Approvato il primo standard europeo sulla Progettazione per Tutti!

Il Forum Europeo della Disabilità informa che lo Standard europeo EN 17161 “Progettazione per Tutti – accessibilità conforme a un approccio basato sulla Progettazione per Tutti per prodotti, beni e servizi – ampliare la gamma degli utenti” è stato approvato dagli enti europei di normazione.
Questo standard europeo, risultato dell’orientamento assunto dai suddetti enti a seguito del Mandato 473 della Commissione Europea sulla Progettazione per Tutti e per la cui realizzazione sono stati coinvolti attivamente gli esperti del Forum, è stato supportata dalla maggior parte degli enti nazionali di normazione. Questo standard è stato approvato da 16 di essi, con il solo voto negativo della Germania; la Svezia, il Regno Unito e l’Austria hanno presentato le proprie osservazioni sulla bozza finale del testo.
Questo standard elenca requisiti e raccomandazioni che rendono possibile a un ente o a un’impresa progettare, realizzare e distribuire prodotti, beni e servizi in modo che siano accessibili, comprensibili e utilizzabili dalla più ampia gamma possibile di utenti. La forma in cui si presenta è simile a quella degli altri standard usati dall’industria e dalle organizzazioni per garantire una gestione di qualità.
Tra pochi mesi lo standard europeo EN 17161 sarà pronto per la pubblicazione e la sua diffusione è prevista per l’inizio del prossimo anno. Non appena la suddetta norma verrà pubblicata, il Forum Europeo della Disabilità predisporrà dei webinar ed elaborerà un toolkit a riguardo. Lo standard potrà essere di grande utilità nella promozione di una maggiore consapevolezza dell’importanza della Progettazione Universale presso tutti gli enti e potrà essere utilizzata nei bandi pubblici per assicurarsi che il rispetto dei requisiti di accessibilità sia parte integrante di tutte le offerte.

L’EDF fa appello per la parità e la piena inclusione delle donne con disabilità, a cura dell’EDF

Autore: a cura dell'EDF

-Comunicato stampa EDF-

In occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo, il Forum Europeo della Disabilità (EDF) chiede la parità e la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni e le politiche dell’Unione europea e degli Stati membri.

Questo è un anno speciale. Il 2015, infatti, non è solo l’anno in cui il mondo approverà un nuovo “quadro internazionale per lo sviluppo” che farà seguito agli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ma anche l’anno in cui si celebra il XX anniversario della Piattaforma d’azione di Pechino, che mira a portare alla luce le disuguaglianze strutturali e le violazioni dei diritti umani cui devono far fronte tutte le donne e le giovani e a preparare il terreno per azioni concrete volte a realizzare la parità di genere.

Oggi, quando guardiamo a questa piattaforma d’azione, ci uniamo alle organizzazioni delle donne in tutto il mondo nel chiedere un maggiore impegno per i diritti delle donne e la parità di genere. Vorremmo inoltre sottolineare quanto sia essenziale rendere inclusiva la Piattaforma e difendere i diritti delle donne e delle giovani di tutte le età, con particolare attenzione alle donne che subiscono discriminazioni multiple, come le donne e le giovani con disabilità e quelle che sono assistenti informali delle persone con disabilità.

Ancora persistono leggi discriminatorie e pratiche tradizionali dannose, così come i consueti stereotipi negativi di genere. Molte donne incontrano ostacoli al godimento dei loro diritti umani e alla piena uguaglianza, a causa di fattori quali la disabilità e possono essere svantaggiate ed emarginate per ignoranza, per il mancato riconoscimento dei loro diritti umani e per gli ostacoli che incontrano nell’accesso alle informazioni e ai meccanismi di ricorso in caso di violazione dei loro diritti.
Molte donne, comprese le donne con disabilità, sono particolarmente colpite da disastri ambientali, da gravi malattie infettive e da varie forme di violenza.
I diritti riproduttivi delle donne e delle giovani non vengono riconosciuti correttamente secondo la loro definizione al punto 95 della Piattaforma d’azione di Pechino e ci sono barriere al loro pieno godimento. Alcune donne e giovani continuano a incontrare ostacoli nel tentativo di avere giustizia e nell’esercizio dei loro diritti umani, a causa di fattori quali la disabilità.

“Quando si tratta di diritti delle donne, dobbiamo fare in modo che le donne e le ragazze con disabilità siano incluse in ogni discussione e in ogni misura adottata per affrontare la disuguaglianza. Perché? Le donne con disabilità sono studentesse, lavoratrici, madri, badanti, attiviste politiche ed esperte dei propri problemi. Sappiamo che le donne e le giovani con disabilità sono a maggior rischio di povertà, hanno maggiori probabilità di vedersi negare l’accesso a un’istruzione di qualità, sono più esposte alla violenza, alla discriminazione e alla privazione della capacità giuridica. Se vogliamo che Pechino + 20 affronti alla radice le cause della disuguaglianza, le donne e le giovani con disabilità devono essere pienamente incluse, conformemente alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), ed è necessario affrontare tutte le forme di discriminazione multipla che esse subiscono” ha dichiarato Ana Peláez, componente del Comitato esecutivo e presidente della Commissione Donne del Forum Europeo della Disabilità, che rappresenterà quest’anno l’EDF al summit Pechino +20.

L’EDF vuole celebrare questa giornata chiedendo la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni per affrontare la disuguaglianza di genere e sollecita l’Unione europea e gli Stati membri a intraprendere un attento esame dei progressi e delle difficoltà incontrate in questo senso.

L’impegno dell’EDF a promuovere i diritti delle donne e delle giovani è affermato nel II Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea

http://cms.horus.be/files/99909/MediaArchive/Members%20Room/women%20committee/2ndmanifestoEN.doc
…..
On the occasion of the International Women’s Day on 8 March, EDF calls for equality & full inclusion of women with disabilities! Read more:
http://bit.ly/1MbMfUh

Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Commissione Europea – Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Autore: Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Futuro Presidente della Commissione,
Che cosa intende fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
Bruxelles, 30 aprile 2014 | L’EDF si è rivolto ai principali candidati nominati dai partiti politici europei per la presidenza della Commissione Europea – Jean Claude Juncker (PPE – Partito Popolare Europeo), Martin Schulz (S&D – Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici), Guy Verhofstadt (ALDE – Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), Ska Keller / José Bové (Verdi/Alleanza Libera Europea) e Alexis Tsipras (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica).
In azione congiunta con alcuni dei suoi membri nazionali, l’EDF ha sottoposto loro cinque domande chiave basate sul Manifesto dell’EDF, chiedendo di delineare la visione e i programmi che hanno in relazione alle persone con disabilità in Europa, ma anche di assumersi degli impegni da realizzare nell’ambito di queste cinque aree:
1. La protezione delle persone con disabilità dalla crisi
2. L’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
3. La rimozione delle discriminazioni riguardanti il diritto di votare e di essere eletti 4. La realizzazione di un mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità
5. Garantire il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano
Trova più sotto le cinque priorità!
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile.
Aderisci alla nostra campagna qui!
Martin Schulz, S&D
Jean-Claude Juncker, PPE
Guy Verhofstadt, ALDE
Ska Keller e José Bové, Verdi Europei
Alexis Tsipras, Sinistra Europea

 

Che cosa intendete fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
IL MOVIMENTO DELLA DISABILITÀ PRESENTA CINQUE PRIORITÀ ASSOLUTE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il Forum Europeo della Disabilità (EDF), l’organizzazione europea che rappresenta le persone con disabilità in Europa, si rivolge a voi all’approssimarsi delle elezioni europee.
Voi siete stati scelti dai partiti politici europei come candidati per la Presidenza della Commissione Europea; in questo anno di cambiamenti per l’Unione Europea, i cittadini europei con disabilità hanno bisogno con urgenza di conoscere qual è la vostra posizione sulle questioni fondamentali relative alla loro inclusione e partecipazione nella società.
Nell’Unione Europea vi sono 80 milioni di persone con disabilità, che costituiscono il 16% della popolazione, e una famiglia su quattro ha tra i propri componenti una persona con disabilità. Le persone con disabilità desiderano essere cittadini attivi e, in quanto parte di un gruppo molto numeroso, possono far sentire il loro peso alle elezioni.
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile. Per i candidati la campagna elettorale europea rappresenta un’occasione unica per assumere impegni forti verso cambiamenti concreti volti a garantire che i cittadini europei con disabilità godano pienamente dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.
La crisi e le persone con disabilità
Pur non essendo responsabili della crisi, le persone con disabilità sono le prime a farne le spese. Milioni di esse sono state confinate in una condizione di ancora più profonda povertà ed esclusione. Le misure di austerità promosse dall’UE, in particolare i drastici tagli ai servizi e alla previdenza sociale, non hanno fatto altro che aggravare le loro condizioni di vita e ledere i loro diritti umani. L’Unione Europea non è riuscita a proteggere le persone con disabilità.
1. Si impegna a includere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità, con obiettivi principali dedicati nella revisione intermedia della strategia Europa 2020?
Quali altre misure intende promuovere per modificare le attuali politiche al fine di garantire un percorso per uscire dalla crisi rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle persone con disabilità?
Promuovere, proteggere e rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD )

Come Stato Parte della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UN CRPD) l’UE ha l’obbligo di promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione stessa. La UN CRPD è il primo e unico trattato sui diritti umani concluso dall’UE. In quanto tale, essa non solo costituisce un precedente, ma stabilisce anche uno standard dell’impegno dell’UE. L’UE si è assunta importanti responsabilità e deve tener fede alla sua immagine di difensore dei diritti umani.

2. Procederà alla riorganizzazione amministrativa e politica della Commissione, creando una Direzione per le questioni della disabilità e nominando un Vicepresidente della Commissione tra le cui responsabilità rientrino le persone con disabilità (che abbia competenze speciali per l’integrazione dei diritti della disabilità in tutti i settori e per il coordinamento degli altri Commissari) in riconoscimento dell’eccezionale condizione della UN CRPD come componente dell’ordinamento giuridico dell’UE?
Quali altre misure intende proporre per garantire la piena attuazione della UN CRPD?

Rimuovere le discriminazioni relative al diritto di voto e di eleggibilità

Nel maggio 2014, milioni di persone con disabilità non saranno in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di diversi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, dibattiti di campagna elettorale inaccessibili o altre restrizioni legali che violano i Trattati dell’Unione Europea, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la UN CRPD.

3. Si impegna a intervenire in maniera incisiva (attraverso, per esempio, l’adozione a livello comunitario di linee guida chiare) per garantire che gli Stati membri eliminino le restrizioni che impediscono alle persone con disabilità di godere dei diritti fondamentali di voto e di eleggibilità, garantiti dai Trattati e dalla Carta dell’UE?

Rendere il mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità

Viaggiare, studiare o vivere in un altro paese, una delle libertà fondamentali dell’Unione europea e uno dei più grandi benefici per i cittadini dell’Unione europea, non è una realtà per le persone con disabilità o per le famiglie di cui fa parte una persona con disabilità. Le persone con disabilità incontrano enormi ostacoli nell’accedere a beni e servizi con la stessa facilità con cui vi accede qualsiasi altro cittadino: ostacoli alla libera circolazione delle persone (per es. le condizioni di accesso ai trasporti), ostacoli alla libera circolazione delle merci (per es. l’accessibilità dei telefoni, degli apparecchi domestici o delle etichette), ostacoli al libero movimento dei servizi (per es. l’accessibilità all’ambiente costruito, all’e-commerce, ai servizi turistici).

4. Come Presidente della Commissione, promuoverà l’accessibilità per tutti dei beni e dei servizi (compresi i trasporti) e farà pressione perché vengono approvati in tempi brevi l’Atto Europeo sull’Accessibilità (European Accessibility Act) e la direttiva comunitaria sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici?
Garantisce il suo impegno a rendere le istituzioni dell’UE (compresi i loro siti web e canali di comunicazione) completamente accessibili alle persone con disabilità?

Niente su di noi senza di noi: garantire la partecipazione delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano

In applicazione dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le autorità dell’UE hanno l’obbligo di coinvolgere le persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, nella formulazione, approvazione, attuazione e valutazione delle leggi e delle politiche finalizzate all’attuazione della Convenzione e in qualunque processo decisionale che le riguardi.
Nel 2012, il Presidente della Commissione Europea ha partecipato al primo incontro dello ”Stato dell’Unione sulla disabilità”, che ha riunito i Presidenti delle tre principali istituzioni (la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo) e l’EDF. Questa riunione ad alto livello ha dimostrato l’impegno dell’Unione Europea ad adottare una politica ambiziosa e a lungo termine per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità e a lavorare mano nella mano con i disabili stessi nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. I tre presidenti si sono impegnati a ripetere l’incontro. Il Presidente della Commissione Europea si è inoltre impegnato ad organizzare ogni due anni un incontro dell’EDF con i Direttori Generali della Commissione Europea e uno con il Collegio dei Commissari, per valutare i progressi nell’attuazione della UN CRPD.

5. Si impegna a partecipare, a nome della Commissione, a un incontro dello ‘Stato dell’Unione sulla disabilità’ nel 2015?
Organizzerà un secondo incontro dei Direttori Generali della Commissione Europea con l’EDF e inviterà l’EDF a un incontro sulla disabilità del gruppo inter-servizi della Commissione Europea?
Quali altri processi di consultazione intende stabilire in modo da garantire il concreto coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative nelle decisioni che le riguardano?

Elezioni Europee 2014, Redazionale

Autore: Redazionale

MANIFESTO EDF:
LE PRIORITÀ ASSOLUTE DEL MOVIMENTO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
MANIFESTO PER LE ELEZIONI EUROPEE 2014

Nell’Unione Europea le persone con disabilità sono 80 milioni (16% della popolazione ). Una famiglia su quattro ha al suo interno una persona con disabilità. La campagna per le elezioni europee rappresenta un’opportunità unica per i candidati al Parlamento Europeo di assumere impegni stringenti di cambiamento al fine di garantire ai cittadini europei con disabilità il pieno godimento dei diritti civili, politici, sociali, economici e culturali. L’EDF fa appello ai candidati al Parlamento europeo e ai partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali per le elezioni europee 2014 le seguenti priorità.

LE NOSTRE PRIORITÀ ASSOLUTE

1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

2. La riforma delle politiche economiche e sociali europee per garantire la protezione e il godimento dei diritti umani degli europei con disabilità.

3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti, attraverso:
– lo European Accessibility Act, l’attesissima legislazione Europea sull’accessibilità di beni e servizi nell’ambito del mercato interno della UE,
– la proposta, di Direttiva sull’accessibilità dei siti web pubblici, una legislazione di importanza cruciale all’interno dell’ Agenda Digitale dell’UE, attualmente in fase di trattativa.
– l’accessibilità dei trasporti e delle infrastrutture,
– la rimozione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie,
– l’eliminazione degli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

4. L’adozione della proposta di Direttiva generale contro la discriminazione, una legge dell’UE da tempo attesa, concepita per proteggere, fra le altre, le persone con disabilità dalla discriminazione in ogni ambito di vita.

5. La ratifica immediata del Protocollo Opzionale della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dell’Unione Europea e di tutti gli Stati membri che, pur avendo ratificato la Convenzione, devono ancora ratificare il Protocollo Opzionale, il quale prevede procedure importanti per rafforzare la Convenzione.

6. La strutturazione nelle istituzioni europee di meccanismi per garantire in tutte le legislazioni e le politiche l’ottemperanza alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nonché il coinvolgimento delle persone con disabilità
1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

Lo European Disability Forum ha messo in guardia da tempo sulla trasformazione, ormai avvenuta, della crisi economica in crisi sociale e dei diritti umani. Disoccupazione, povertà ed esclusione sono alle stelle in tutta l’Unione. Le misure di austerità nell’UE hanno minato la coesione sociale. L’Unione Europea è percepita dai cittadini come la diretta responsabile del deterioramento degli standard di vita.

Inoltre, la strategia europea ha indebolito profondamente la democrazia nell’UE: il Parlamento europeo e le istituzioni che rappresentano i cittadini europei sono stati aggirati dai governi. Alla Troika, un’istituzione invisibile, che non viene eletta e non deve rendere conto del proprio operato, sono stati dati poteri immensi. Nuovi strumenti europei, come il Patto di Bilancio europeo e il Meccanismo europeo di stabilità, sono stati adottati al di fuori delle procedure democratiche comunitarie. La mancanza di legittimazione democratica degli atti dell’ UE, unitamente a una politica che ha incrementato l’esclusione e le ineguaglianze, ha scosso le fondamenta stesse dell’Unione Europea e ha contribuito direttamente alla nascita in tutti i paesi dell’Unione di movimenti populisti ed euroscettici.

L’ EDF esorta l’UE ad abbandonare la politica attuale e a riportare al cuore delle sue azioni le persone, l’inclusione, la solidarietà, l’eguaglianza e la legittimazione democratica. È questo l’unico modo per recuperare la fiducia dei cittadini.

L’EDF partecipa all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini (EYCA) e fa appello all’UE perché metta in atto le raccomandazioni dell’ EYCA.1
2. La riforma delle politiche europee di risanamento economico per garantire la protezione dei cittadini europei con disabilità – che non sono responsabili della crisi .

– Riformare il processo del Semestre Europeo per raggiungere una maggiore coerenza fra le politiche macroeconomiche europee e gli obbiettivi d’inclusione e riduzione della povertà.

La politica Europea per contrastare la crisi ha enfatizzato il consolidamento di bilancio attraverso tagli alla spesa. Le persone con disabilità e le loro famiglie, che non hanno avuto alcuna responsabilità nel determinare la crisi, hanno dovuto far fronte a tagli drastici dei servizi e dell’assistenza sociale, che hanno prodotto un incremento della disoccupazione e un ritorno alla segregazione negli istituti, in cui le persone con disabilità sono private della libertà e del diritto di decidere della propria vita. Milioni di persone con disabilità sono state rigettate nella povertà e nell’esclusione sociale.

I servizi sociali sono essenziali per la vita indipendente e la piena partecipazione nella società delle persone con disabilità, diritti garantiti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità, ratificata dall’UE nonché da 25 dei suoi Stati membri.

Le politiche macroeconomiche dell’ UE ignorano le persone con disabilità, compromettendo così ogni progresso verso l’adempimento della Convenzione ONU, malgrado alcuni accenni positivi in altre politiche. Le politiche economiche e sociali dell’UE devono comprendere misure specifiche per promuovere il sostegno all’occupazione e il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale. L’ UE deve misurare e monitorare le prestazioni degli Stati membri in queste aree.
* Adottare nuovi obiettivi relativi alle persone con disabilità nella prossima revisione della Strategia Europea 2020 – il solo modo di evitarne il fallimento.

Gli obiettivi principali della Strategia Europea 2020 – innalzare il tasso di occupazione della popolazione europea al 75% facendo uscire 20 milioni di persone dalla povertà e riducendo l’abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% – non possono essere raggiunti senza coinvolgere gli 80 milioni di europei con disabilità, che rappresentano il 16% della popolazione dell’UE.

La revisione della Strategia europea 2020 deve comprendere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità con obiettivi specificamente dedicati, sul modello della Garanzia per i Giovani dell’UE.2
3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti.

* Adottare una proposta legislativa sull’accessibilità (European Accessibility Act).

L’UE deve ancora mantenere le promesse su questa legislazione europea già programmata che dovrà stabilire requisiti comuni di accessibilità di beni e servizi in tutti i paesi dell’UE. La proposta di legge avrebbe dovuto uscire nel 2012 e ci si attende ora che veda la luce nel 2014. È arrivato il momento di agire! Le aspettative degli interessati sulla legislazione e il suo potenziale economico sono enormi. Integrando più persone nella forza lavoro attiva e contribuendo a incrementare i consumi delle persone con disabilità, l’accessibilità favorisce la crescita economica, oltre a essere una questione di diritti fondamentali: la libertà di movimento delle persone con disabilità è una delle libertà fondamentali dell’UE, ma le persone con disabilità non possono esercitarne pienamente e liberamente il diritto. La maggior parte dei beni del mercato interno dell’UE non sono accessibili alle persone con disabilità .

L’EDF esorta l’UE ad adottare al più presto una legislazione solida e vincolante con un approccio olistico a copertura del maggior numero possibile di beni e servizi. Anche l’ Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini fa appello per l’adozione dell’Atto.

* Accessibilità delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC): adottare e mettere in atto la proposta di direttiva dell’UE
sull’accessibilità dei siti internet pubblici

L’accesso ai siti internet è diventato un aspetto cruciale della partecipazione nella società. La proposta di direttiva sull’accessibilità dei siti internet del settore pubblico permetterà a tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, di accedere più facilmente ai servizi disponibili al pubblico. L’EDF esorta il Consiglio e il Parlamento Europei ad adottare la proposta legislativa entro il termine dell’attuale legislatura e a garantirne poi la piena attuazione e applicazione .

Un migliore accesso alle TIC è potenzialmente in grado di stimolare l’occupazione e l’accesso all’istruzione, alla cultura e all’informazione, permettendo alle persone con disabilità di essere cittadini più attivi e impegnati, di partecipare pienamente alla società e di vivere in modo più indipendente.

* Accessibilità dei trasporti e degli edifici.

L’ EDF fa appello affinché sia reso possibile per tutti viaggiare spontaneamente e in modo indipendente, attraverso l’istituzione di una catena ininterrotta di trasporti accessibili in tutta l’UE. Mezzi di trasporto e ambiente costruito accessibili permetteranno alle persone con disabilità, come anche alla popolazione che invecchia, di studiare e lavorare all’estero e di contribuire a incrementare il turismo e l’economia nel suo insieme, determinando una situazione vantaggiosa sia per le persone con disabilità che per gli Stati membri.

* Rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie

L’EDF esorta l’UE a sviluppare politiche e regolamenti comuni che realizzino concretamente la libertà di movimento delle persone con disabilità, in particolare semplificando le procedure di accesso e trasferimento da un paese all’altro delle indennità e delle assistenze, compresi gli assistenti personali.

L’EDF fa appello affinché sia istituita una Carta Europea per la mobilità delle persone con disabilità con un mutuo riconoscimento delle gratuità e degli sconti nell’ambito dei trasporti, della cultura e del turismo.

* Rimuovere gli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

Tutti i fondi dell’UE devono sostenere politiche d’inclusione delle persone con disabilità e non devono creare nuove barriere o discriminazioni.

4. L’adozione della proposta di Direttiva del Consiglio per l’attuazione del principio di pari trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, a disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

L’EDF, analogamente all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini, esorta l’UE ad adottare la proposta di Direttiva, così come emendata dal Parlamento europeo, che mira a proteggere le persone con disabilità (fra altri gruppi) contro la discriminazione in tutte le aree della vita al di fuori del mercato del lavoro.

L’attuale legislazione dell’UE copre solo la discriminazione in ambito lavorativo. Questa lacuna nella protezione contro la discriminazione delle persone con disabilità deve essere affrontata e la rete di protezione deve essere completata allargandola anche all’ambito della protezione sociale e delle cure sanitarie, dei benefici sociali, dell’accesso a e della fornitura di beni e servizi disponibili per il pubblico, compresi gli alloggi e l’istruzione.
5. L’immediata ratifica da parte dell’UE e di tutti gli Stati membri del Protocollo Opzionale della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Le persone con disabilità devono essere protette tramite i diritti umani che sono loro conferiti nella prima Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità legalmente vincolante per l’Unione Europea e per i 25 Stati membri che l’hanno ratificata.

L’EDF fa appello all’UE perché ratifichi immediatamente il Protocollo Opzionale, che introduce le procedure per rafforzare l’attuazione della Convenzione e prevede rimedi efficaci a favore degli individui i cui diritti umani sono stati violati.
6. L’istituzione di meccanismi per inserire proattivamente la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità in tutte le aree delle politiche dell’UE e nazionali e per assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità in tutte le decisioni che le riguardano.

L’UE deve svolgere un ruolo esemplare nell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità – il primo trattato sui Diritti Umani che essa abbia mai ratificato – e deve adottare nel suo lavoro un approccio basato sui diritti umani.

L’UE ha il dovere di mettere proattivamente in pratica la Convenzione sia in termini di lavoro interno che anche di revisione e modifica di tutte le leggi e le pratiche esistenti che discriminano le persone con disabilità, nonché attraverso la formulazione di nuove leggi, politiche e programmi in linea con la Convenzione.

Poiché la Convenzione investe quasi tutte le aree della politica della UE, è necessario stabilire nuovi strumenti e meccanismi istituzionali per garantirne un’attuazione piena e coerente e per assicurare la conformità alla Convenzione della legislazione e delle politiche dell’UE, siano esse nuove o preesistenti.

* Commissione Europea:

L’assetto amministrativo e politico attuale della Commissione deve essere potenziato per garantire l’osservanza diffusa e appropriata dei diritti delle persone con disabilità in tutti i settori tramite l’istituzione di una Direzione Generale responsabile per le questioni della disabilità, nonché tramite l‘attribuzione della responsabilità sulle questioni della disabilità a un vice-presidente della Commissione con competenze specifiche per l’attuazione diffusa dei diritti delle persone con disabilità e il coordinamento con gli altri Commissari.

* Parlamento Europeo

Il PE deve confermare l’istituzione di una Task force inter-Commissioni efficace e dotata di poteri sull’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità allo scopo di garantire, promuovere e stimolare l’attuazione piena e coerente della Convenzione , in particolare svolgendo un ruolo di coordinamento orizzontale fra le Commissioni del PE . La Task force deve coinvolgere strettamente l’EDF.
– L’EDF fa anche appello perché venga ricostituito l’Inter-gruppo del PE sulla Disabilità, che è uno degli inter-gruppi più vecchi (creato nel 1980), più ampi e più attivi.

> Nulla su di noi senza di noi: assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano.
In ottemperanza dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, le autorità dell’UE devono coinvolgere le persone con disabilità nei processi decisionali e nella compilazione, adozione, attuazione e valutazione della legislazione e delle politiche che hanno un impatto, diretto o indiretto, sulla loro vita.

Ogni nuovo meccanismo stabilito nell’ambito delle Istituzioni europee per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità deve coinvolgere l’EDF, l’organizzazione rappresentativa delle persone con disabilità in Europa.
Il diritto di voto e di partecipazione delle persone con disabilità alla vita politica e pubblica

Nel maggio 2014, molte persone con disabilità non avranno accesso al diritto di voto.
L’EDF ricorda che l’articolo 29 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità contempla il diritto di voto e di partecipazione alla vita politica e pubblica delle persone con disabilità su base di uguaglianza con gli altri.

Gli Stati membri dell’UE hanno l’obbligo di rimuovere le barriere:
* emendando le legislazioni nazionali che privano le persone con disabilità della capacità legale e del diritto di voto e rimpiazzandole con leggi e pratiche di sostegno alla presa di decisioni;
* approntando sezioni elettorali, procedure di voto, materiali e luoghi dedicati alle campagne elettorali accessibili;
* mettendo in atto misure che garantiscano alle persone con disabilità che vivono in istituto di potersi iscrivere alle liste elettorali e di poter votare.

 

Lo European Disability Forum (EDF) è l’organizzazione ombrello europea che rappresenta gli interessi di milioni di persone con disabilità in Europa. la missione dell’EDF è di assicurare alle persone con disabilità il pieno accesso ai diritti umani e fondamentali attraverso il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche in Europa. L’EDF è membro dell’ International Disability Alliance (IDA) e attualmente ne presiede l’organo di governo.

1 Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), il consiglio nazionale delle persone con disabilità che rappresenta l’Italia nell’EDF, partecipa all’Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini: http://www.ey2013-italia.eu/
2 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1079&langId=it

 

Assemblea Generale del Forum Europeo della Disabilità, Atene 25-26 maggio 2013 – Rinnovo delle cariche, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

Desidero informarvi che nei giorni 25-26 maggio 2013 ho preso parte ad Atene, in qualità di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID), all’Assemblea Generale del Forum Europeo della Disabilità  (European Disability Forum – EDF), durante la quale sono state rinnovate le cariche come avviene ogni quattro anni e Yannis Vardakastanis, rappresentante del Consiglio Nazionale delle Persone Disabili della Grecia, è stato riconfermato  Presidente.
Con soddisfazione, ho visto confermata anche la fiducia nei miei confronti con l’elezione a componente del Comitato Verifica Poteri e quella nei confronti degli altri candidati italiani che sono stati eletti:
· Donata Vivanti di Autismo Europa, Vice Presidente;
· Rodolfo Cattani dell’Unione Europea dei Ciechi, Segretario;
· Giampiero Griffo del Forum Italiano sulla Disabilità, componente del Consiglio Direttivo.
Dell’Ufficio di Presidenza fanno parte anche l’altra Vice Presidente Gunta Anca, rappresentante del Consiglio Nazionale della Lettonia e Pat Clarke della Federazione della Disabilità dell’Irlanda in qualità di Tesoriere.
Durante l’Assemblea, alla quale ha partecipato, tra gli altri, Shuaib Chalklen, Relatore Speciale dell’ONU sulla Disabilità, si è parlato degli sviluppi dell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità a livello nazionale ed europeo, con riferimento in particolare all’articolo 33.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno anche un’interessante sessione sulla situazione delle persone con disabilità nei paesi dell’UE più toccati dalla crisi economica e la presentazione del documento EDF sulla Dimensione Sociale dell’Unione Monetaria Europea.
Il Presidente Yannis Vardakastanis ha dichiarato: “In tutti questi anni il movimento europeo della disabilità ha ottenuto grandi conquiste che hanno aperto la strada per una condizione migliore per le persone con disabilità. Oggi, in tempi di crisi, la sfida è più grande che mai. Anche quando la crisi sarà terminata, le sue ripercussioni rimarranno per molti anni. L’UE deve garantire che i diritti fondamentali delle persone con disabilità siano protetti e che si trovi un modo per uscire dalla crisi che non intacchi le misure sociali. La crisi non dovrebbe mettere in pericolo le conquiste ottenute in questi anni. E il movimento della disabilità è qui riunito per ricordare con un’unica voce ai leader europei che niente si può decidere su di noi senza di noi”.

 
Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

 

EDF: Risoluzione La via dei diritti umani per uscire dalla crisi

Autore: Tommaso Daniele

Ricordando che nell'Unione Europea le persone con disabilità sono 80 milioni (16% della popolazione) e che un cittadino europeo su quattro ha un familiare con disabilità;
Sottolineando che, prima della crisi finanziaria e a causa della mancanza di misure a garanzia della parità di accesso all'occupazione ed all'istruzione, le persone  con disabilità presentavano un tasso di disoccupazione da due a tre volte maggiore rispetto alle persone non disabili e che la partecipazione alla forza lavoro risultava tanto minore quanto più grave era il livello di disabilità. Solo il 20% delle persone con gravi disabilità aveva un lavoro, rispetto al 68% delle persone senza disabilità. Le persone con disabilità  avevano, rispetto alle persone non disabili, il 50% in meno di probabilità di raggiungere il terzo livello di istruzione. In tutta Europa solo il 38% delle persone con disabilità nella fascia di età 16-34 aveva un reddito da lavoro rispetto al 64% delle persone non disabili e che tali redditi da lavoro erano drammaticamente  inferiori al reddito delle persone non disabili;
Ricordando che le persone con disabilità non sono responsabili della crisi e che devono essere messi in atto meccanismi , a livello comunitario ed internazionale, per prevenire ulteriori danni causati da speculatori o da una gestione finanziaria irresponsabile da parte delle banche e dei governi.
Ricordando che, secondo i dati UE, 80 milioni di persone in Europa sono esposti al rischio di povertà e più di 5 milioni di persone hanno perso il lavoro con un aumento del 10% dei tassi di disoccupazione in alcuni paesi  UE;
Considerando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite duramente dalla crisi in maniera sproporzionata;
Deplorando il fatto che il Patto di Stabilità abbia trascurato l'impatto delle misure di austerità sui diritti delle persone con disabilità;
Deplorando la mancanza di vedute lungimiranti degli effetti a lungo termine delle riforme nazionali incentrate sul recupero fiscale immediato, che colpiscono principalmente i redditi bassi e medi così come i servizi destinati alla popolazione svantaggiata e che minano il consolidamento di un modello sociale europeo basato sull'inclusione sociale;
Riconoscendo che le misure di recupero hanno trascurato l'importante contributo per la crescita e l'occupazione derivante dalle persone con disabilità e dai servizi che ricevono;
Denunciando le attuali politiche economiche e sociali adottate dagli Stati Membri e dall'Unione Europea che hanno portato da un aumento del numero di persone che vivono l'esclusione sociale in Europa;
Segnalando la drastica riduzione dei sussidi all'istruzione e al lavoro per le persone con disabilità, l'aumento della disoccupazione, l'aumento dell'abbandono scolastico, la riduzione delle sovvenzioni ai trasporti e ai servizi alle persone, compresi i servizi sanitari, che ostacolano la partecipazione alla vita sociale e l'esercizio del diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente.
Allarmati dal peggioramento degli standard di vita delle persone con disabilità che sperimentano una minaccia reale ai loro diritti sociali anche  attraverso i tagli delle prestazioni e dei servizi a loro destinati;
Riconoscendo la necessità di monitorare e di dare risposta alle ragioni che stanno dietro al drammatico aumento di atti disperati come il suicidio e che vedono le persone con disabilità psicosociali sovraesposti al tale pericolo; 
Allarmati dall'aumento di atti discriminatori contro le persone appartenenti a minoranze etniche e ad immigrati che colpiscono con maggiore forza le persone con disabilità appartenenti a questi gruppi;
Riconoscendo che l'Europa è ben lungi dal raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 e che sarà impossibile realizzarli senza il contributo dei cittadini europei con disabilità che rappresentano il 16% della popolazione;
Allarmati dalla riduzione della capacità, delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, a partecipare al processo democratico minando così la qualità delle democrazie europee;
Sottolineando la mancanza di fiducia dei cittadini europei nei confronti dei loro governi nazionali e delle istituzioni europee;
Ricordando che con la Ratifica della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità l'Unione Europea e i loro suoi 23 dei suoi Stati Membri  si impegnano ad astenersi dall'intraprendere ogni atto o pratica che sia in contrasto con la Convenzione stessa e ad assicurare che le autorità pubbliche e le istituzioni agiscano in conformità con essa;
Ricordando che nei Trattati l'uguaglianza è un diritto fondamentale, ma che ora deve essere attuata concretamente inserendola in tutte le decisioni rilevanti assunte a livello europeo tra cui le misure pubbliche finanziarie e di sviluppo;
Ricordando che ai sensi dell'articolo 3.3 del Trattato sull'Unione europea, l'Unione si adopererà per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e la stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione, al progresso sociale e ad un elevato livello di protezione nonché di  miglioramento della qualità dell'ambiente;
Deplorando che le istituzioni dell'UE non abbiano intrapreso azioni e misure concrete per proteggere le persone con disabilità dalle ripercussioni della crisi e denunciando il comportamento e la pratica degli Stati Membri che non hanno escluso le persone con disabilità e le loro famiglie dalle misure di austerità;
Prendendo atto delle discussioni durante la cena informale dei Capi di Stato e di Governo il 23 maggio a Bruxelles, e in vista del prossimo Vertice Europeo di giugno, il Forum Europeo della Disabilità richiama:
– il Consiglio Europeo,
– il Consiglio dell'Unione Europea,
– la Commissione Europea,
– il Parlamento Europeo,
– la Banca Centrale Europea,
– il Fondo Monetario Internazionale,
– la Banca Mondiale,
– e tutti i Governi d'Europa,
A mettere in atto da subito una regolamentazione molto più rigida per evitare il ripetersi di tali speculazioni.
A gettare le basi di un nuovo accordo per l'Unione europea, che promuova la crescita  sostenibile per tutti, ripristini i diritti fondamentali, investendo sul valore dei suoi cittadini, a partire dalla più esposti alle conseguenze della crisi;
A riconoscere che l'uguaglianza è il prerequisito per la prosperità futura, ovvero per la crescita, come perseguita dalla UE e dai suoi Stati membri;
Ad  essere i custodi del bene comune nonché dell'attuazione degli obblighi relativi ai diritti umani;
A riconoscere il contributo dei cittadini con disabilità al benessere e alla crescita della società in qualità di forza-lavoro, consumatori e titolari dei diritti;
A proteggere i valori e i diritti fondamentali delle persone, così come sono sanciti nella Carta europea dei Diritti Fondamentali e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, attraverso la creazione di nuove opportunità di dialogo, scambio e innovazione;
A ratificare, per chi non l'ha ancora fatto, e attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e il suo Protocollo Opzionale, garantendo uno standard di vita adeguato alle persone con disabilità;
Ad attuare la Strategia dell'Unione Europea "Europa 2020", in particolare il terzo pilastro, "Inclusione sociale" per portare l'Europa fuori dalla crisi;
A sviluppare misure per garantire l'accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro generale, anche attraverso servizi di sostegno individualizzato;
A presentare una varietà di sistemi di welfare basati sull'obiettivo già sottolineato di protezione e di abilitazione alla cittadinanza  delle;
A favorire l'occupazione attraverso lo sviluppo di servizi sostenibili che promuovono  la vita indipendente e nella comunità per tutte le persone con disabilità, anche attraverso il sostegno all'istruzione e all'educazione;
A sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie come un mezzo per garantire la loro partecipazione alla società;
Ad impegnarsi in un dialogo aperto,  costruttivo e con le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità a tutti i livelli;
A promuovere da subito lo sviluppo e la modernizzazione della accessibilità delle infrastrutture, dei trasporti, dei beni e dei servizi per aumentare l'istruzione, l'occupazione, l'accesso alla cultura, nonché la partecipazione delle persone con disabilità nella società;
Ad utilizzare l'accessibilità come un volano  per l'innovazione nella progettazione di dispositivi e servizi ICT per la piena attuazione dell'Agenda Digitale per l'Europa e per l'Industria Europea e per  guidare la ricerca sulla accessibilità digitale e i mercati in tutto il mondo;
Ad utilizzare le normative, le politiche e i programmi di finanziamento comunitari al fine di garantire un modello sociale di uscita dalla crisi a partire da investimenti  nella crescita sociale, innovativa e sostenibile;
Ad  utilizzare i Fondi Strutturali per sostenere i diritti fondamentali delle persone con disabilità in tutta l'UE. Ad approvare i pre-requisiti generali relativi alla non discriminazione, alla parità di genere e alla disabilità per l'assegnazione dei FSE come previsto nell'allegato IV della proposta della Commissione per il Regolamento sulle Disposizioni Comuni. A porre fine all'impoverimento delle persone con disabilità e delle loro famiglie a seguito dell'attuazione delle misure di austerità negli Stati Membri e a intraprendere tutte le iniziative necessarie e  mettere in atto tutte le politiche e le azioni necessarie per proteggere le persone con disabilità e le loro famiglie da nuove forme di esclusione, povertà e discriminazione che la crisi porta con sé.
L'EDF e i suoi membri seguiranno da vicino gli ulteriori sviluppi e le azioni intraprese dai Governi e si mobiliteranno  contro le misure di austerità, utilizzando tutti gli strumenti democratici e legali possibili per far sentire la voce degli 80 milioni di cittadini europei con disabilità.