Torino – Trasporto pubblico: le buone pratiche per aiutare chi non vede

L’UICI Torino dà indicazioni agli autisti di bus e tram

«Nel caso di più mezzi pubblici in coda alla fermata, è importante che tutti gli autisti dei veicoli successivi al primo si attestino correttamente alla palina in testa alla pensilina». Infatti il viaggiatore con disabilità visiva «si deve affidare, dove presente, all’annuncio vocale del numero di tratta del mezzo, che pertanto deve necessariamente sostare “a portata d’orecchio”». In caso di trasbordo dei passeggeri per guasti o altri problemi «è doveroso assistere il viaggiatore non vedente, aiutandolo a posizionarsi correttamente in attesa che arrivi il nuovo veicolo». Queste sono solo alcune delle buone pratiche per il trasporto pubblico indicate dall’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino. L’associazione, che da quasi un secolo lavora a fianco dei disabili visivi, ha da poco incontrato alcuni responsabili di Gtt (Gruppo Trasporti Torino), l’azienda che gestisce la mobilità pubblica nel capoluogo piemontese.

«In una città grande come Torino, sono centinaia le persone con disabilità visiva che quotidianamente usano i mezzi pubblici per andare al lavoro, a scuola, o per mille altre ragioni – osserva il presidente UICI Torino, Franco Lepore – Per chi non vede o vede poco la mobilità urbana è difficile e piena di imprevisti. Per questo è fondamentale che gli addetti al trasporto pubblico conoscano le problematiche riguardanti la disabilità visiva e sappiano come essere d’aiuto». Da tempo la sede torinese dell’Unione Ciechi ha intrapreso un dialogo con Gtt. «Pur in un momento di tagli e ristrettezze economiche – spiega ancora il presidente Lepore – stiamo notando una crescente attenzione da parte dell’azienda verso le problematiche dei disabili visivi. Spesso veniamo consultati prima degli interventi di progettazione o di acquisto: emerge la volontà di un coinvolgimento diretto dei disabili per migliorare i servizi».

Recentemente, su richiesta dell’UICI Torino, è stato organizzato un momento di confronto sul trasporto pubblico, rivolto alle associazioni che si occupano di disabilità visiva. In rappresentanza di Gtt erano presenti il disability manager, l’ingegner Guido Bordone (da tempo un valido punto di riferimento) e altri vertici aziendali, a cominciare dai responsabili degli autisti e dei depositi dei mezzi. In quell’occasione l’UICI Torino ha consegnato all’azienda un testo con alcune raccomandazioni rivolte principalmente ai conducenti dei mezzi. Sono semplici accorgimenti pratici riguardanti la sosta in fermata o il modo di fornire indicazioni ed eventuale aiuto, ma se messi in atto, possono fare la differenza. Il documento spiega anche, in maniera sintetica, chi sono i disabili visivi e come si riconoscono: ad esempio i ciechi solitamente si muovono con bastone bianco o cane guida. Più complesso il caso degli ipovedenti (cioè coloro che hanno un esiguo residuo visivo), poiché non tutti adoperano il bastone. I sordociechi usano invece un bastone caratteristico, a bande bianche e rosse. Il testo completo del documento consegnato a Gtt è disponibile all’indirizzo http://www.uictorino.it/news/trasporto-pubblico-le-buone-pratiche-per-aiutare-chi-non-vede

Riguardo al trasporto pubblico di Torino e provincia, purtroppo permangono alcune criticità strutturali. Ad esempio le sintesi vocali che annunciano il numero della linea e le fermate, così utili per chi non vede, sono ancora assenti su molti mezzi (sui veicoli più vecchi non si possono installare). E anche dove presenti, spesso sono guaste o funzionano a volume talmente basso da essere di fatto inservibili. Un altro nodo riguarda il trasporto extraurbano (comprese le linee ferroviarie gestite da Gtt): qui spesso i ciechi e gli ipovedenti devono lottare con fermate collocate in mezzo alla campagna e mezzi obsoleti, totalmente privi di segnalatori vocali. Per contro, nel trasporto cittadino, si registra qualche positivo passo avanti nell’adozione di segnalatori ad alta visibilità per ipovedenti. Buoni anche i livelli di accessibilità all’interno della metropolitana. A partire da queste indicazioni l’UICI Torino continuerà il suo capillare lavoro di sensibilizzazione, per ottenere risposte concrete e contribuire a rendere il servizio di trasporto pubblico sempre più accessibile ai disabili visivi.
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