Dove il cuore trova sempre una casa, di Gabriele Sacchi

Questa è la storia di Marco, un uomo ormai: ha 40 anni, cresciuto nella Città Eterna, ora vive a Londra; è un imprenditore molto noto; è sposato ed ha 3 figli; ama il calcio e la musica, sin da bambino, infatti, ha la passione delle percussioni e non perde una partita della Juventus.
Perché mai, vi domanderete, parlare di Lui?
Non è un eroe; non è mai passato alla ribalta; persona onesta, dedita al lavoro e alla famiglia, questo sicuramente: celebriamo dunque, diversamente da quel che si fa di solito, la normalità.
“Da bambino sognavo di fare il calciatore; sai…fama, denaro, belle donne” mi dice, quando lo incontro per un caffè, “poi però il futuro non lo si può prevedere…ed allora ecco Margherita (ci siamo sposati dopo 3 anni di fidanzamento); Matteo, Giulia e Flavia (sono i nostri pargoli di rispettivamente 16, 13 e 7 anni); il lavoro (ho la laurea in economia e commercio), ma la campagna, come fu già per mio padre, è il mio habitat naturale: non ci volevo mica credere, quando è nato il nostro agriturismo! Gli impegni sono tanti ed occupano gran parte della giornata…ti dirò però una cosa: non c’è giorno che, tornando a casa la sera, dimentichi fatiche, arrabbiature e preoccupazioni, guardando il sorriso dei miei. Non pensare, però, che la mia sia la famiglia del mulino bianco, spesso al sorriso si sostituisce l’amarezza, o, peggio ancora la scontrosità, ma questo fa parte della vita, soprattutto quando si ha a che fare con figli adolescenti. Ad ogni modo con i miei cari cerco di condividere tutto, in particolare a cena: ci mettiamo a tavola e ognuno racconta la sua giornata. È un momento di confidenze; è un’occasione per sfogarsi; è un modo per confrontarsi, magari alzando un po’ la voce! Si perché l’uomo ha sempre avuto bisogno di parlare…come ci si può tenere dentro quel che ci accade, sia pur esso un evento negativo? Mia nonna diceva sempre:-Splenderà il sole e verranno le tempeste; salirà l’arcobaleno, ma tornerà la notte: triste è la vita se non si ha nessuno accanto…scontata la sorte per chi non ha rifugio! Non dovete disprezzarlo, voi che avete quel luogo dove il cuore trova sempre una casa! Utile è il denaro; bello è ancor di più divertirsi, ma quale mano stringereste, se vi trovaste da soli sull’orlo degli abissi?”
Lascio Marco e torno ai miei pensieri: ha ragione…Nulla ha più valore di un momento trascorso in compagnia delle persone a cui si vuole bene! Occorre assaporare le gioie e condividere i momenti neri, certi di non essere mai soli. Il vero bene non è terreno, se così fosse finirebbe con le prime difficoltà, appassirebbe come una pratolina al timido sole di una giornata primaverile!

Gabriele Sacchi.

PS: Chi scrive precisa che personaggi e storia narrati sono prodotto della fantasia, con il solo intento di provare a far riflettere sull’importanza di avere una famiglia, o degli amici, a cui voler bene.