Rappresentanti della Ligue des Droits de l’Homme (LDH) in visita di lavoro in Italia, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Sono lieto di informarvi che la settimana scorsa, dal 5 al 7 marzo, sono state a Roma la signora Viviane de Lafond e la signora Maryse Artiguelong rappresentanti della Ligue des Droits de l'Homme (LDH) francese  nell'ambito del progetto  intitolato "Lutter contre les discriminations au travail: maintien ou accès au travail pour les aidants bénévoles" ( "Lottare contro le discriminazioni sul lavoro: mantenimento o accesso al lavoro per gli assistenti volontari"), progetto volto a dare sostegno a coloro che aiutano/si prendono cura di membri non autosufficienti della propria famiglia e coordinato dalla stessa LDH.
 
Ho rivolto alle due rappresentanti  un breve saluto, accogliendole presso la sede dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dove hanno incontrato  Donata Vivanti, il Presidente e la Vice-presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso e Simona Clivia Zucchett, e membri del personale UIC esperti delle tematiche relative al progetto.
 
Le signore de Lafond e Artiguelong hanno poi avuto l'occasione di essere ricevute presso la sede ANMIC dal Presidente Giovanni Pagano e, presso una delle sedi della Presidenza del Consiglio dei Ministri,  da Anna Maria Comito, Presidente della Consulta delle Persone con Disabilità e delle loro famiglie del Municipio Roma XVII,  vice presidente di COFACE-Handicap e presidente di CO.FA.AS."CLELIA" (Coordinamento Familiari Assistenti "Clelia" Onlus).
 
Durante  gli incontri, avvenuti in un'atmosfera cordiale e collaborativa, c'è stato modo di scambiare informazioni e mettere a confronto la realtà francese con quella italiana permettendo così alla LDH di fare decisi passi avanti nello svolgimento del progetto. Le due rappresentanti LDH sono ripartite dopo aver espresso la loro soddisfazione per l'ottima organizzazione delle riunioni e il risultato delle loro tre giornate di lavoro in Italia.
 
Sono certo che, nonostante il FID partecipi al progetto senza percepire alcun compenso, abbiamo colto un'ottima opportunità per aumentare la nostra visibilità a livello internazionale. Il nostro contributo si  concluderà con la partecipazione di Donata Vivanti, in qualità di relatrice, al seminario "Essere assistenti volontari e lavorare senza essere discriminati" previsto il 26 marzo p.v. a Parigi.
 
Cordiali saluti.
 
Tommaso Daniele
 
 

Incontro sui fondi strutturali al Ministero dello Sviluppo Economico, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 4 febbraio 2013 il Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, nella sua veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID),  è stato ricevuto, insieme con la dott.ssa Patrizia Cegna della Segreteria FID, presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Direzione Generale per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari, del Ministero dello Sviluppo Economico. 
Nel corso dell'incontro, il prof. Daniele ha potuto illustrare le istanze del movimento della disabilità in merito all'Accordo di Partenariato che verrà stipulato tra la Commissione Europea e il Governo Italiano riguardo ai Fondi del Quadro Strategico Comune 2014-2020 (tra i quali il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). L'Accordo stabilirà, tra l'altro, l'ammontare dei Fondi che l'Italia  riceverà e, soprattutto, come questo denaro dovrà essere speso, specificando i settori e le priorità.  Il Presidente Daniele ha evidenziato come sia essenziale che:
– i principi di non discriminazione e accessibilità siano rispettati in ogni fase della progettazione e attuazione dei Fondi, in ogni priorità, settore e asse con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità in modo che l'uso di tali Fondi non crei per esse  nuovi ostacoli;
– si promuovano  azioni mirate alle persone con disabilità in ogni settore e asse con specifici inviti a presentare progetti ad esse dedicati, affinché i Fondi siano usati per migliorare la qualità di vita di tutte le persone con disabilità, comprese quelle più vulnerabili.
– sia previsto un Programma Operativo interamente dedicato alle persone con disabilità.

L'incontro si è svolto in un'atmosfera cordiale e attenta e con la disponibilità da parte delle autorità competenti a valutare proposte unitarie e concrete delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità sia nell'ambito del confronto pubblico aperto, in preparazione dell'Accordo e dei Programmi Operativi, sul documento di indirizzo "Metodi e Obiettivi per un Uso Efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020" predisposto dal Ministro per la Coesione Territoriale, sia tramite le audizioni previste con interlocutori privilegiati per approfondire singoli temi.

 

Visita del FID al Parlamento europeo, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

On.le Vincenzo Iovine
vincenzo.iovine@europarl.europa.eu
 
 
 
 
Carissimo Onorevole,
 
 
Mi rivolgo a Te per esprimerti i miei più sinceri e caldi ringraziamenti per aver inserito la delegazione del FID nel programma visitatori del Parlamento europeo, permettendoci così di usufruire del relativo contributo spese e di partecipare il 5 dicembre scorso al III Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
La visita del 4 dicembre si è svolta nel migliore dei modi grazie anche all'impegno della Tua assistente, la quale mi ha informato che purtroppo eri stato trattenuto in Italia per impegni pregressi.
Mi avrebbe fatto estremamente piacere avere l'opportunità di scambiare qualche parola con Te a Bruxelles e ringraziarti di persona, ma confido che si presenterà presto l'occasione di incontrarci di nuovo.
Ti allego intanto, pensando di farti cosa gradita, la circolare che ho diffuso al mio ritorno e il testo della risoluzione approvata nel corso della manifestazione del 5 dicembre.
 
Cari saluti.
 
     IL PRESIDENTE
 prof. Tommaso Daniele
 
 
All: 2

 

 

 

 

 

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS
Presidenza Nazionale
PN (TD/ts/pc)

CIRCOLARE 315

OGGETTO: Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.

Carissimi,

 Sono appena rientrato da Bruxelles dove ho partecipato, il giorno 5 dicembre, all'evento in oggetto nella mia veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Con me una folta delegazione del FID. Tutti abbiamo potuto partecipare grazie alla sensibilità di un parlamentare europeo delle mie terre, on.le Vincenzo Iovine, che ha messo a disposizione della nostra delegazione una parte della quota di inviti di cui dispone ogni parlamentare. L'invito comporta la partecipazione a una visita al Parlamento europeo, alla quale abbiamo preso parte il 4 dicembre, nonché un congruo contributo spese.
Come prevedevo, avendo partecipato alle due edizioni precedenti, è stata una bella esperienza: erano presenti delegazioni provenienti da ogni parte d'Europa, circa 500 persone. Sono stati due giorni laboriosi e faticosi che si sono conclusi, a mio avviso, con il segno più, avendo incassato la adesione di moltissimi parlamentari sulle tematiche della disabilità più urgenti. Tutti, infatti, hanno riconosciuto che non è giusto far pagare ai disabili il prezzo della crisi economica che attraversa l'intero pianeta. Tutti hanno riconosciuto che i diritti umani devono essere rispettati a prescindere dalla disponibilità delle risorse economiche. Tutti si sono impegnati a mettere all'ordine del giorno le questioni che ci riguardano: la direttiva trasversale sulla non discriminazione,  la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 , la Strategia Europa 2020 che ha tra i suoi punti di forza l'istruzione, l'occupazione e la lotta alla povertà. In particolare, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, si è impegnato sul tema della libera circolazione in Europa e sulla rapida approvazione di un Atto legislativo europeo sull'accessibilità (European Accessibility Act).
Prima dell'adozione della risoluzione finale, che sarà disponibile tra breve in versione italiana sul nostro sito, vi sono stati moltissimi interventi di parlamentari e di disabili; ognuno di noi ha avuto a disposizione solo due minuti.
 Penso di farvi cosa gradita trascrivendovi il mio brevissimo intervento tenuto a braccio.
"Signor Presidente, Signore e Signori,
a questo punto del dibattito diventa davvero difficile dire qualcosa di originale. In ogni caso sono qui nella veste di Presidente del Forum Italiano della Disabilità per denunciare con forza il totale abbandono delle politiche sociali a favore dei disabili da parte del nostro Governo. Il principio del "Niente su di noi, senza di noi" è stato stravolto, capovolto ed è diventato "Tutto su di noi, senza di noi". Il Governo senza di noi ha azzerato lo stato sociale riducendo alla dimensione del niente il fondo sulle politiche sociali, sulla non autosufficienza, sulla occupazione dei disabili, sul servizio civile volontario; senza di noi il Governo ha messo in discussione le provvidenze dei disabili: indennità di accompagnamento, pensione, detrazioni fiscali; senza di noi il Governo ha posto in essere una feroce campagna contro i disabili, falsi e non, ritenuti responsabili di aver impedito la crescita nel nostro paese. E tutto questo, nonostante che l'Italia sia stata fra i paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e abbia costituito un organismo per l'attuazione della Convenzione e per il suo monitoraggio. Signor Presidente, rivolgo un caldo appello al Parlamento ed alle altre istituzioni europee affinché si faccia carico di garantire i diritti delle persone con disabilità e di impedire che si facciano pagare ai più deboli gli effetti di una crisi economica di cui i disabili non sono responsabili. Chiediamo, quindi, una inversione di tendenza a 360°; chiediamo che l'Europa investa sulla disabilità, perché se cresce il Welfare, cresce anche l'Europa. Le persone con disabilità che producono reddito rappresentano una risorsa per l'economia dell'intero pianeta. Per compiere questa rivoluzione copernicana non serve inventare la ruota, è sufficiente riscoprire il valore della solidarietà e metterlo a servizio dei disabili; la solidarietà di cui si parla sempre meno da quando il mondo è dominato dall'economia e dalla finanza, rappresenta un fiore all'occhiello della civiltà mediterranea che affonda la sue radici nei principi e nei valori del cristianesimo. Noi auspichiamo che a partire da oggi, l'uomo, con la sua dignità, con i suoi valori, diventi il principio e la fine di ogni politica sociale. Siamo qui per lanciare questa sfida, siamo qui per nutrire questa speranza."

Cordiali saluti.
 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

 

 

 

 

 

 

 

RISOLUZIONE
Una visione per il prossimo decennio
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in tempi di crisi

Preambolo

In occasione del terzo Parlamento Europeo delle persone con disabilità, noi qui riuniti a Bruxelles il 5 dicembre 2012, nel numero di più di 450 delegati delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD), che rappresentano gli 80 milioni di persone con disabilità che vivono in Europa;

Considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il suo protocollo opzionale sono stati adottati il ??13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificati già da 126 paesi, tra cui 24 Stati membri dell'UE e dall'Unione europea, mentre gli altri tre sono firmatari;

Riconoscendo che la Convenzione è uno strumento integrale dei diritti umani che copre i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, che è il primo trattato internazionale sui diritti umani di cui l'UE è parte  e che comporta obblighi sulle materie che rientrano nelle competenze esclusive e condivise dell'Unione, la sua legislazione e le sue politiche attuali e future, oltre che nei confronti delle proprie istituzioni;

Evidenziando che l'Europa si estende anche al di là dei confini dell'UE e che il nostro impegno è rivolto anche alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni in tutti gli altri paesi europei e che ci batteremo insieme con loro per la piena attuazione della Convenzione in tutto il continente;

Preso atto degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali per intraprendere azioni contro la discriminazione basata sulla disabilità e realizzare azioni positive verso l'inclusione (mainstreaming) della disabilità in  tutte le politiche, i programmi e le leggi;

Sottolineando l'importanza del ruolo del Parlamento europeo, che è l'istituzione legislativa che viene eletta direttamente dai cittadini, compresi quelli con disabilità;

Considerando che l'UE presenterà nel 2013 il suo primo rapporto periodico sull'attuazione della Convenzione che sarà esaminato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, il quale, dopo un costruttivo dialogo con i rappresentanti dell'UE e tenuto conto del punto di vista delle OPD e di altre organizzazioni della società civile, formulerà osservazioni finali (comprese le principali aree critiche e le relative raccomandazioni);

Osservando che il Consiglio dell'Unione europea dovrebbe stabilire un Quadro di Riferimento (Framework) per monitorare, proteggere e promuovere l'attuazione della Convenzione, che comprenderà la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità;

Considerando che le persone con disabilità devono essere messe in grado di godere di tutti i diritti umani allo stesso modo degli altri cittadini, a tutti i livelli dei processi decisionali e delle competenze, comprese quelle delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee;

Osservando che donne e uomini con disabilità sono soggetti a molteplici forme di discriminazione e che a questo riguardo devono essere adottate misure per assicurare il loro pieno e pari godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;

Riconoscendo che le persone con disabilità, in particolare donne e ragazze con disabilità, sono spesso esposte a un maggior rischio di trattamenti violenti, lesioni e abusi, abbandono e negligenza, maltrattamento e sfruttamento sia all'interno sia all'esterno della propria abitazione;

Sottolineando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite in misura sproporzionatamente dura dall'attuale crisi economica, di cui non sono responsabili, con il conseguente abbassamento del tenore di vita, maggiore disoccupazione, tagli a prestazioni e servizi e minacce ai loro diritti sociali e umani;

Sottolineando che le misure di austerità costituiscono un abuso e una  violazione diretta dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione e ricordando che tutti gli Stati membri dell'UE sono parti del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e che hanno per legge l'obbligo di migliorare progressivamente, in modo sistematico, l'accesso universale ai beni e servizi essenziali, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio e la sicurezza sociale, nonché di garantire giuste e favorevoli condizioni di lavoro, senza alcuna discriminazione;

Sottolineando che il consolidamento fiscale ed economico non dovrebbe essere raggiunto a spese dei diritti umani e sociali, e che vi è la necessità di un approccio coordinato di tutte le Istituzioni  e degli Stati Membri dell'UE per lo sviluppo di una visione a lungo termine, che garantisca l'inclusione sociale di tutti i cittadini, in particolare delle persone con disabilità;

Evidenziando il ruolo positivo che i cittadini con disabilità possono svolgere per il superamento della crisi, qualora venga fatto salvo il loro diritto alla partecipazione e alla vita indipendente;

Evidenziando che l'attuale situazione economica e la crisi in atto non possono essere usati come scusa per non attuare la Convenzione;

Ricordando, alla vigilia dell'Anno europeo della cittadinanza, che i cittadini con disabilità, a causa dell'inaccessibilità dei trasporti, delle infrastrutture e dei beni e servizi a livello pubblico e privato, devono affrontare spesso ostacoli insormontabili per l'esercizio del loro diritto fondamentale di circolazione all'interno dell'Unione per visitare o trasferirsi in un altro paese per lavoro, studio o tempo libero, di accedere ai servizi e all'informazione, di costituire e gestire proprie aziende e di votare e di essere eletti;

Esprimendo preoccupazione per la carenza di servizi di prossimità per le persone con disabilità e le loro famiglie in molti paesi europei e per la mancanza di progressi in molti paesi europei nel passaggio dagli istituti ai servizi di vita indipendente nella comunità;

Sottolineata la necessità di rispettare gli obblighi sanciti dall'articolo 4.3 della Convenzione, coinvolgendo le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, in tutte le decisioni che li riguardano;

Ricordando l'impegno degli Stati Parti della Convenzione delle Nazioni Unite di garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità adottando e verificando misure di legge e amministrative, politiche e programmi;

Sottolineando che l'UE attraverso le sue politiche e la sua legislazione non influenza soltanto la vita delle persone con disabilità in Europa, ma può anche contribuire a migliorare la vita delle persone con disabilità nei paesi in  sviluppo, attraverso un efficace approccio di inclusione della disabilità in tutte le dimensioni della cooperazione internazionale.

Risoluzione

Facciamo appello  alle istituzioni e agli organismi consultivi dell'Unione europea, nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell'UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone con Disabilità e alle altre parti interessate affinché adottino misure adeguate per garantire la piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i suoi membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:

I. L'Unione Europea, per uscire dalla crisi, deve adottare una nuova strategia per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale delle  persone con disabilità

* Operando per la revisione della strategia UE per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale (Europa 2020), e per la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, ponendo solide basi per i diritti umani e sociali, con particolare attenzione alle persone con disabilità e realizzando investimenti a lungo termine per misure sociali volte alla partecipazione e alla vita indipendente, ad esempio per l'abitazione, la sanità, l'istruzione e l'occupazione tenendo presente il reale impatto dell'attuale crisi sui diritti economici, sociali e umani;
* Affermando che la partecipazione dei cittadini è la base fondamentale della democrazia ed è parte dello sviluppo sostenibile della società;
* Esprimendosi a favore di un investimento a lungo termine in misure sociali, tra le quali il sostegno al reddito e ai servizi per la partecipazione,  la vita indipendente e l'inclusione nella comunità delle persone con disabilità, indipendentemente dall'età o da qualsiasi altra condizione sociale;
* Riconoscendo la necessità di un'educazione adeguata, pienamente inclusiva e accessibile a tutti i livelli, compresa l'istruzione superiore, adattata ai bisogni del singolo sin dall'infanzia, fattore chiave per l'entrata o il rientro nel mercato del lavoro e per diventare cittadini produttivi, così come la necessità di programmi di apprendimento permanente pienamente accessibili in tutte le fasi della vita;
* Promovendo pari diritti e accesso a tutte le forme di lavoro per le persone con disabilità;
* Proponendo e adottando misure che favoriscano la piena e attiva partecipazione al lavoro delle persone con disabilità, compresi coloro che necessitano di sostegno intensivo e  le persone con disabilità psicosociali, sia attraverso la riforma delle misure di protezione sociale, consentendo così alle persone con disabilità di accedere a, recuperare e mantenere un'occupazione di propria scelta, sia per mezzo dello sviluppo di ulteriori incentivi e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro;
* Considerando che, a causa degli elevati tassi di disoccupazione e della diffusa mancanza di partecipazione al mercato del lavoro delle donne con disabilità, sono necessarie sia misure trasversali, sia misure positive allo scopo di promuovere la formazione professionale, l'assunzione, l'accesso all'occupazione, il mantenimento del posto di lavoro, la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'adattamento ragionevole sul posto di lavoro e un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata;
* Chiedendo lo sviluppo di misure specifiche per le giovani e i giovani con disabilità, nonché per gli anziani con disabilità che devono affrontare maggiori ostacoli per accedere al mercato del lavoro o mantenerlo;
* Sottolineando la necessità di istituire servizi di vita indipendente sparsi in tutto il territorio delle diverse regioni europee, sviluppati in collaborazione e con la partecipazione delle persone con disabilità;
* Contrastando le disuguaglianze in materia di salute per le donne e gli uomini con disabilità attraverso l'inclusione e la  promozione di servizi sanitari e di prevenzione accessibili;
* Promovendo lo sviluppo di ulteriori dati statistici e indicatori sui diversi tipi di disabilità a livello dell'UE e degli Stati Membri secondo il dettato della Convenzione, al fine di porre in atto rinnovate ed efficaci misure politiche adeguate alle esigenze dei singoli individui;
* Rivedendo l'indagine annuale di crescita, le raccomandazioni sui programmi nazionali di riforma e le conclusioni del Vertice europeo di primavera, alla luce dei diritti delle persone con disabilità.

II.  L'Unione Europea deve garantire che il sostegno finanziario venga utilizzato in primo luogo per occuparsi dei cittadini più bisognosi sia nell'Unione europea, sia nei paesi partner e non crei maggiore esclusione

* Assicurando un adeguato finanziamento UE per le attuali sfide legate ai diritti umani e sociali e garantendo che il bilancio dell'UE non dia origine a ulteriori ostacoli e restrizioni per le persone con disabilità;
* Includendo disposizioni che permettano la costruzione o la ristrutturazione di infrastrutture, mezzi di trasporto, beni e servizi in attuazione dei principi della progettazione per tutti e l'accessibilità sia dei fondi strutturali in tutta l'Unione e all'interno degli Stati Membri, sia dei programmi di aiuto esterno;
* Assicurandosi che i fondi strutturali sostengano il processo di transizione dall'assistenza negli istituti all'assistenza basata nella comunità, la coesione sociale e la parità di genere;
* Garantendo che i futuri programmi di ricerca nell'ambito di Horizon 2020 comprendano come priorità lo sviluppo della progettazione per tutti, di prodotti e ambienti accessibili e di tecnologie assistive.

III.  L'Unione Europea deve assicurare il pieno e pari godimento dei diritti umani da parte delle persone con disabilità

* Garantendo che la Convenzione sia pienamente attuata a livello comunitario e negli Stati Membri;
* Creando uno specifico strumento di valutazione di impatto sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che comprenda la prospettiva della parità di genere;
* Garantendo che il Consiglio approvi la ratifica, da parte dell'UE, del protocollo opzionale della Convenzione;
* Operando per l'adozione di una direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite;
* Promovendo la revisione della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, con la garanzia che il rifiuto di un adattamento ragionevole sia considerato una forma di discriminazione e creando una maggiore chiarezza giuridica della definizione di disabilità;
* Adottando un regolamento UE volto ad ottenere che i servizi sociali europei offerti nel mercato interno siano in conformità con la Convenzione;
* Rivedendo le prassi per l'occupazione e la formazione delle persone con disabilità e i relativi adattamenti ragionevoli nelle istituzioni dell'UE e in particolare presso il Parlamento europeo, comprese le sue rappresentanze negli Stati Membri;
* Garantendo la parità di accesso per i minori con disabilità nelle scuole europee;
* Facendo in modo che le sedi e gli strumenti di comunicazione delle istituzioni europee divengano un modello di accessibilità universale in Europa;
* Garantendo che gli organi consultivi dell'UE (Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) creino, nell'esercizio delle proprie competenze;
* Garantendo che le parti sociali adottino un accordo quadro sull'attuazione della Convenzione nell'UE.

IV.  L'Unione Europea deve attuare pienamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità

* Adottando un Atto Europeo sull'Accessibilità forte e giuridicamente vincolante in consultazione con le organizzazioni delle persone con disabilità, che contenga requisiti, collegati a standard europei, rivolti ai produttori e ai fornitori di servizi pubblici e privati e garantendo l'accesso sia all'ambiente virtuale sia all'ambiente costruito e a quello naturale, nonché l'interoperabilità e la compatibilità con le tecnologie assistive, e l'inclusione di corretti meccanismi di applicazione e di ricorso;
* Adottando misure di incentivazione che permetteranno di rafforzare lo sviluppo di beni e servizi accessibili e il rinnovamento delle infrastrutture, in particolare attraverso l'utilizzo di fondi di sviluppo regionale, di Reti transeuropee e dei regolamenti sugli appalti pubblici;
* Adottando una direttiva forte e vincolante sull'accessibilità per le persone con disabilità di siti web pubblici e che forniscono servizi al pubblico;
* Facendo in modo che tutte le forme di comunicazione e le lingue delle persone con disabilità come definiti all'articolo 2 della Convenzione siano considerati validi nei processi decisionali;
* Stabilendo i requisiti per l'accessibilità per tutte le persone con disabilità sia delle elezioni del Parlamento europeo, sia delle informazioni diffuse da partiti politici e candidati;
* Promovendo il pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto delle persone con disabilità alla capacità giuridica, introducendo il concetto di sostegno al processo decisionale, eliminando così il modello basato sui tutori (guardian-based) e sulla privazione della capacità giuridica, permettendo alle persone con disabilità di prendere le proprie decisioni sul mantenimento della fertilità, sul diritto alla maternità sulle relazioni di coppia, sulla possibilità di ereditare, di controllare i propri affari finanziari, di godere di parità di accesso al credito e all'esercizio del diritto di voto;
* Rafforzando le disposizioni relative all'accessibilità dei programmi di scambio per lo studio, il lavoro, la produzione di media e la ricerca nell'Unione europea, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità;
* Facendo appello ai media affinché nell'ambito della propria responsabilità sociale d'impresa promuovano l'accesso alle nuove tecnologie;
* Incoraggiando i media ad assumere persone con disabilità ed informare la società sulla realtà che vivono gli 80 milioni di persone con disabilità in Europa;
* Garantendo che tutte le leggi e le politiche volte a promuovere la parità tra donne e uomini includano la prospettiva della disabilità e garantendo che tutte le misure per le persone con disabilità includano la dimensione della parità di genere.

V. L'Unione Europea deve garantire il sostegno politico per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

* Tenendo nel 2013  un secondo Stato dell'Unione sulla Disabilità con la partecipazione dei tre presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo, insieme con l'EDF;
* Garantendo che il Consiglio dell'Unione europea discuta e adotti una risoluzione sull'attuazione della Convenzione e sulla crisi e la disabilità;
* Adottando una risoluzione sul rapporto periodico dell'UE sull'attuazione della Convenzione che faccia appello alle organizzazioni delle persone con disabilità affinché portino i propri punti di vista e  monitorino sia le diverse fasi di revisione delle Nazioni Unite, sia l'adozione delle raccomandazioni all'UE del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle Persone con disabilità;
* Organizzando un dibattito in plenaria al Parlamento europeo sul rapporto sull'attuazione della Convenzione elaborato dalla Commissione europea per sottoporlo al pertinente Comitato delle Nazioni Unite, invitando le organizzazioni delle persone con disabilità ad esprimere le proprie opinioni;
* Prevedendo un dibattito sulla attuazione da parte dell'UE della Convenzione quando il Parlamento europeo si riunisce con i parlamenti nazionali, tenendo presente l'impatto a livello nazionale della legislazione e delle politiche dell'UE;
* Creando una task force sulla attuazione della Convenzione, composta da membri del Parlamento europeo, coordinata dalla Commissione per le petizioni, in qualità di membro del Quadro di Riferimento, e comprensiva di membri della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
* Organizzando, in ciascun mandato del Parlamento europeo, il Parlamento europeo delle persone con disabilità.

Proposte del FID per il regolamento sulle disposizioni comuni in materia di fondi strutturali

Autore: Tommaso Daniele

Al dott. Enzo Moavero Milanesi
Ministro per gli Affari europei
 
seg.ministromoavero@governo.it
 

Proposte del FID per il regolamento sulle disposizioni comuni in materia di fondi strutturali
 
 
Illustrissimo Signor Ministro,
 
Ci rivolgiamo a Lei in merito al bilancio UE per i prossimi sette anni che nel mese di ottobre l'Italia sarà chiamata ad approvare in seno al Consiglio Affari Generali degli Stati Membri dell'Unione Europea. La preghiamo di considerare che per il Forum Italiano sulla Disabilità è di fondamentale importanza che sia assicurata un'adeguata copertura finanziaria  per l'inclusione sociale, la lotta contro la povertà, l'accesso al lavoro e ai servizi pubblici, la lotta contro la discriminazione e la promozione delle pari opportunità per tutti.
Questo appello è rivolto a tutti gli stati membri dell'UE su iniziativa della Piattaforma delle ONG sociali europee per assicurare un finanziamento sufficiente per lo sviluppo sociale ed economico nei prossimi sette anni.
La preghiamo di prendere in considerazione le seguenti proposte durante i negoziati per il regolamento sulle disposizioni comuni sui Fondi strutturali.
 
1. Mantenere l'importo complessivo di 376 miliardi di euro per i fondi UE per la coesione economica, sociale e territoriale, come originariamente proposto dalla Commissione Europea
Questi fondi sono lo strumento finanziario più importante per lo sviluppo sociale ed economico dell'UE. In molte regioni europee essi rappresentano la principale fonte di finanziamento pubblico, sia a livello nazionale, sia regionale e locale, dal momento che il sostegno nazionale è stato decurtato a causa della crisi e delle conseguenti misure di austerità.
 
2. Rimuovere la condizionalità macroeconomica da tutti i fondi strutturali
La sospensione dei pagamenti e degli impegni relativi ai Fondi di coesione, in particolare ai fondi strutturali, inasprisce ulteriormente l'impatto sociale negativo delle misure di austerità.. Infatti, nel quadro del trattato di consolidamento di bilancio e delle conseguenze della crisi economica gli Stati membri sono tenuti a tagliare i salari, le prestazioni pensionistiche, la protezione sociale e i servizi pubblici, compresi i servizi sociali, sanitari ed educativi. La rimozione del sostegno del FSE produrrà ulteriori effetti negativi sulla coesione sociale e sul raggiungimento degli obiettivi del 2020 sulla riduzione della povertà in Europa.
Privare uno Stato membro della possibilità di investire in efficienza energetica a causa della condizionalità macroeconomica, produrrà conseguenze deleterie soprattutto per le fasce più deboli che non possono permettersi di pagare  bollette energetiche in continuo aumento. Al giorno d'oggi si stima che tra i 50 e i 125 milioni di persone in Europa non avranno energia a sufficienza. Tuttavia noi siamo convinti che i cittadini UE  in difficoltà economiche, in particolare le persone con disabilità, non devono essere penalizzati a causa di azioni o situazioni riguardo a cui non portano nessuna responsabilità.
 
3. Utilizzare tutti i fondi per ridurre l'impatto sociale della crisi e dare sostegno all'attuazione degli obiettivi sociali della strategia Europa 2020
Ogni programma dovrebbe prevedere l'importo indicativo del sostegno volto a centrare gli obiettivi di riduzione della povertà.
 
4. Utilizzare i fondi UE per lo sviluppo di un'occupazione di qualità e sostenibile
I Fondi strutturali dell'UE dovrebbero essere utilizzati per intensificare il dialogo sociale e combattere la segmentazione del mercato del lavoro, con misure volte a combattere il lavoro precario, la disoccupazione, la sottoccupazione e il lavoro nero; per occuparsi della qualità dei posti di lavoro e delle condizioni di lavoro; per evitare l'impoverimento dei lavoratori e promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro, nonché garantire un'adeguata protezione sociale a coloro che sono assunti sulla base di  contratti a tempo determinato e ai lavoratori autonomi.
 
5. Mantenere le pre-condizioni (le condizionalità ex ante orizzontali) per gli stanziamenti dei Fondi strutturali
I Fondi strutturali dell'UE hanno il potenziale per attivare la piena partecipazione delle categorie più vulnerabili e delle persone a rischio di esclusione sociale e discriminazione. Investire nella diversità e uguaglianza può essere una forza trainante che conduce allo sviluppo economico, alla crescita e alla coesione sociale.
Condividiamo la proposta della Commissione di rafforzare la regolamentazione per assicurare che i fondi comunitari siano utilizzati in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi per i quali gli Stati membri si sono già impegnati, in particolare la Carta dei diritti fondamentali, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e gli obiettivi della strategia Europa 2020. Per ottenere finanziamenti gli Stati membri devono spiegare come intendono mantenere i loro impegni per ridurre la povertà e promuovere l'inclusione sociale, la non discriminazione, la parità di genere e i diritti delle persone con disabilità.
 
6. Includere le organizzazioni della società civile come partner a pieno titolo nella preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione dei programmi (contratto di partenariato)
Sostenere la proposta della Commissione di includere le ONG di cui all'articolo 5 – dedicato al partenariato insieme con le parti sociali e gli altri soggetti interessati. Riteniamo indispensabile una partnership che coinvolga le parti interessate su un piano di parità in tutte le fasi e a tutti i livelli di programmazione dei Fondi strutturali, ivi comprese le ONG che spesso attuano programmi, si rivolgono ai beneficiari su un piano di parità, svolgono un ruolo chiave nell'individuazione delle esigenze sociali, possiedono una buona conoscenza delle esigenze dei diversi gruppi destinatari e sono in grado di gestire efficacemente progetti integrati finanziati dai Fondi strutturali. Le Organizzazioni della società civile hanno inoltre le competenze necessarie per individuare come i Fondi strutturali possano riuscire a conseguire l'obiettivo della riduzione della povertà nel modo più efficiente ed efficace.
 
Confidando che presterà a quanto su esposto la massima attenzione  durante i negoziati e restando in attesa di un Suo cortese riscontro, mi è gradito porgerle i più distinti e cordiali saluti.
 
IL PRESIDENTE
prof. Tommaso Daniele

FID: VERBALE ASSEMBLEA

Autore: Tommaso Daniele

Il giorno 09 maggio 2012 alle ore 11.00 si è riunita, presso la sede dell'ENS in via Gregorio VII 120, l'Assemblea FID, convocata con messaggio e-mail del 3 maggio 2012 (ore 09.31) con il seguente:
ORDINE  DEL GIORNO
1. Approvazione verbale riunione precedente
2. Comunicazioni del Presidente
3. Pagamento della quota EDF 2012.
4. Assemblea Generale EDF: esame dell'ordine del giorno.
5. Passaggio dalla fase transitoria a quella ordinaria e ipotesi di convocazione dell'Assemblea Generale con l'elezione degli organi previsti  dallo statuto.
6. Modalità di attuazione della campagna EDF sulla libera circolazione.
7. Modalità di partecipazione al corso di informazione e formazione sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
8. Ipotesi di proposta di un candidato italiano per il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità per il periodo 2013-2016
9. Varie ed eventuali.

Sono presenti Tommaso Daniele, Pietro Barbieri, Antonio Cotura, Giampiero Griffo, Giulio Nardone, Giovanni Pagano, Roberto Romeo, Sabina Savagnone, Silvio Vitale , Donata Vivanti
Assistono ai lavori: Tiziana Santoro e Patrizia Cegna collaboratrici del Presidente Daniele e Carlo Calvani dell'associazione ANMIC.
1) Approvazione verbale seduta precedente.
Il verbale relativo alla riunione del 08 marzo 2012 viene approvato all'unanimità.
2) Comunicazioni del Presidente
Il Presidente Daniele comunica che l'ANGLAT ha chiesto al FID di dare il proprio patrocinio al progetto SAVE YOU SAVE ME gestito dall'Associazione Physeon in collaborazione, tra gli altri, con la Polizia di Stato, l'Automobile Club d'Italia, l'Università di Roma Sapienza e la RAI, incentrato sulla sensibilizzazione/responsabilizzazione dei ragazzi nei confronti della legalità e sicurezza stradale. Si è risposto dicendo che affinché il FID possa ufficialmente dare il proprio patrocinio al progetto,  esso ha bisogno di sapere come ciò si traduce in concreto e che cosa viene chiesto di fare nel dettaglio. Roberto Romeo dichiara che solleciterà la dr.ssa Moreni, Presidente dell'Associazione Physeon a fornire le informazioni richieste.
Il Presidente comunica inoltre che per il tramite di Donata Vivanti è stato chiesto al FID di partecipare a un progetto, coordinato dalla Lega dei Diritti Umani francese (Ligue des droits de l'Homme), sulle persone costrette a lasciare il lavoro per assistere un parente con disabilità o malattia. Il progetto richiede  di ricevere il partner in Italia per discutere dell'argomento e facilitare gli incontri con le persone coinvolte nel tema del progetto e di partecipare ad una riunione internazionale dei partner. Donata Vivanti si è dichiarata disponibile a seguire il progetto, con il supporto della segreteria del FID. Donata Vivanti precisa di aver conosciuto i rappresentanti dell'associazione promotrice in occasione della riunione della Piattaforma dei diritti fondamentali (Fundamental Rights Platform -FRP) tenutasi a Vienna il 19-20 aprile u.s. Viene approvata la partecipazione del FID al progetto.
Il Presidente Daniele informa poi  i presenti che, su richiesta dell'EDF, sono state scritte lettere al Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze e alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea in merito al pacchetto legislativo relativo alle modifiche dei Fondi Strutturali esprimendo il pieno sostegno alla campagna intesa a bloccare alcune proposte di modifica presentate dalla Presidenza Danese, che sono in palese contrasto con i principi e gli obblighi giuridici sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Il Presidente ricorda altresì ai presenti  di aver trasmesso a tutti i componenti FID il messaggio di Zero Project che chiede di segnalare esempi di buone politiche o leggi relative all'occupazione delle persone con disabilità  che verrebbero "premiate" durante la conferenza del suddetto progetto che si terrà all'inizio del 2013 a Vienna. Donata Vivanti aveva pensato di segnalare una iniziativa della Regione Toscana riguardante l'inserimento lavorativo nel settore dell'agricoltura. In effetti però nell'apposito bando per aziende agricole che doveva prevedere tirocini con successiva assunzione per persone con disabilità, l'offerta di tirocini viene rivolta invece a "persone con disagio" vanificando in parte la positività dell'iniziativa per quanto riguarda le persone disabili. Si decide di non segnalare nessun esempio di buone politiche/leggi.
Il Presidente Daniele, a conclusione di questo punto dell'ordine del giorno, chiede una aggiornamento sulla chiusura della procedura di scioglimento del CND. Barbieri  e Griffo comunicano che non hanno notizie certe sull'effettiva conclusione della procedura, ma ribadiscono che l'attività del CND è di fatto cessata.

3) Pagamento della quota EDF 2012.
Il Presidente Daniele comunica che la seconda rata della quota relativa al 2011, imprescindibile per poter partecipare all'Assemblea Generale EDF, è stata pagata. Resta ancora da versare l'intera quota 2012 ovvero 10.000 EUR. Pietro Barbieri, conferma, come già comunicato per email, che la FISH sosterrà la quota parte di 5000 EUR ma che al momento ci sono problemi di liquidità. Non appena tali problemi saranno risolti, la FISH provvederà ad effettuare il relativo bonifico.
Per quanto riguarda la quota associativa FID,  risulta che sono in regola con i pagamenti  ADV, ANGLAT, ANMIC, ANMIL, FISH, UICI, UILDM, UNMS. Devono invece ancora versare la loro quota AICE, AIPD; AISM, APICI (anche la quota del 2011), ARPA, ASBI, DPI ITALIA, ENS, FIADDA. Antonio Cotura afferma che la FIADDA dovrebbe aver pagato. Viene fatto presente che a causa di alcuni problemi da parte della banca, alcuni pagamenti  potrebbero essere stati effettuati, ma non comunicati. Si procederà a una verifica.
4) Assemblea Generale EDF: esame dell'ordine del giorno.
Viene data lettura dell'ordine del giorno dell'Assemblea Generale dell'EDF che si svolgerà il 26-27 maggio 2012 a Copenaghen. Donata Vivanti aggiunge che il seminario che si terrà in apertura dell'assemblea su "auto-determinazione, rappresentanza e autonomia personale per le persone che necessitano di sostegno intensivo" sarà condotto, con il dovuto supporto, da una persona autistica ad alto funzionamento. Sottolinea poi l'importanza della partecipazione in prima persona di coloro che hanno questo tipo di disabilità ; Autism Europe ha infatti sensibilizzato l'EDF e i Consigli Nazionali in merito.
Il Presidente Daniele fa notare che i delegati che rappresentano i Consigli Nazionali dovranno votare per l'elezione di un componente del Direttivo tra candidati provenienti dai Consigli Nazionali che non sono già rappresentati nel Direttivo stesso. I due candidati sono Constantinos Efrem della Confederazione Cipriota delle Organizzazioni dei Disabili (CCOD) e Richard Rieser del Consiglio delle Persone Disabili del Regno Unito (UKDPC). Si decide di appoggiare Richard Rieser.
Giampiero Griffo sottolinea l'importanza di una risoluzione sulla crisi economica che verrà discussa e approvata al termine dell'Assemblea. Attualmente, infatti, non viene tenuta sufficientemente in conto la povertà in relazione alla disabilità. Sono necessarie iniziative dell'EDF che coinvolgano i governi e la Commissione europea al fine di difendere quanto possibile il welfare, ma sostenendo allo stesso tempo il mainstreaming.
5) Passaggio dalla fase transitoria a quella ordinaria e ipotesi di convocazione dell'Assemblea Generale con l'elezione degli organi previsti  dallo statuto.
In relazione alla possibilità di convocare in luglio la prima assemblea della fase ordinaria, ci si rende conto che probabilmente il numero di associazioni che hanno aderito al FID non è sufficiente. Barbieri desidera che venga chiarito qual è l'aspettativa sul numero di associazioni che devono far parte del FID. In effetti, alcune associazioni dell'ex CND hanno deciso di non aderire, probabilmente perché l'Europa viene percepita come distante, ma ce ne sono alcune (5 o 6) che potrebbero ancora aderire. Giovanni Pagano pone la questione della possibile adesione al FID anche delle associazioni/sezioni regionali di una associazione nazionale che già fa parte del FID. Il Presidente Daniele dichiara che ciò è da escludere in base allo Statuto, affermando inoltre che bisogna aumentare il più possibile il numero delle associazioni e costituire l'assemblea con l'attuale statuto, altrimenti si aprirebbe probabilmente un altro periodo di incertezze e scontri. Silvio Vitale propone di spostare a settembre la data dell'assemblea per trovare nel frattempo altre associazioni che possano aderire. Griffo propone di dare un'ulteriore scadenza (fine luglio) per l'adesione al FID. In quanto alle rappresentanze regionali, Griffo sostiene che esse darebbero adito a discussioni senza fine, mentre a questo punto si è costruito un linguaggio comune che aiuta a proseguire uniti nel cammino. Roberto Romeo dichiara che aprire al regionale richiede tempo e presa di coscienza da parte di ognuno, è perciò una cosa da valutare in un tempo idoneo. Concorda comunque nel rinviare l'assemblea a settembre. Poiché c'è un largo consenso sullo spostamento a settembre, il Presidente Daniele invierà proposte di date per l'evento.
Pagano, in base a una segnalazione che gli è stata fatta verbalmente,  pone poi il problema della veridicità delle auto-dichiarazioni sulla presenza sul territorio nazionale di alcune delle associazioni ammesse al FID secondo quanto stabilito dal primo comma dell'articolo 3 dello statuto "Requisiti dei soci" [Le organizzazioni, federazioni ed associazioni nazionali socie devono svolgere attività in almeno 5 (cinque) Regioni ed in almeno 20 (venti) Province del territorio nazionale, a norma della legge n. 383/2000 con organi democraticamente eletti.]. Il presidente Daniele afferma che ci si deve fidare delle auto-dichiarazioni. Barbieri afferma che innanzitutto non ci sarebbe nessun tornaconto a fare auto-dichiarazioni non veritiere, ma se ci fossero dichiarazioni improprie che si desidera verificare si può farlo; non sarebbe opportuno invece andare sul territorio a fare la verifica della totalità di esse. Cotura desidera precisare che, almeno per quanto riguarda la FIADDA, a volte la situazione delle sezioni è dinamica, si chiudono e si aprono in base anche alle esigenze logistiche che si possono presentare. In ogni caso il Ministero del Lavoro fa controlli in merito, come ribadisce anche Barbieri il quale sottolinea che ormai all'interno del FID si sta collaborando proprio perché si è trovato un accordo per lo statuto basandosi sulla correttezza dei rapporti con la buona intenzione di lavorare insieme.
Pagano dichiara che in ogni caso chiederà a chi gli ha fatto la segnalazione di metterla per iscritto.

6) Modalità di attuazione della campagna EDF sulla libera circolazione.
 Il Presidente Daniele ricorda che si tratta di porre in atto da parte delle diverse associazioni iniziative a livello nazionale. Griffo sostiene che bisogna legare la campagna all'applicazione delle norme italiane. In effetti mancano dati sulle barriere e sugli ostacoli (es. quante persone prendono il treno, quanti autobus sono accessibili, ecc.). Griffo propone che si potrebbe chiedere alle associazioni di individuare/segnalare i problemi italiani e organizzare una giornata su questa campagna,. Aggiunge poi che il governo ritiene ancora che l'accessibilità sia un costo e non una convenienza. Propone inoltre di fare un ODG di sostegno alla campagna da approvare in qualsiasi convegno delle associazioni facenti parte del FID. Vivanti è del parere che non serva a niente sollecitare le associazioni. Barbieri aggiunge che è necessario interloquire con chi è competente nei vari ministeri (es. il Presidente del Consiglio/il Ministro Passera)  per capire se il governo ha un'idea precisa in materia. Vitale  afferma che bisogna organizzare un evento per dare maggiore risalto alla campagna e farla conoscere all'esterno. Barbieri sottolinea che un convegno con la partecipazione del ministro Passera attrarrebbe la partecipazione di molti. Il Presidente Daniele dichiara che farà una ricerca per accertare le competenze in materia all'interno del governo.

7) Modalità di partecipazione ad un corso di informazione e formazione sulla Convenzione della Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Viene confermato che il 6 giugno l'avv. Domenico Sabia svolgerà una lezione sul diritto all'autonomia e alla mobilità (articolo 20 della CRPD); il 19 giugno Luisa Bosisio Fazzi svolgerà una lezione sul diritto alla salute e alla riabilitazione (articoli 25-26) ; il 26 giugno Donata Vivanti e Silvia Cutrera svolgeranno una lezione su Inclusione e deistituzionalizzazione delle persone con difficoltà cognitive, di apprendimento, di relazione (articolo 19) con il seguente programma:
1. Articolo 19 UNCRPD: aspetti legislativi e quadro normativo italiano (Donata Vivanti)
2. L'esperienza del Movimento per la Vita Indipendente in Europa e in Italia (Silvia Cutrera)
3. Transizione dalla istituzionalizzazione ai percorsi di vita indipendente (Donata Vivanti)
4. Vita indipendente per le persone con disabilità sensoriale e intellettiva (Donata Vivanti)
5. Esempi di percorsi di vita indipendente realizzati in Italia (Silvia Cutrera +  Donata Vivanti

8) Ipotesi di proposta di un candidato italiano per il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità per il periodo 2013-2016
Il Presidente Daniele informa i presenti che il FID ha ricevuto da parte dell'ENS la  candidatura di Humberto Insolera, corredata di CV e lettere di sostegno dell'Unione Europea dei Sordi (European Union of the Deaf -EUD) e  Federazione Mondiale dei Sordi (World Federation of the Deaf -WFD), da proporre al governo italiano affinché esso la presenti al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Gli stati sono tenuti a presentare le eventuali candidature entro il 2 luglio 2012  dopo aver consultato e attivamente coinvolto le persone con disabilità, compresi i bambini con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative. Barbieri comunica che quattro anni fa il Ministro Ferrero voleva presentare la candidatura di Giampiero Griffo, ma per qualche disguido tale candidatura era stata presentata in ritardo. Bisognerebbe informarsi presso il sottosegretario Cecilia Guerra  al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali o  presso il dr. Ferrante, capo della Divisione IV – Politiche per le persone con disabilità. Responsabilità sociale delle imprese e delle organizzazioni. Griffo dichiara che gli piacerebbe essere candidato, e aggiunge che è necessario cercare un forte sostegno a livello internazionale per non bruciare la sua candidatura. A questo punto entra in riunione Giuseppe Petrucci, presidente dell'ENS, che aveva chiesto di essere informato sulla materia. Il Presidente Daniele lo informa che sin da quattro anni fa Giampiero Griffo, che rappresenta il FID presso l'EDF,  aspira a entrare nel Comitato e il FID  ritiene quindi doveroso sostenerlo. Petrucci dichiara che non ne era a conoscenza e che comprende benissimo la posizione del FID. Se si fosse trattato di un esterno al FID, avrebbe preferito Humberto Insolera. Petrucci lascia la riunione.
9) Varie ed eventuali.
Si decide infine che la prossima riunione si terrà presso la sede dell'ANMIC il 19 luglio alle ore 11.00.

Non essendoci ulteriori punti da discutere, la riunione viene sciolta alle ore 13.30
IL PRESIDENTE
                                                              Prof. Tommaso Daniele