Commissione Nal – Creazione Cooperativa sociale, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Siamo stati contattati da parecchi soci e dirigenti UICI, con idee o richieste di consulenze riguardanti la creazione di una cooperativa. Abbiamo ritenuto importante scrivere alcuni punti che indirizzino soci o dirigenti a comprendere meglio l’iter da seguire per intraprendere questa opportunità lavorativa, destinata a persone fortemente interessate e motivate.
Creare una Cooperativa sociale è un progetto o un’opportunità non facilmente perseguibile, in quanto ci sono parecchie problematiche da superare, ma le motivazioni di tutti, partecipanti al progetto e componenti la Commissione NAL, è e sarà l’unica forza che ci potrà dare dei risultati per poter raggiungere degli obiettivi.
Primo punto fondante da recepire, per tutti coloro i quali fossero interessati ad intraprendere questa strada, è che UICI incentiva e promuove la creazione di cooperative, con il fine di dare la possibilità a tutti i suoi soci di intraprendere queste opportunità lavorative e agevolerà le aperture di cooperative con un piccolo contributo per avviare i progetti, che in ogni caso verranno valutati attentamente dall’ufficio di Presidenza Nazionale.
UICI lascia la gestione e la libera imprenditorialità ai soci della cooperativa stessa.
Riportiamo le parole del nostro Presidente, dott. Mario Barbuto:
“L’Unione non può e non deve investire proprie risorse in attività a carattere meramente imprenditoriale.
Essa può e deve, tuttavia, promuovere e sostenere iniziative anche di quella natura, laddove esistano prospettive di positiva ricaduta di effetti benèfici sui ciechi e sugli ipovedenti, sia in termini occupazionali, sia in termini di generazione di servizi e prestazioni ad alta specializzazione.
Non mancheranno, dunque, l’appoggio e il sostegno dell’Unione, nella eventualità che sia posta in essere una iniziativa del genere, sia in termini di immagine, sia in termini di concrete agevolazioni quali modesti contributi finanziari, fideiussioni per prestiti e via dicendo.”
Le Cooperative possono avere diverse finalità lavorative, queste le potete elaborare  tranquillamente voi, chi dovesse avere delle difficoltà o non fosse del tutto convinto di un’idea, può tranquillamente contattarci, proveremo assieme a trovare le giuste soluzioni. Noi potremmo proporre, come esempio, una <Cooperativa agricola
Che cosa è un imprenditore agricolo?
Un lavoratore che difende il territorio, il primo a contatto con la natura, che per amore verso di essa produce e rivende i suoi prodotti.
Quali prodotti può produrre un minorato della vista?
Non esiste nessun progetto specifico adatto  o meno ai minorati della vista, ma ogni singolo progetto deve essere adattato alle nostre esigenze
Che tipo di lavoro fa l’imprenditore agricolo?
Dall’allevamento alla produzione di ortofrutta. L’imprenditore moderno, se non lavora grandi aziende, con centinaia di ettari, difficilmente potrà produrre utili. Diversamente l’imprenditoria agricola basata su piccoli appezzamenti di terra di 10-30 ettari, deve necessariamente intraprendere la vendita diretta dei suoi prodotti. Per creare un reddito significativo o sufficiente per l’autosostentamento economico, l’unica strada è produrre, trasformare e vendere i propri prodotti, agevolati in questo dalle normative che regolano la vendita diretta nell’imprenditoria agricola.
Le cooperative possono avere parecchie finalità lavorative, ma, come ho detto, lasciamo lavorare la vostra fantasia o idea progettuale, rendendoci sempre disponibili per una eventuale consulenza sullo studio di fattibilità e per essere al fianco vostro per redigere assieme il progetto di fattibilità, collaborando attivamente per la sua realizzazione.
Cos’è uno Studio di Fattibilità e cos’è un Progetto di Fattibilità?
a) Studio di Fattibilità: un’analisi approfondita di un progetto che, senza entrare nei dettagli economici, valuta attentamente la possibilità del progetto stesso; basi dello studio di fattibilità sono i partecipanti e il sito o sede della cooperativa.
b) Progetto di Fattibilità: anche chiamato comunemente business plan, analizza l’aspetto economico, uscite ed entrate, valuta le possibilità di realizzo e i piani di ammortamento; il progetto di fattibilità integra e completa lo studio di fattibilità.
Come possiamo assieme raggiungere questa opportunità lavorativa?
Partiamo dal punto fondamentale:
.1 chiunque  fosse interessato, di tutte le età, può inviare il suo nominativo con i riferimenti (cellulare, telefono, indirizzo di residenza e indirizzo e-mail) all’ufficio di Presidenza Regionale o di Sezione UICI, il quale rimarrà in contatto con noi della commissione NAL.

.2 raggiunto un numero sufficiente di interessati ad uno o più  progetti, verrà fatto un incontro a persona o in sala virtuale con noi della Commissione NAL, per confrontarci e conoscerci. Verranno spiegate le opportunità e verranno date risposte ai vostri quesiti.

.3 ricerca di un sito adatto che soddisfi in pieno le necessità della cooperativa per luogo, vicinanza e accessibilità al gruppo di lavoro, ad esempio: dal 2015 la legge sull’agricoltura sociale prevede assegnazione di terreni e aziende di proprietà del demanio e degli enti locali a cooperative sociali che si presentino con un Progetto di Fattibilità  valido e completo in tutte le sue parti. Agricoltura sociale non significa solo lavorare la terra, ma anche agriturismo, fattorie didattiche, allevamento, asili, ristorazione ecc. In ogni caso anche se la cooperativa non dovesse essere     direzionata verso il mondo bucolico dell’agricoltura, si può accedere all’utilizzo di siti o strutture pubbliche; attenzione: ho scritto “si può”, non è obbligatorio o un diritto, dipende molto dalla capacità di interloquire che hanno i nostri   dirigenti con le amministrazioni loco/Regionale.

.4 definito il sito e il gruppo di partecipanti, dobbiamo analizzare il progetto con uno Studio di Fattibilità. Per questo nessun problema, ci saremo noi ad aiutarvi, consapevoli che si tratta di un documento tecnico di non facile realizzo.

.5 Ultimato lo Studio di Fattibilità, dovranno contemporaneamente essere portate avanti due azioni:
a) compilazione del progetto di fattibilità secondo uno standard Europeo;
b) ricerca fondi per il suo realizzo.
Anche per questo quinto punto, ci siamo noi che assieme a voi cercheremo delle risoluzioni a queste problematiche, chiaramente tutti dovranno prodigarsi per raggiungere gli obiettivi. Esistono fondi Europei, Nazionali e degli Enti locali che possono coprire parte o tutte le spese di realizzo, oltre a fondi sociali ai quali possiamo fare domanda di sovvenzioni; è chiaro che da parte dei dirigenti locali dell’UICI ci deve essere massima collaborazione.

Quanto sopra esposto è un concetto di base che si propone di illustrare l’iter progettuale in modo che tutti siano consapevoli che aprire una cooperativa sociale non è una passeggiata, ma una sfida contro numerosi problemi che si avvicenderanno e a volte si accavalleranno   continuamente fino al suo realizzo.
Ultimata la preparazione progettuale teorica, bisogna sviluppare in pratica quanto si è prefissato e scritto nel nostro progetto di fattibilità, a questo punto iniziano i problemi veri.
Bene: se non vi siete ancora spaventati e volete saperne di più, contattateci e benvenuti nel mondo delle cooperative e dell’imprenditoria, Valter Calò  Cell 37.37.206.206 Email valtercalo21@gmail.com

Valter Calò