Le mie rimembranze congressuali, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

I nuovi impegni dell’Unione a favore degli Ipovedenti
Da poche ore si è concluso il XXIII Congresso Nazionale della nostra Unione e mi giunge spontaneo ripensare ai quattro giorni trascorsi a Chianciano. Il mio pensiero vola indietro negli anni (tanti… fino a metà degli anni ’70!) quando partecipai al mio primo congresso e stentavo a comprendere i vari risvolti delle strategie che i candidati mettevano in campo per essere vincenti nella contesa.
Tanti congressi sono trascorsi da allora e l’esperienza maturata mi ha fatto meglio comprendere tutti i “dietro le quinte”. Tra l’altro, ho vissuto quest’ultima esperienza non da candidato, ma da invitato: ho potuto quindi seguire le strategie congressuali in veste di spettatore e questo, di certo, è stato divertente.
Ma veniamo ai problemi che riguardano la categoria degli ipovedenti: che cosa è emerso da quest’ultimo congresso? L’intenzione era di proporre una mozione congressuale concisa e con pochi punti, pienamente attuabili nel prossimo quinquennio; le esigenze incombono per dare risposte ad una categoria, gli ipovedenti, che pur a pieno titolo socia dell’Unione è sovente dimenticata dalla nostra dirigenza, perché le problematiche da affrontare sono difficili e le competenze specifiche mancano, anche perché pochi sono gli ipovedenti medio-gravi e lievi iscritti. Se vogliamo chiamarci “Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti” è però gioco forza dedicare attenzione a tutti coloro possono essere, a pieno titolo, soci della nostra associazione, senza discriminazioni.
Mi auguro che le indicazioni fornite dalla mozione congressuale potranno essere di stimolo anche alle nostre strutture periferiche per svolgere iniziative a favore della categoria. E attenzione: le problematiche oggi individuate non vanno considerate totalmente esaustive circa le necessità degli ipovedenti: bisogna aspettarsi che nei cinque anni di questo mandato altre necessità possano emergere. La società è in continuo movimento e ci offre sfide ogni volta nuove da affrontare.
Scorrendo gli elenchi degli eletti, appuro che molti di essi sono alla loro prima esperienza a livello nazionale; mi auguro che il loro entusiasmo da neofiti possa contribuire a risolvere i problemi di natura legislativa che riguardano non solo gli ipovedenti, ma anche i soci storici della nostra Unione. Da queste righe invio a tutti e tutte loro le mie più sincere congratulazioni con l’augurio di essere vincenti nelle battaglie che li attendono nei prossimi anni.