UniCredit: lavoro e disabilità, di Valter Calò

UniCredit S.p.A. è tra i primi gruppi di credito Italiani ed Europei, ha sede a Milano. La banca conta oltre 25 milioni di clienti e opera in 18 paesi. La società è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano.
In Italia occupa circa 43000 persone e circa 45000 nelle sedi estere, tra i suoi dipendenti sul territorio Nazionale sono impiegate circa 2700 persone con diverse disabilità, tra le quali circa 120, con disabilità visiva.
Nei giorni 29 e 30 ottobre, si è svolto un seminario/incontro, tra dirigenti e dipendenti con disabilità visiva di UniCredit, ai quali sono stato invitato come unico speaker esterno, nel ruolo di coordinatore della Commissione Nazionale dedicata alle nuove attività lavorative dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Questo seminario è stato organizzato e orchestrato magistralmente dalla dr.ssa Francesca Bonsi Magnoni, Disability Manager di UniCredit. Francesca ricopre questo ruolo da soli tre mesi, ho riscontrato in lei forte motivazione, ma sopratutto mi ha colpito la sua grande voglia di comprendere e informarsi sulle problematiche inerenti tutte le disabilità, persona energica e dinamica sia nell’organizzazione che nei rapporti interpersonali, rappresenta ottimamente questa innovativa carica manageriale in UniCredit.
Ringrazio la dr.ssa Francesca Bonsi Magnoni e tutti coloro che l’hanno sostenuta, per questo importante incontro.
Farci conoscere, sul tema delle nostre possibilità di interazione nel lavoro, è molto importante: questo è il vero passo in avanti verso l’inclusione. Dobbiamo essere considerati risorse, non un dovere sociale imposto per legge; il nostro compito è quello di sviluppare progetti e possibilità, per crescere come persone e crescere nell’ambiente lavorativo, questo si può avverare solo con una attiva collaborazione dei dirigenti che siano a conoscenza di come operiamo e interagiamo, come ci muoviamo oltre alle nostre capacità individuali. Come dipendenti, il nostro primo compito è il rispetto verso il datore di lavoro in una situazione congiunturale difficile dove deve prevalere la mentalità giapponese di una partecipazione attiva in una qualsiasi azienda, sia pubblica che privata.
I due giorni sono scivolati velocemente, fitti di impegni, senza vuoti ma ben equilibrati tra formazione, sensibilizzazione, informazione, dibattiti, confronti e convivialità per rafforzare lo spirito di gruppo.
Il primo giorno è stato molto stimolante e molto significativo.
Erano presenti 106 persone fra non vedenti ipo vedenti, HR e line manager. Ciascuno ha avuto modo di presentarsi e questo gioco (apparentemente un po’ lungo) è stato utile alle persone cieche per comprendere chi era presente. Dopo una introduzione del ruolo del Disability Manager il gruppo è partito per una visita accessibile al Museo del Cinema, con grande sorpresa dei responsabili, i quali non immaginavano che un cieco avrebbe potuto visitarlo. La visita era stata programmata all’interno di una serie di attività organizzate nel mese della cultura accessibile di Torino.
Il secondo giorno è iniziato alle 8,30 con una riunione di tutti i partecipanti capi (così chiamati da loro) e persone con disabilità visiva nell’aula magna di UniCredit. Subito dopo aver spiegato a tutti, la programmazione della seconda giornata dei lavori, i più di cento partecipanti, tra i quali 45 dipendenti con disabilità visiva, sono stati divisi in due gruppi.
I dipendenti con disabilità visiva, sono rimasti in aula per un corso di formazione aziendale, mentre i responsabili, compreso me, sono stati invitati a salire al terzo piano, dove erano state preparate due ambientazioni che raffiguravano perfettamente come una persona con disabilità visiva concepisce e interagisce sia con l’ambiente che lo circonda che con gli ausili dedicati nelle postazioni di lavoro.
Una sala era completamente al buio e la seconda invece simulava l’ipovisione, in questa seconda ambientazione ai capi sono stati fatti infilare degli occhiali che distorcendo, configuravano artificialmente l’immagine percepita da un ipovedente.
L’introduzione e le spiegazioni, di queste due ambientazioni dedicate ai capi sono state fatte da Antonio Dragonetto del Learning che ha iniziato dicendo:
“I nostri dipendenti con disabilità visiva sono arrivati in ufficio, dopo aver superato una macchina parcheggiata sul marciapiede, aver passato incolumi un nuovo cantiere di lavori ed essere inciampati contro una bicicletta, scesi da un autobus dove la sintesi vocale non funzionava, finalmente si sono seduti sulla loro postazione in UniCredit Sono entrati cosi in scena Tiziano, Vito, Cecilia, Luca ed Elisa che al buio o in ambientazione creata artificialmente, hanno fatto capire, come operano sul posto di lavoro,le difficoltà e l’accessibilità, dimostrando chiaramente le loro capacità d interagire con i sistemi informatici, la loro preparazione e la loro voglia di essere, a pieno diritto inclusi nel loro ambiente di lavoro”.
Ai capi sono state formulate domande se si trovassero a loro agio nei nostri panni e quali fossero le sensazioni e difficoltà che provavano, le risposte sono facilmente immaginabili, sono quelle che noi percepiamo tutti i giorni nel nostro mondo reale e non artificiale, quindi la simulazione è stata molto utile e costruttiva. Dopo una breve pausa caffè, i due gruppi si sono riuniti, capi e persone con disabilità visiva, sono stati suddivisi in 4 gruppi che hanno interagito e si sono confrontati su inclusione e problematiche di vari generi tra dipendenti e capi. Alla fine sono state valutate e considerate tutte le deduzioni concepite dai vari gruppi.
Nel pomeriggio sono intervenuto io, come membro esterno, per portare quanto l’UICI si stia adoperando verso i giovani e le nuove possibilità che sto esplorando assieme alla mia commissione.
Il mio intervento, è iniziato con un messaggio rivolto ai dirigenti di UniCredit, ho voluto sottolineare l’ottimo lavoro di questi due giorni, avendo ascoltato attentamente sia l’operato dei dipendenti con disabilità visiva sia i commenti o le perplessità dei dirigenti, li ho invitati ad interagire con noi senza paura partendo anche con il chiedere quali problemi di vista abbiamo, come arriviamo al lavoro, cosa vediamo o cosa non vediamo; ho raccontato di una frase che ho colto tra i capi, durante l’attività di un gruppo di lavoro, il quale esprimeva soddisfazione in quanto non sapeva che esistesse la sintesi vocale che ci permette di interagire con i PC, soddisfatta al suo rientro lo avrebbe detto ad un suo nuovo giovane dipendente con disabilità visiva il quale non sapeva esistesse questo ausilio, ho sottolineato che per prima cosa avrebbe dovuto chiamare il Presidente sezionale UICI del giovane e informarsi sul perché un giovane non sapeva dell’esistenza di questo ausilio.
I giovani, salvo siano presenti impedimenti, sono obbligati ad interagire con un PC, in primis in quanto il PC, rappresenta il primo strumento per trovare un lavoro e per secondo in quanto per noi è una finestra sul mondo. Con imbarazzo, in rappresentanza di UICI, ho evidenziato che potrebbero anche esserci colpe nostre.
Un messaggio l’ho rivolto anche ai dipendenti di UniCredit con disabilità visiva, complimentandomi con coloro i quali hanno interagito nelle due ambientazioni, riservate ai dirigenti, sottolineando che le difficoltà espresse nelle dimostrazioni erano volontariamente forzate, su programmi inaccessibili, pagine che non si aprivano o programmi che si bloccavano ecc., volevano solo dimostrare la frustrazione di noi disabili visivi in una postazione di lavoro, ma da parte dei dirigenti, questa frustrazione, doveva essere considerata positivamente come la volontà attiva del dipendente di interagire al meglio con UniCredit. Ho invitato i dirigenti a guardare il bicchiere mezzo pieno, invitando anche i dipendenti con pazienza a provare a fare capire le problematiche, magari migliorando le capacità di comunicazione, invitandoli a leggere la teoria dei conflitti, cercando di interagire solo dopo che lo stress di inaccessibilità sia passato.
Per finire ho illustrato quanto sta producendo la mia Commissione NAL:
– opera a 360 gradi per i diversi livelli di scolarizzazione presenti tra i nostri disoccupati;
– uno dei compiti fondamentali è la sensibilizzazione sia dei nostri soci che dei datori di lavoro, con numerose iniziative come incontri in presenza e con articoli sulla stampa interna dell’Unione;
– abbiamo pronto un opuscolo informativo a riguardo che sarà disponibile nel 2019;
– ci occupiamo di cooperative sociali con finalità imprenditoriale, ovvero seguiamo delle progettualità spingendo i giovani a coprire una fetta di mercato poco sfruttata dai disabili visivi;
– a breve, partirà un corso per la figura di perito fonico forense;
– seguirà un corso di trascrittore dialettologo;
– stiamo lavorando per organizzare un corso come accordatore di pianoforte;
– al Ministero di Giustizia, abbiamo presentato un progetto al fine di indirizzare i nostri giovani alla figura di trascrittore di intercettazioni telefoniche ed ambientali;
– numerose altre progettualità in sviluppo;
– l’UICI Nazionale si è prodigata istituendo un bando di gara dedicato a nuovi imprenditori con disabilità visiva, stanziando diverse borse imprenditoriali per un ammontare di 190000 euro;
– abbiamo avviato le procedure, per organizzare in primavera 2019, un Convegno tematico dedicato al lavoro, chiaramente Unicredit sarà invitata: potrà presentare il suo modus operandi e potrà confrontarsi con altre realtà.

Come entrare nel mondo UniCredit?
Ci sono bandi specifici affidati ad un provider esterno JobMeToo, che si occupa della selezione del personale. Se una persona con disabilità visiva vuole candidarsi può farlo seguendo attentamente le caratteristiche e le mansioni richieste oppure si iscrive “in lavora con noi”
www.careers.unicreditgroup.eu.
Per ogni posizione richiesta c’è una Job description, dove sono specificate le caratteristiche e il profilo ricercato.
UniCredit scrive:
Il mercato del lavoro è una realtà in continua evoluzione. Tutti cercano costantemente il miglior posto di lavoro, un luogo in cui le idee contano. In UniCredit investiamo nel tuo talento. Qui puoi trovare un ambiente amichevole, sfidante ma anche dove poterti divertire. Crediamo fermamente nell’equilibrio tra vita professionale e personale. Sei incoraggiato a coltivare le tue passioni e inseguire I tuoi obiettivi, lavorativi e non.
Sarai parte del futuro che costruiremo insieme, In un gruppo internazionale in cui la diversità è considerata una risorsa.
clicca qui: https://www.unicreditgroup.eu/it/careers.html

Buona fortuna
dr. Valter Calò