venuti a conoscenza del fatto che la legge di stabilità 15 luglio 2011, n. 111 prevede il commissariamento per gli enti che consecutivamente chiudono due esercizi finanziari in disavanzo amministrativo. Era il nostro caso, dal momento che anche il bilancio consuntivo 2009 si era chiuso con un disavanzo amministrativo di € 52.426,74.