La prevenzione scende in piazza, di Glauco Galante

Autore: Glauco Galante

Alla Giornata Mondiale della Vista dell'11 ottobre, promossa dalla IAPB Italia Onlus assieme all'UICI e all'OMS, hanno aderito 68 città. Sono stati effettuati controlli oculistici gratuiti in 23 città
 
Iniziative in sessantotto città italiane e, tra queste, controlli oculistici gratuiti in ventitre piazze. L'oscurità che vivono ogni giorni i ciechi italiani viene combattuta anche grazie alla Giornata mondiale della vista, che si è celebrata l'11 ottobre con l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus in stretta collaborazione con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e l'Organizzazione mondiale della sanità. Presso la Camera dei Deputati il secondo giovedì di ottobre è stata presentata, infatti, la campagna di prevenzione "Ama la tua vista, prenditene cura". 
Non solo i cittadini hanno potuto accedere ai punti informativi in molte città italiane, ma i controlli oculistici sono stati effettuati anche a bordo di speciali Unità mobili oftalmiche e in ambulatori attrezzati dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Quest'anno la Giornata dedicata alla vista è stata dedicata in Italia non solo alla prevenzione delle malattie oculari, ma anche alla riabilitazione visiva: sono entrambe fondamentali per scongiurare le gravi disabilità visive.
Secondo l'OMS nel mondo vivono 246 milioni di ipovedenti e 39 milioni di ciechi, ma nell'80% dei casi la disabilità visiva è prevenibile. Il problema colpisce anche i bambini, tanto che oltre sei milioni di piccoli sono già disabili visivi. Di questi, secondo Silvio Mariotti – responsabile del programma di prevenzione della cecità dell'OMS – circa 1,4 milioni sono piccoli ciechi. Anche se il numero non sembra particolarmente elevato, in realtà bisogna considerare che la menomazione visiva si protrae generalmente tutta la vita, condizionando tutta l'esistenza successiva e creando anche un danno di possibilità lavorative, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.
Solo in Italia l'Istat ritiene che vivano circa 362mila ciechi, mentre gli ipovedenti si stima che siano oltre un milione. Una diagnosi precoce è, quindi, necessaria per preservare il senso che fornisce più informazioni sul mondo circostante. Per chi vede troppo poco c'è ancora la possibilità di ricorrere alla riabilitazione visiva, che consente una maggiore autonomia e garantisce una migliore qualità della vita sin da bambini. Proprio in quest'ottica è stato presentato un nuovo servizio di riabilitazione visiva pediatrica che, in collaborazione con la IAPB Italia onlus, si trova presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
"Conservare la salute visiva migliora la vita. Pensare ai nostri occhi – ha affermato Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – è fondamentale. Infatti sottoporsi periodicamente a check-up oculistici è indispensabile se si vuole preservare il senso che, come diceva Aristotele, amiamo più di tutti. Una diagnosi precoce può aiutare a proteggere la nostra vista. I nostri sforzi sono tesi quindi a prevenire un dramma molte volte evitabile qual è la cecità, come pure dare una concreta speranza a chi vede troppo poco grazie alla riabilitazione visiva, a cui, assieme al Bambino Gesù, abbiamo voluto dedicare un centro specializzato proprio per l'età pediatrica".
"Con l'attivazione di questo nuovo percorso multidisciplinare di riabilitazione visiva – ha sottolineato Luca Buzzonetti, responsabile dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – si completa l'offerta assistenziale che collega l'aspetto clinico alla realtà sociale in cui il bambino vive. Insegnare a un bambino a sfruttare al massimo le proprie capacità visive – ancorché gravemente ridotte – significa metterlo in condizione di avere un'autonomia e di avere la possibilità di relazionarsi con il mondo esterno".
Non è mancato, inoltre, l'intervento del Prof. Tommaso Daniele, Presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti con cui ha portato "l'adesione dei ciechi italiani all'iniziativa, un'adesione forte, convinta, perché in tante città d'Italia, presso le nostre sezioni si è celebrata la Giornata della vista. Quest'impegno dei ciechi italiani è naturale: sono i ciechi – ha concluso il Prof. Daniele – che hanno voluto creare, assieme alla Società oftalmologica italiana, l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità".

Glauco Galante

Camera… con vista
La conferenza sulla Giornata mondiale della vista si è tenuta presso la Camera dei Deputati, nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, lo scorso 11 ottobre. Moderata da Fabrizio Frizzi dietro invito dell'avv. Giuseppe Castronovo (Presidente della IAPB Italia onlus), ha avuto tra i suoi ospiti l'On. Pier Ferdinando Casini, l'On. Giuseppe Palumbo (Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati), il Prof. Tommaso Daniele (Presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti), il Prof. Mario Stirpe (Presidente della Commissione Nazionale per la Prevenzione della Cecità presso il Ministero della Salute), il Prof. Giuseppe Profiti (Presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), il Dott. Matteo Piovella (Presidente della Società oftalmologica italiana) nonché Mons.  Dariusz Giers del pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari.
L'On. Casini ha sottolineato, a margine della conferenza, che "ogni investimento in prevenzione significa risparmio, in prospettiva, per un Sistema sanitario che sennò rischia di essere ingolfato dalla emergenze". Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha inviato, invece, un messaggio, sottolineando l'importanza del tema della prevenzione: "Ogni cittadino dovrebbe conoscere i principali rischi a cui è esposta la sua vista e, allo stesso tempo, le opportune misure di prevenzione di cui può disporre" contro le malattie che minano le capacità visive. In quest'ottica, prosegue il Ministro della Salute, "il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 affronta anche il tema della prevenzione dell'ipovisione della cecità e dell'ipovisione e fissa come obiettivi quello di individuare screening di popolazione per il riconoscimento precoce di tali patologie, secondo criteri e caratteristiche di appropriatezza nonché quello di definire percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi".
(g.g.)