Savona: Visita alla nave militare Vesuvio, di Maria Cristina Minerva

Autore: Maria Cristina Minerva

“Sabato, 14 settembre 2013, in mattinata, un nutrito gruppo di ciechi e ipovedenti gravi della Regione Liguria è stato accolto sulla nave militare Vesuvio per una visita di straordinario interesse.
  Il Consiglio Regionale dell’ UICI ha attivato i contatti con il Comando della Nave, che poi sono stati perfezionati e resi concreti dal Presidente UICI di Savona Federico Melloni, con sapiente capacità organizzativa. Erano presenti i Presidenti UICI delle Sezioni di Spezia e di Chiavari, Monica Perugna e Cristina Minerva.
  L’incontro con la realtà marittima è stato decisamente gratificante ed edificante per ciascuno dei partecipanti.
  Il Comandante, Marcello Ortiz Neri, ha saputo rendere perfetta, fin dal momento della prima accoglienza, la visita, facendo sentire benvenuto  ciascuno  dei presenti.
  Tutto il Corpo Ufficiali, si è prodigato, assieme al Comandante e coadiuvato da tutto l’equipaggio, per consentire una facile e proficua permanenza del gruppo tra i complessi percorsi di bordo.
  Ogni disabile della vista ha avuto a disposizione uno o due uomini della nave, che sono riusciti a far apprezzare con sapiente sollecitudine ogni spazio e ogni attrezzatura dell’imbarcazione, attraverso una competente e sensibile capacità esplicativa e di narrazione storica e tecnica.
  Sui ponti e sulle scalette si sentiva un brulicare di passi, corredato da esclamazioni di sorpresa e di apprezzamento.
  Anche il sole e la brezza marina hanno voluto essere magnanimi, regalando all’evento il loro migliore contributo.
  Esperienze di questo genere concorrono a creare quell’armonia e quel senso di integrazione che fanno di un disabile una persona realmente inserita nelle dinamiche sociali.
  Ancora una volta gli uomini dello Stato hanno dimostrato doti di grande perizia, unita a meravigliosa e amichevole comunicativa.
  Un grato riconoscimento a tutti coloro che hanno permesso e sostenuto questa lodevole iniziativa di così alto spessore umano.”
Maria Cristina Minerva