Monza e Brianza – Santa Lucia ai tempi della pandemia, di Luigi Meani

Autore: Luigi Meani

La giornata del Cieco che celebriamo ogni anno il 13 Dicembre in occasione di Santa Lucia, martire cristiana di inizio IV secolo e protettrice degli occhi è un  momento importante per tutti noi, festeggiato e ricordato in tutte le sezioni.

In tempo di pandemia, questa occasione lungo lo stivale ha dovuto essere pensata in un modo diverso dagli altri anni. Così è successo anche nella sezione UICI di Monza e Brianza dove quest’anno, grazie alle tecnologie, i soci hanno potuto collegarsi da remoto.

Presenti in sede nel rispetto della normativa vigente il commissario straordinario Nicola Stilla, una delegazione di membri del comitato di gestione straordinaria e alcuni soci. Gli altri amici hanno partecipato da remoto.

Tra gli altri erano presenti in sezione alcuni soci per un importante riconoscimento al loro impegno profuso con dedizione e passione in tutti questi anni di attività.

Tre gli amici premiati:

  • Rodolfo Cattani, per il costante impegno sociale e politico profuso all’interno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con dedizione, competenza e abnegazione a favore delle persone con disabilità in generale e per le persone non vedenti e ipovedenti in particolare – sia a livello territoriale che nazionale e internazionale;
  • Ambrogio Crippa, per il costante impegno profuso all’interno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con dedizione, competenza e abnegazione a favore delle persone non vedenti e ipovedenti in ambito pensionistico e lavorativo; 
  • Antonio Vismara, ex Presidente e Dirigente della nostra Sezione, per il costante impegno sociale  profuso con dedizione, competenza e abnegazione   a favore delle persone non vedenti e ipovedenti.   

A conclusione non poteva mancare un brindisi virtuale con la promessa che appena possibile tale brindisi diventerà reale per tutti in un nuovo momento di festa.

Un momento che è stato testimonianza attiva di resilienza. Una sezione oggi commissariata che poco per volta torna ad una nuova vita sociale. Possibile grazie ai dipendenti, ai volontari e all’impegno dei soci che insieme ed uniti sono capaci di rendere pulsante e vivo il cuore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.