IL MEDIATORE CIVILE: UNA PROFESSIONE IN CRESCITA, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Come è noto l’Istituto  per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione – I.Ri.Fo.R.,  nell’ambito della ricerca di nuove opportunità lavorative per i disabili visivi,  ha realizzato  l’anno scorso , con la società DECONFLIT (già Bridge mediation italy) il primo corso per “Mediatore Civile e Commerciale” per persone con disabilità visiva, purtroppo però, contemporaneamente allo svolgimento del  corso, una sentenza di anticostituzionalità ,  che annullava l’obbligatorietà della mediazione,  ne aveva reso ancor più difficile   il suo affermarsi nel contesto socioculturale italiano, smorzando così  anche gli entusiasmi di quel gruppo di giovani che aveva visto in questa professione una nuova occasione di inclusione sociale.

.  Dopo il ripristino dell’obbligatorietà avvenuta nello scorso autunno, però, stiamo ora  assistendo ad un vero boom della mediazione.

Il Sole 24 Ore di Lunedi 10 marzo , scriveva  che le 26.000 domande di mediazione depositate nell’ultimo trimestre del 2013, rappresentano il 66% in più rispetto al resto dell’anno, grazie alla nuova disciplina introdotta dal D.L.69/2013 (“Decreto del Fare”, che va a modificare il D.lgs.28/2010 che aveva introdotto in prima battuta la disciplina della mediazione obbligatoria).  Una nuova normativa  che prevede un’obbligatorietà mitigata, ovvero limitata al primo incontro informativo gratuito, e l’assistenza obbligatoria dei legali durante tutto il procedimento, ma tuttavia sufficiente a far crescere il numero di coloro che, comprendendone l’efficacia, scelgono la mediazione in alternativa alla causa. Questo forse anche in forza del fatto che la nuova disciplina tra l’altro prevede l’automatica esecutività dell’accordo di mediazione sottoscritto anche dai legali delle parti, senza l’obbligo di ulteriore vaglio del Presidente del Tribunale, semplificando la procedura e con un ulteriore risparmio di  alcune decine di  euro e di tempo  per le parti.
L’articolo evidenzia poi come, nelle procedure ove si registra l’adesione della parte invitata in mediazione, e quindi si svolge materialmente la procedura, il tasso di raggiungimento di un accordo è molto elevato, e si attesta sul 42.4%.

Consideriamo tutto questo motivo di nuova speranza per il gruppo di giovani laureati ciechi che ha accettato di mettersi in gioco per dimostrare che quella del mediatore è una nuova , importante occasione di lavoro per i disabili visivi.