Dopo tante battaglie una meritata pensione per il non vedente Nando Sangiorgi, di Giovanni Baldini

Autore: Giovanni Baldini

LUGO. Dal 1° novembre Fernando Sangiorgi detto Nando, non vedente lughese, è in pensione. Santagatese di origine, abita con la madre Clotilde a Lugo, dove è molto conosciuto sia per avere lavorato per oltre trent’anni come centralinista in una banca di città sia per le sue numerose battaglie in favore dell’affermazione dei diritti dei non vedenti. La sua è una cecità congenita, risolta, almeno temporaneamente, con un intervento in Svizzera all’età di due anni (dunque nel 1965), intervento che gli permise di vedere fino al 1988 quando, purtroppo, un altro intervento chirurgico, non riuscito, gli tolse definitivamente la vista. Sempre molto informato su tutto, senza peli sulla lingua e con un gusto particolare per creare ironici soprannomi alle persone a lui note, Sangiorgi è amante della musica, delle lunghe passeggiate in compagnia dell’amico Paolo Tampieri (ribattezzato «compagno di merende»), attivo nel volontariato e con ancora qualche sogno nel cassetto.
Musicalmente parlando è un grande estimatore di Francesco Guccini, in particolare dell’album «Ritratti» (2004) e del brano «Piazza Alimonda», quello sulla morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, tuttavia in una sua classifica virtuale delle migliori canzoni dell’artista emiliano metterebbe al numero uno ex aequo «La locomotiva», «L’avvelenata» e «Dio è morto». Fu il collega di banca, Maurizio Zaccarini (scomparso nel 2010 all’età di 56 anni) a fargli amare il cantautore modenese che, poi, ha incontrato almeno un paio di volte di persona da «Vito» a Bologna.
Negli ultimi anni, ha portato la sua testimonianza di non vedente nelle scuole. Un paio delle sue «lezioni» sono state «memorabili» allo Stoppa: nel marzo del 2015, accompagnato dal suo cane Labrador Petra, fu scambiato dagli studenti, scesi in cortile per l’intervallo, per un finanziere. Ad un certo punto, si diffuse la notizia, ovviamente infondata, che ci sarebbero stati controlli. Tramite sms i ragazzi passarono parola e si narra che in un altro istituto, nel tentativo di «nascondere» la roba, tolsero da dimora uno sciacquone finendo così per allagare un bagno della scuola.
Miglior sorte ebbe lo scorso anno quando tornò in aula magna per un paio di lezioni a due classi unite. Rispose puntualmente, senza tabù e senza ipocrisie, ad una batteria di domande sul tema della disabilità sensoriale visiva e si prestò ad accompagnare gli alunni presenti in un giro dell’isolato per aiutare gli allievi a rilevare le barriere architettoniche esterne, non sempre evidenti per chi non è abituato ad osservare. Ad esempio, le rampe dei marciapiedi risultavano troppo ripide, le buche per le strade e sui marciapiedi rendevano insidioso il cammino, le biciclette appoggiate al muro finivano per essere un intralcio pericoloso. Anche le deiezioni dei cani, deprecabile forma di inciviltà, si rivelarono ancor più fastidiose per un non vedente.
Nella lezione successiva, a titolo simbolico, venne realizzata una segnaletica interna in braille, il sistema di letto-scrittura per i ciechi dal 1829: una cinquantina di «targhette» in cartoncino, apposte all’ingresso di ogni aula e dei vari servizi. Un gesto semplice che servì ad attirare l’attenzione dei giovani studenti, non sempre informati su questa realtà.
Nando tuttavia passerà alla storia di Lugo per le sue battaglie condotte in favore dei ciechi, in prima persona, ma tenendo sempre informata la U.I.C.I. (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Ravenna, il suo presidente provinciale, il voltanese Angelo Lolli detto «Walter», e la scuola nazionale cani-guida di Scandicci (FI).
Negli ultimi dieci-dodici anni, sono almeno quattro le grandi «campagne» condotte, grazie al supporto – ci tiene a sottolinearlo – di fidati amici, a cominciare da quella per la modifica del Regolamento di Igiene Pubblica a Lugo, approvata dal Consiglio Comunale di Lugo nel luglio 2005. In ciò trovò un’inattesa alleata, nell’allora prefetto Floriana De Santis, che l’aiutò a vincere le resistenze della burocrazia locale. A questa, sono seguite quella per l’accesso con i cani-guida in chiesa (2009/2010), quella per farli salire nei mezzi pubblici (2012) e l’ultima, appena terminata, per portare a bordo dei traghetti o fare entrare negli autogrill, i preziosi animali.
Per tutti coloro che l’hanno conosciuto, Nando rimarrà quello ritratto nella vignetta del 2006, a firma di Graziano Frassineti, collega bancario di Russi in servizio alla Cassa di Risparmio di Ravenna, in cui una commessa del Conad di Lugo gli intimò un «Fuori!», a lui e a Petra, e Nando che le rispose candidamente: «Ma io sono autorizzato».