Lavoro, Diritti e Dignità, di Mario Barbuto

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti porta nel cuore delle celebrazioni nazionali del Primo Maggio le speranze, le aspettative e la voce dell’intero mondo delle persone con disabilità, in un anno nel quale si celebra anche il 70° anniversario dell’entrata in vigore della nostra Carta Costituzionale che proprio all’art.1 recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. La voce dei ciechi e degli ipovedenti e quella dell’intero mondo della disabilità, dunque, si leva ancora una volta, forte, per chiedere Lavoro, Diritti e Dignità.
Il lavoro è sicuramente il mezzo più nobile ed efficace di inclusione e di uguaglianza dei cittadini. L’esclusione e la discriminazione fondate sul pregiudizio, costituiscono ragione di conflitto sociale e offendono la dignità delle persone. Mutare la condizione di disabilità e la sua percezione da fattore di handicap in risorsa preziosa, è un passo fondamentale per accrescere l’inclusione e favorire uno sviluppo economico ed un progresso sociale più equo ed equilibrato. L’innovazione tecnologica consente a ciechi ed ipovedenti di acquisire un numero sempre più ampio di mansioni, superando gli stereotipi che li vogliono impegnati esclusivamente in professioni come quelle del centralinista o del fisioterapista. I diritti troppo spesso vengono negati o inascoltati, nonostante le leggi, confermando la riprovevole abitudine, tutta italiana, di lasciare spesso inattuato nella pratica quanto sancito in teoria dalle norme. La dignità, che è alla base di qualsiasi vivere civile e che dovrebbe dare a tutti l’opportunità di sentirsi uguali tra gli uguali, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, sociali e personali, spesso viene mortificata.
È tempo di comprendere, finalmente, che le condizioni di disabilità, il più delle volte, rappresentano una risorsa, non un handicap, purché vengano offerte quelle reti di protezione e di supporto che fanno del nostro contesto sociale un luogo degno di essere vissuto. È ormai tempo che le grandi organizzazioni del mondo del lavoro e le federazioni rappresentative della disabilità diano finalmente corso alla costruzione di quel vasto fronte unitario della solidarietà sociale, per offrire a tutti una opportunità vera, per promuovere nuovi e più avanzati traguardi di civiltà e di benessere. Allo scopo di promuovere nuove opportunità di impiego, la Direzione Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è in procinto di lanciare un bando che mette a disposizione risorse economiche volte al finanziamento di progetti lavorativi che coinvolgano persone colpite da disabilità visiva. L’iniziativa, che sarà avviata grazie ai fondi raccolti con la Lotteria Nazionale Louis Braille del 2017, mira a stimolare, sostenere e promuovere nuove proposte, tese alla realizzazione di imprese innovative realizzate da non vedenti in forma singola o associata. Il bando di gara metterà a disposizione 95 mila euro complessivi, 25 mila dei quali destinati a 10 progetti presentati da singoli partecipanti e 60 mila a 3 progetti proposti da singole imprese. I restanti 10 mila euro verranno utilizzati per la remunerazione dei consulenti e per la realizzazione di un evento pubblico in cui verranno presentati i progetti stessi. Per partecipare alla gara e godere del finanziamento, è necessario che le società siano costituite da meno di 24 mesi o in fase di costituzione e composte per almeno il 51% da lavoratori ciechi o ipovedenti.
Con l’indizione del bando di gara, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti vuole anche sollecitare i datori di lavoro pubblici e privati, a mantenere atteggiamenti aperti e ricettivi verso coloro che, pur in presenza di disabilità, si avvicinano al mondo delle professioni. Nonostante le leggi di protezione e l’azione continua delle associazioni rappresentative, centinaia di migliaia di persone disabili sono ancora alla ricerca di uguaglianza e pari opportunità, da conquistare in primo luogo attraverso il diritto al lavoro. Solo attraverso la realizzazione di questo diritto fondamentale, persone che partono in posizione di svantaggio possono recuperare dignità, indipendenza economica, autonomia personale e libertà dal bisogno. Crediamo sia tempo di agire con determinazione anche a livello istituzionale per restituire diritti e dignità alle persone con disabilità, in linea con quanto previsto dalla Costituzione Italiana in materia di uguaglianza e di pari opportunità.