Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale – Roma 26-27 novembre 2021

Il 26 e 27 novembre, a Roma, si è svolta la sessione ordinaria autunnale dei lavori del Consiglio Nazionale.

Due giornate di impegno intense e appassionate nelle quali tutti i consiglieri, sotto la guida del Presidente Nazionale, hanno saputo esprimere idee, riflessioni e proposte che risulteranno preziose per il prosieguo dell’attività associativa del prossimo anno.

È stata approvata a larga maggioranza, con alcune astensioni, la relazione di programma del 2022, contenente gli obiettivi prioritari dell’azione associativa, riepilogati in oltre venti aree tematiche di interesse. Nella relazione, come ha voluto precisare il Presidente in sede di replica, sono riportati anche tutti gli obiettivi formulati dal Congresso del 2020 e validi per l’intero quinquennio 2021-2025.

Con la relazione di programma è stato discusso, esaminato e approvato anche il budget economico per il 2022, dopo aver preso atto anche della nota di accompagnamento formulata dall’Organo di Controllo, nella quale si esprime parere favorevole all’approvazione del documento economico che farà da guida all’azione amministrativa del prossimo anno.

Il Consiglio ha quindi proceduto all’esame e alla discussione del primo bilancio sociale dell’Unione, prescritto dalla nuova normativa del terzo settore e in particolare dal 117/2017 e dalle relative specificazioni e istruzioni emanate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il Bilancio è stato approvato all’unanimità.

Il Consiglio è poi passato all’esame della legge delega sull’accertamento delle condizioni di disabilità, oggi in discussione alla Camera dei deputati.

Il Presidente ha sottolineato le difficoltà operative dovute ai tempi eccessivamente stretti imposti dalle urgenze legate al PNRR che rendono complicate le modifiche al testo presentato dal Governo. Egli ha comunque illustrato gli emendamenti sollecitati dall’Unione e già presentati da numerosi parlamentari appartenenti a diversi gruppi politici. Con questi emendamenti che ci si auspica di vedere approvati e inseriti nel testo della legge, si tende a riaffermare alcuni principi fondamentali:

– la tutela e la garanzia della conservazione dei diritti acquisiti;

– la necessità di porre maggiore attenzione alle specificità di ogni disabilità, soprattutto in relazione alle competenze delle figure che saranno addette al processo valutativo;

– l’esigenza di chiarire e specificare il ruolo e la funzione delle associazioni di rappresentanza che devono avere almeno una sede operativa in ogni regione per essere definite tali;

– l’obbligo di non creare o accrescere le disparità di condizione e di fruizione dei servizi e delle prestazioni, sulla base del contesto territoriale.

Ancora una volta è stata richiamata e ribadita l’importanza di partecipare e far sentire la voce dell’Unione a ogni livello, soprattutto nella fase di elaborazione ed emanazione dei decreti attuativi, successiva all’approvazione e promulgazione della legge delega.

Il Consiglio Nazionale, all’unanimità, su proposta del Presidente, ha fatto proprio e riconfermato l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea nazionale dei Quadri dirigenti il 31 ottobre scorso e già opportunamente diffuso e divulgato.

Nel pomeriggio di sabato 27, il Consiglio si è dedicato all’esame, discussione e approvazione del Regolamento Generale e del regolamento amministrativo-contabile e finanziario dell’Unione.

I testi erano stati predisposti grazie a un prezioso lavoro preliminare svolto da due distinti gruppi di consiglieri nominati nella sessione ordinaria di aprile con l’obiettivo di recepire le norme introdotte o modificate nel nuovo statuto sociale approvato dal Congresso del 2020 e di meglio definire alcuni aspetti che hanno creato qualche criticità interpretativa in questi anni.

Il Consiglio ha esaminato, discusso e votato alcuni emendamenti presentati soprattutto al Regolamento Generale e ha poi proceduto alla votazione complessiva di ciascuno dei due documenti regolamentari, approvandoli a larghissima maggioranza.

“Ora la nostra Unione si è dotata di strumenti amministrativi ancora più chiari, moderni, efficaci ed efficienti che consentiranno un’azione associativa meglio strutturata e articolata” ha commentato il Presidente, al termine del lungo, impegnativo e faticoso pomeriggio di lavoro sui testi dei regolamenti.

Il Consiglio, infine, ha ascoltato numerose comunicazioni svolte da diversi consiglieri che hanno rappresentato principalmente attività, buone prassi, risultati e qualche criticità relative ai territori di appartenenza.

Nel corso delle due giornate di lavoro, in varie occasioni, il Presidente ha rivolto appelli accorati alla salvaguardia dell’unità associativa quale bene prezioso e primario dell’Unione che affonda le proprie radici e tradizioni in oltre cento anni di storia e di attività.

“Nessuno può e deve assumersi la responsabilità grave di mettere a rischio la credibilità associativa incarnata e interpretata in primo luogo dal Presidente Nazionale e a cascata dai presidenti regionali e sezionali, che sono gli interpreti più visibili ed esposti dell’immagine dell’Unione e che vanno sempre sostenuti e rafforzati nella propria attività quotidiana al servizio dei soci e di tutte le persone rappresentate”.